mercoledì 21 dicembre 2016

CHIUDIAMONE UN ALTRO...

Un anno ancora volato, assolutamente evaporato. A parte riflettere sul fatto che un terzo della mia vita è stata buttata nel cesso in modo totalmente inutile al lavoro (poi per carità ci son quelli che ti dicono che senza il lavoro non saprebbero come occupare il tempo… datemelo, io non ho problemi) mi spaventa che ormai gli anni trascorrano velocissimi e neanche me ne accorgo, e siamo ormai alla soglia dei 40!
Comunque a parte queste riflessioni autodistruttive, che poi in sto periodo merdoso che è il natale non fanno che aumentare a dismisura, onestamente credo sia stato un 2016 davvero bello e pieno di cui non rimpiango neanche un singolo istante. Ho arrampicato, ho viaggiato anche se decisamente meno come d’altra parte mi ero prefissato fin da subito, ho conosciuto gente nuova e ne ho lasciata per strada di vecchia e inutile, son stato bene con le persone che amo, mi son divertito e quasi mai incazzato seriamente, cosa non del tutto trascurabile, mi son allenato, mi son distrutto, ma soprattutto ho vissuto. Sempre con un’angoscia di fondo però son sincero, perché il momento che stiamo attraversando è terribile e non ci rendiamo conto che davvero ci stiamo esponendo al peggio…
Lasciando perdere questi discorsi da presidente della repubblica, il lato arrampicatorio che è quello che mi interessa qui non posso dire sia stato splendido ma forse un po’ me la son cercata. Nel senso che se avessi voluto semplicemente far numero avrei potuto volare più basso mentre son andato proprio a tuffarmi nel cemento! Progetti, tantissimi, duri, insalibili per me ma soprattutto belli. La bellezza della linea e del gesto, quello che ti fa arrampicare, le cose che ti fanno incazzare al momento ma che quando ci ripensi ti danno soddisfazione, che sinceramente non avrei avuto guardando solamente il grado. E una cosa che non capisco ma va bene, tanti gusti… la linea che ancora mi impressiona di più e che ho nel cuore è il “Mostro”, resta lì da salire per quel dannatissimo singolo ma non mi son mai stancato di tornarci a provare, sbatterci il muso, perché semplicemente è troppo. Troppo bella, troppo dura, troppo alta, troppo tutto, ma son sicuro che tra qualche mese sarò di nuovo lì a spellarmici le dita. Per il resto devo dire che ho girato molto meno degli scorsi anni a cercar roccia e mi son sbattuto anche meno: quando le condizioni erano dubbie ho spento l’interruttore e son andato su plastica, perché piuttosto che provare una linea di merda fuori mi diverto al muro, non c’è storia. Il gesto alla fine di tutto è l’importante per me.
Son contento che anche Elena abbia trovato la sua dimensione arrampicatoria. Senza esasperazioni, dando il massimo che il momento permette ma senza stare a cercare qualcosa che non c’è. E topo sempre con noi tra un blocco e l’altro!
Il 2017 credo sarà nel nostro piccolo un anno di grandi cambiamenti personali, niente di vitale per carità, ma nella ricerca continua di evoluzione e se possibile di miglioramento l’importante e non fermarsi mai troppo, in un posto, su una posizione, a meno che proprio non si sia convinti o quasi obbligati da situazioni contingenti. Vedremo, per il momento auguri a tutte le persone che ho incontrato sul mio percorso perché abbiano sempre il meglio!
 
Ed ecco dove vorrei tornare ora, in questo momento proprio…
 

lunedì 19 dicembre 2016

SHIT HAPPENS

E che ci vuoi fa?
E da un po' che non posto, perché onestamente c'è poco da scrivere in questo periodo, in due weekend di cui uno pure bello lungo e godurioso ho toccato poco o niente la roccia... voglia, scazzo, influenza, un po' di tutto ecco ma non mi è mancata poi così tanto per esser sincero. Il ponte dell'immacolata ce lo siamo sfangati  tra un po' di valdinferno, una bella camminata con sorpresa finale (io non mi faccio mai mancare i trip di ritorno alla ricerca di nuovi sentieri, Elena non mi fa mai mancare qualche bel bestemmione contro!) e un'uscita in Ellero svacco a parare Andre sul suo progetto. Niente di particolare, nessun blocco, ma mi son rilassato anche se già sentivo l'inculata in the air...
E infatti. Mercoledì son entrato nel tunnel dei malanni di stagione, ringrazio di cuore tutti quei colleghi con gagni che fanno da untori a tutto il mondo mentre loro non contraggono un cazzo (come facciano non si sa, ma avranno degli anticorpi grossi come cocker?!) ma porca di quella puttanazza col cazzo che non arrampico! Moonboard a manetta cazzoooooo e non mollare. Compresi sabato e ieri, dopo una puntata in inferno a parare Elena sui suoi due progetti (e che progetti cazzo porco, uno l'ho fatto ma l'altro sicuramente non lo proverò maiiiiiii) son tornato a casa e mi son frullato le ditina sul muro in modo abominevolmente figo.
E qui 2 considerazioni. La prima: come ho fatto a vivere fino ad oggi senza le Hiangle della 5.10??? Perfette! Son innamorato alla follia, anche più delle Team, non ci sono paragoni per me. La seconda: ormai è scoppiata la moonboard-mania anche tra i big, soprattutto ammmericani, come se il sempresialodato Ben abbia inventato l'acqua calda. Non proprio, ci siamo ricordati semplicemente di come ci si allenava nei mitici anni 80 e abbiamo capito che tirare schiaffi a 2 volumi forse potrà anche dartene in gara ma quando esci fuori e devi chiuderti le tacche ad altezza uccello serve a poco. Anzi a niente. E quindi alla fine della fiera la triade PG-trave-moonboard resta insuperabile ancora oggi. E io godo.
 
 

lunedì 5 dicembre 2016

INFERNO STYLE

Valdinferno alla fine è un po’ come il jazz, o lo ami alla follia o proprio non riesci ad ascoltarlo per più di 30 secondi. E poi diciamolo come il jazz è un po’ da “capire” e non solo da ascoltare Valdinferno piace se vuoi prendere si bastoni ma vuoi scalare realmente anche se tocca maneggiare un po’ i gradi medi (almeno), altrimenti proprio non ti va giù. Ma per me Valdinferno rappresenta davvero tanto, forse più della val Ellero stessa dove ho iniziato ad arrampicare, perché la pace che riesco a ri-trovare in quel posto onestamente non la trovo da nessun’altra parte. Puoi muoverti a 1 metro da terra con traversi infiniti o salire con un bel po’ di aria sotto al culo oppure semplicemente ascoltare e rilassarti in compagnia di te stesso.
Sabato mattina, solita solfa del weekend, ti svegli e fa schifo. Nebbia, umido, pioggia, giro di telefonate, io vado ai ciciu, io in ellero, no sto a casa… io provo con la Valdinferno, mal che vada faccio due passi con topo e poi torno a sfondarmi al moonboard. Ceva, Bagnasco, Garessio, tutto fradicio, ormai le speranze son a -20, ma poi inizio a salire e tira un vento del porco e vedo il termometro della macchina che rapido da +8 arriva a +1… mi preoccupo… arrivo al parcheggio e la tipica giornata infernostyle mi accoglie: grigio, freddo, nessuno in giro, un ambiente che un persona normale tenderebbe a rifuggire forse, io invece mi butto con topo nel bosco. Iniziamo ad arrampicare, 1, 2, 3, 4 ore senza sosta, l’aderenza è davvero fuori norma come il freddo d’altra parte, son felice di esser qui, da solo perché a volte serve, con topo a tenermi compagnia, ad un certo punto le campane della chiesa mi ricordano che è ora di scendere. C’è qualcuno dalla grotta, qualcuno che ci ha creduto come me. Stupendo.
Ieri mattina il fisico e le dita chiedevano solo pietà. Invece no cazzo. Colazione svacco, un paio di video al tablet per far capire al fisico che oggi non si sta a casa a fare un cazzo, ti piacerebbe il centro commerciale eh. Invece no! Giro di telefonate, io salgo di nuovo in Inferno, garanzia ragazzi, ci vuole un po’ di sicurezza nella vita… arriviamo primi io e topo e ci godiamo alla grande il sole caldo del mattino, che differenza da ieri… si sta in maglietta, è rilassante. Inizio a scaldarmi e ad arrampicare e nel frattempo sento le prime voci, son Elia e Clara che stanno arrivando, topo si dà da fare ad andarli a prendere. Che bello, era una vita che non li rivedevo! E poi altre voci, oggi c’è un bell’ambiente: arrivano Nic, Ninio, Matteo, Chiara, topo non sa più dove annusare! E passano le ore, svacco, discorsi, risate, Red Bull per svegliarsi, roccia, sangue… bello, questo è fare blocchi come Dio comanda, almeno come piace a me. Si torna a casa, non ce la faccio proprio più adesso, birretta-divano-svacco happy ending perfetto!
 

lunedì 28 novembre 2016

L'ACQUA CALDAAAAA

Che dire: se il giorno dopo vuoi provare qualcosa al tuo limite forse la sera prima sfondarsi al moonboard non è l'ideale... in quest'ottica, giustamente, sapendo che ieri sarei salito da Petra, dove non c'è un singolo passaggio facile, sabato sera ho pensato bene di gasarmi al muro prima di vedermi la diretta de La Sportiva legends only. Ma andiamo per gradi...
Sabato: poca voglia di arrampicare e onestamente dopo una settimana di diluvio le aspettative di trovare qualcosa di asciutto erano davvero basse quindi opto per qualche lavoretto lasciato indietro e un po' di svacco col topo. Ma alla sera, neanche fossi licantropo, sbuca la luna (neanche piena peraltro) e sale la ralla di moonboard quindi... distruzione. E la ralla continua a salire dopo per l'unica gara dell'anno che cerco sempre di non perdere, LSLO 2016: bella, con una formula vincente (e non soporifera come molte tappe di coppa del mondo), con top climber di roccia e plastica messi a confronto in un'atmosfera molto easy. Quindi starter kit: birra, tablet, topo ed Elena fuori dalle balle, ovvero mi mancava solo un chiletto di pastasciutta per essere in pieno Fantozzi davanti ad Italia-Inghilterra... la solfa va via veloce, con Webb che aspettava solamente il party post-gara, Megos che si accorge che anche lui deve vincere la gravità (e quindi perde la testa), Gelmanov che ha dimenticato di doparsi e poi un giapponese ed un coreano (i nomi non li ricordo, impossibile) che invece ce la mettono tutta, forse gli avevano detto che era una tappa di coppa del mondo... comunque, un po' sottotono rispetto agli anni scorsi ma sempre divertente da vedere. Webb va al party e io vado a dormire...
Domenica mattina: pesantezza... salgo in Ellero, la prima volta di questa stagione, e mentre aspetto Andrea faccio un giro con l'angoscia che non asciughi un cazzo. Saluto con piacere Sergio e Gian, mi scaldo sui soliti blocchi e poi saliamo da Petra con in testa Raul. Sempre più pesante... Un passaggio per me nuovo, onestamente di Kenshiro mi son rotto le balle perché la partenza, dai 2 verticali chiaramente come è l'originale, per me è improponibile, quindi mi aggrego ad Andre a provare sta bestia. Le braccia non chiudono, ma non per dire eh, no no proprio non chiudono un cazzo, arrivo alla tacca sotto il bordo poi quando si tratta di rilanciare resto appeso come un quadro! Che delusione, che coglione... Andre invece va alla grande, a fine giornata sembra abbia ucciso un maiale, sangue ovunque, ma ha una ralla senza senso, grande davvero. Per me sotto al momento è un capitolo ancora da scrivere, in continuità non penso che ne avrei abbastanza, anzi son abbastanza convinto che non ne avrei, ma cazzo finalmente mi son motivato a tornare in valle! Quindi domani nevicherà... Salvo ancora un cane che nel frattempo si era perso, nella logica di Ellero per me quasi fossi il dr Dolittle, e poi a casa a leccarsi le ferite. Però stasera cazzo faccio muro, non esiste che sia stanco!
Andando invece a chi si tiene davvero complimenti a Lore Viada che viene a capo del suo progetto, Cosmo, un bel ritorno alla roccia direi. E non importa quanto ci hai impiegato, l'importante è salirli i passaggi e farlo con la ralla giusta! E grande anche Paulo aka Jerome Doukakis che, ho saputo ieri da Andre, ha finalmente chiuso i conti con Hardcore, un passaggio da stimolo segno che la classe non invecchia! Braui matoti. 

mercoledì 23 novembre 2016

SCELTE

Da un po’ che non scrivo ma sinceramente c’è poco di nuovo da dire: tempo di merda, allenamento, trx, moonboard e poi riinizia. Un weekend di stacco ci stava sicuramente, non ho progetti in ballo e fatico a trovarne di nuovi nei blocchi. Avrei voglia di cambiare un po’, di passare alla corda, di buttarmi su qualche tiro interessante ma per tutta una serie di cause non riesco a ripartire e quindi il boulder è la mia maledizione… ma avendo poca voglia di roccia mi limito al mio muro e mi diverto sinceramente un sacco, e tanto mi basta.
E Ondra ha portato a termine la sua impresa sul Capitan. Qualcuno ha mai avuto dubbi in merito alla riuscita? Io no, credo che niente al momento lo possa fermare, non è tanto questione di essere o meno il migliore (e lui lo è) ma di avere un’attitudine mentale che noi forse non riusciamo neanche ad immaginare lontanamente. E un bulldozer, punto. Se vedi Sharma arrampicare godi, è figo, vedi che si diverte come un matto ed ha una vita che il 99% di noi climber vorrebbe. Se vedi Megos capisci che quello è un altro pianeta ma è crucco quindi forse ha un DNA falsato... Se vedi Ondra l’idea che ti fai è che lui sia nato per quello e stop. C’è qualcosa che possa fermarlo? Al momento credo di no, non vedo limiti. Passare dal vincere la coppa del Mondo Lead e arrivarci vicino anche nel boulder, dal 9b+ su tironi infiniti e su bastoni cortissimi, portare a casa i blocchi più duri del mondo passeggiandoli quasi e poi trovarsi su una big wall senza aver mai fatto esperienza di friend, portaledge, vita da parete di più giorni e tutto quello che ci gira intorno e concatenare il tutto in un tempo ridicolmente inferiore ai primi apritori (ok ok, ci sta il fatto che chi apre sia svantaggiato, tanto di cappello a Caldwell e Jorgenson, ecc…) e quando sbuca in cima già pensa ad un eventuale salita in giornata (32 tiri di una difficoltà esagerata…). Tutto questo chi può farlo? Attualmente nessuno, in futuro chissà anche se credo passerà un po’ di tempo prima che nasca un nuovo Ondra. Impressionante? Si certo ma forse mi sto anestetizzando e non capisco più la vera portata delle sue salite. E in ogni caso io scecglierei di rinascere come Sharma, nell’eventualità…
Tornando a noi invece merita molti più complimenti (almeno per me è così) il mitico Gian Tesio che porta a casa un bel 8a e non in un posto qualsiasi ma a Finale. Chapeu ragazzi, se avere 50 anni e dimostrarne 20 in meno è merito dell’arrampicata io non mollo sicuro!

lunedì 14 novembre 2016

NIENTE DA DICHIARARE...

... l'andazzo del weekend è stato un po' questo. Purtroppo nonostante le condizioni apocalittiche non è stato un gran fine settimana sulla roccia, complice scelte sbagliate e fiacca totale. Sabato siamo saliti a salutare la valle Gesso, prima Elena con le ultime poco convinte botte a King Kong e poi io dal Mostro, ancora meno convinto: tutti rimandati al prossimo anno. Freddo porchissimo, va bene le condizioni ma ne ho risentito per tutta la sera e il giorno dopo, alla fine c'eravamo giusto noi due e Andrea e Ale a battere i denti, era davvero oltre, quantomeno per i miei gusti. Purtroppo per quest'anno credo che la questione valle Gesso sia over, purtroppo perché onestamente non mi stanco davvero: roccia eccellente, passaggi da 5 stelle, ambiente magnifico, per me il non plus ultra del cuneese, la Chironico de noiartri via! Se penso a far blocchi alla fine ormai penso a quella valle, ho adorato e frequentato anni la val Ellero ma adesso non riesco più a non pensare di salire un weekend dalle parti di Valdieri, cazzo... Comunque, discorso chiuso quindi bisogna trovare altri progetti o cambiare radicalmente e onestamente penso che sia arrivato il momento di questa seconda scelta, ho bisogno di nuovi stimoli.
Ieri invece siamo saliti a far le lucertole al sole al Bracco... tragedia... troppa troppa troppa gente, sembrava di stare al Melloblocco cazzo, ho capito perché da qualche anno non tornavo più da quelle parti, il mio lato misantropo... Meno male che almeno come temperatura si stava bene perché di farmi venir voglia di far qualcosa di serio proprio non ce l'ho fatta... nuovi progetti, nuovi stimoli, al momento sono in reset.
Segnalo questo bellissimo video di Andrea su un nuovo passo sempre in Gesso: superiori la musica, il blocco, i movimenti. Complimenti davvero, da far la differenza rispetto alla mole inutile di video che ormai girano online!

mercoledì 9 novembre 2016

CHE FIGATA!

Questa volta l’aderenza era davvero esagerata. Purtroppo da solo di tornare dal Mostro non se ne parla, inutile ripetere tutti i singoli fatti e rifatti centinaia di volte, se passo su quel blocco passo per uscire e stop, ma di farlo da solo non se ne parla, non mi puzza ancora abbastanza la vita… decido quindi per mezza giornata ma per tornare dal Bracco, quello vecchio che non frequentavo da una vita e mezza, quasi 4 anni da quando avevo abbandonato con l’amaro in bocca Superbirra, un blocco che non era proprio nelle mie corde (come tanti altri purtroppo) e decido di riprovarlo. Già salire fin lì con il mondo e un triple sulla schiena e topo che mi spacca i maroni non è proprio il massimo, la bestemmia parte già prima di toccare la roccia; quando arrivo mi rendo conto di quanto ormai quella piatta sia provata dai passaggi, quasi un sanpietrino, e la bestemmia riparte agile… riposo, pulisco, mi scaldo sull’uscita e decido di partire anche perché non è che abbiamo molto tempo prima del buio, tra arrivare qui, salire al blocco e riprendere fiato già è tardi e la bestemmia ormai esce senza filtro. Ma appena mi siedo capisco che qualcosa in questi 4 anni è cambiato.. non è il blocco, semmai quello in peggio, forse l’aderenza però l’avevo provato altre volte in queste condizioni, io sicuramente perché son ormai vicino ai 40 (merda…) ma non lo trovo così tanto duro come ricordavo. Duro ma non esagerato. E infatti dopo un paio di giri a ricordare la methode mi trovo all’uscita, ma mi cago nelle mutande e non provo, con i pad non sotto di me e senza paratore se non topo che mi guarda come se pensasse a come tornare a casa senza di me non mi fido. Mi riposo e mi dico che forse cercando di pensare che tutto sommato la caduta non è pessima e che l’uscita non sia così dura potrei uscire, anche perché comunque i pad fin li non ci arrivano. Riparto, arrivo all’uscita e… di nuovo giù, non me la sento proprio di farmi la schiena su quella pietra del cazzo, oltretutto sto blocco mi porta una sfiga enorme visto che nel periodo in cui lo stavo provando mi ero acchiappato la polmonite… superstizioso come neanche un napoletano sa essere… peccato, non son uscito quindi non l’ho fatto, son contento ok ma non soddisfatto diciamo e quindi cosa mi aspetta. La discesa infinita fin dalla macchina col buio, due pad sulla schiena e topo che rompe le palle, il ritorno a casa e una bella seduta di moonboard con Elena, perché a noi ci piace farci del male fino in fondo. Comunque un pomeriggio esagerato, con una colla che da un po’ non sentivo! Speriamo continui così, speriamo non nevichi, speriamo che il riscaldamento globale salvi tutti i climber della terra quest’inverno…
Ed ecco un bel video per scaldare le bielle in vista del we, dato che siamo al fatidico giorno collinetta.
 

mercoledì 2 novembre 2016

PECCATO...

Decisamente Chironico non ci porta fortuna, o meglio non porta fortuna ad Elena… Caldi come boiler venerdì sera eravamo in Svizzera e purtroppo la domenica mattina eravamo già di ritorno a casa causa influenza, tosse, raffreddore e merdate varie. Il meteo era stratosferico, la casa come sempre e non parliamo del posto che una volta di più per me è semplicemente il meglio che si possa chiedere come blocchi e bellezza delle linee. Ho avuto il tempo sabato di provare uno dei miei progetti su, un blocco di Keller che avevo già tentato a Pasqua e che stavolta avevo messo insieme completamente ad eccezione della partenza, ma che contavo comunque di completare il giorno dopo portando avanti anche gli altri miei due progetti. E avevamo anche avuto il tempo di dare un’occhiata e capire la bellezza della linea che invece era nella testa di Elena, Dr. Crimp, un muro stupendo con tacche da strizzare e una linea da arrampicare veramente. Ma purtroppo il giorno dopo siamo dovuti rientrare, 3 giorni prima del previsto, morale basso e senza niente in saccoccia ma con gran giramento di coglioni.
 
In ogni caso cercando di farmene una ragione e dopo aver riposato domenica, lunedì son salito alle sorgenti dopo un botto di tempo che non tornavo. Con topo, in giornata e con un freddo porco ma con un paesaggio intorno a noi che era incredibilmente bello, per far un po’ di blocchi relax senza obiettivi particolari ma con l’idea soprattutto di rilassarmi e farmene una ragione, Chironico è lì e non scappa. Quindi riscaldamento e poi Paradiso e Inferno, entrambi stupendi ma a mio parere più bello, divertente e meno eliminante il primo, comunque ottimi passaggi per tritare le dita mentre Liska l’avevo già fatto qualche anno fa, un giorno che eravamo saliti con Elena e devo dire che son contento che anche quella linea sia stata rivalutata perché merita davvero. Una passeggiata con topo per riempirmi per bene gli occhi, non sarei più tornato a casa tanto era bello su…
E infine ieri, mi alzo e intorno solo nebbia, spessa e pesante. Guardo le webcam e ovunque c’è il sole. Fanculo tutto, si sale in Gesso, Elena nonostante tutto due manate a King Kong vuole darle e io continuo ad avere il Mostro in testa. Arriviamo ad Andonno e come sempre il cielo si apre in una giornata fantastica e più saliamo più fa caldo (inversione termica del cazzo). Al pian della casa troviamo Fabri che ha dato su Ambrosia, per un pelo non lo porta a casa, io li per stavolta decido di non mettere le scarpette che ho già la pelle ridotta ai minimi termini. Elena prova e riprova, ma sembra di vedere uno zombie arrampicare… scendiamo dal Mostro e di nuovo, come sempre, mi fermo su quel maledetto cazzo di singolo, facendo tutto il resto facilmente. Morale sempre più basso… non è stato un gran weekend, devo esser sincero, ma purtroppo capita, giornate di merda e giornate ok bisogna accettare entrambe e farsene una ragione, la prossima andrà meglio. Speriamo.











 

mercoledì 26 ottobre 2016

PROBLEMI ESISTENZIALI

E mentre sto meditando di cambiare setup sul moonboard, per me un evento epocale che succede una o due volte l’anno seguito da festeggiamenti prima e bestemmie poi, arriva il primo 9A blocco. O meglio la prima proposta di un 9A, anche se stavolta mi sembra piuttosto veritiera. Intanto per la fonte: Hukkataival non sembra essere uno che in passato ha avuto troppi problemi a ripetere dei top boulder e soprattutto in poco tempo, su tutti Gioia, dove senza troppi squilli di trombe e stazionamenti eterni sotto il blocco, è riuscito non dico con facilità ma quasi dove altri big hanno miseramente fallito. E tra l’altro io l’ho visto arrampicare a Varazze e passeggiare Raptor come fosse un 6A… OK, da li a dire che il 9A ci sta ce ne passa e oltretutto son tutte seghe mentali da tastiera, però alla fine il bello della tifoseria è anche questo. La cosa che mi sembra davvero strana, a parte alcuni forum di montagna dove invece parlare di politica sembra un must, è che la notizia tutto sommato è passata in sordina. Cazzo, 9A blocco! Dopo qualcosa come 15-16 anni, non ho voglia di cercare la data esatta, dalla proposta del primo 8C siamo riusciti a fare uno step di un grado ed arrivare alla magica cifra e… il nulla. Personalmente la cosa mi ha fatto eccitare come Sasha Grey perché non stiamo parlando di un blocco di 20 movimenti ma di un BLOCCO, con pochi movimenti su righe disegnate su un pannello strapiombante. L’Action Directe del boulder cazzo, quanto era stato ai tempi con Dreamtime e forse ancor meglio!
Comunque la prima cosa che mi è venuta in mente è stata chiedermi chi sarà il primo a ripetere il blocco in questione. O quantomeno tentare. E secondo me non sarà un boulderista nel senso stretto del termine ma un mezzo falesista, ovvero Megos. Non dico Webb, che personalmente al momento ritengo essere il top al mondo, non Robinson, a cui tra l’altro quei movimenti potrebbero benissimo esser congeniali, ma proprio il crucco dalle dita d’acciaio e proprio per il fatto che oltre ad avere gli arti superiori in titanio ha pure l’esplosività e la voglia di spaccare il culo giusta. Stiamo parlando di uno che Action la fa ormai per scaldarsi, che ha stampato Realization (e non Biographie, in culo ai francesi) in 3 giri (…), che ha fatto Lucid Dreaming a Bishop, uno dei boulder per me più impressionanti che ci siano in circolazione! Boh, io ce lo vedo sinceramente.
E intanto, meditando su questo e l’aumento di CO2 nell’atmosfera e non sapendo di quale delle due cose mi freghi meno ritorno alla triste realtà: quale setup montare sul moonboard!
 

lunedì 24 ottobre 2016

CHAMPO

Abbandonata (a malincuore) l'idea iniziale di andare ad Annot con Gian e cumpa a tirare un po' di schiaffi a quei meravigliosi piattoni si decide col socio di andare comunque fuori zona, per cambiare aria e passaggi. Champorcher, alla fine la scelta è quella: non ci siamo mai stati, sembra interessante, non troppo lontano e soprattutto un posto da mezza stagione. Delle quattro una è sbagliata...
Partenza presto, per sfruttare meglio il fresco del mattino (esticazzi), sosta in autogrill per un caffè da mezzo litro che mi terrà su di giri tutto il giorno (usassi lo zucchero avrei potuto avere dubbi sulla provenienza dello stesso, minchia se era strong!) e poi arriviamo su. Gelo. La prima cosa che mi viene in mente scendendo dalla macchina è questa. Freddo porco, ghiaccio ovunque, magari è la mezza stagione sbagliata... Facciamo un giro per vedere un po' di blocchi, ma soprattutto per scaldarci, il sole è dietro una nuvola ma poco dopo scenderà dietro la montagna, indecisi se restare o scendere al Cubo alla fine infiliamo le scarpette. Un po' si passaggi per scaldare le dita, la merda è che il freddo è fottutamente umido quindi l'aderenza è una merda totale. Lo scazzo inizia a salire prepotentemente. Scendiamo da Pompa, il passaggio simbolo dell'area: sono in estasi totale, una prua stupenda che da sul prato, forse il blocco perfetto! Ultimamente, e neanche tanto, non ho più fatto un blocco che mi renda felice di scalare come questo, è perfetto sotto ogni punto di vista, dalle prese non dolorose e non taccose (cazzo finalmente!) ai movimenti che son di una bellezza da lacrimuccia, non mi stanco di farlo e rifarlo tanto è bello. Peccato che l'uscita sia impraticabile, magari avessi avuto le picche... comunque fantastico, alla fine ha un singolo un pelo più duro ma il resto è scalabile, onestamente avrebbe potuto essere un blocco da flash, ma va bene così. Facciamo ancora un giro da Paperella, per accorgerci che fa tutto sempre più cagare dall'umidità, quindi scegliamo di scendere al Cubo a malincuore davvero. Li io non scalo, il socio prova ancora ma ormai abbiamo il fisico a pezzi dall'umidità presa lungo il giorno, incredibile. Ci metterò tutta la sera a casa a tornare relativamente caldo... e ieri ne ho ancora risentito, il nulla più totale e i muscoli impastati. Comunque un posto dove sicuramente tornerò ben più che una volta, fantastico è dire poco!
E ora prego per il meteo del prossimo weekend che Chironico ci aspetta!
 


martedì 18 ottobre 2016

SEARCHING

Noooo, giornata grigia, lunedì, weekend inutile… non posso stare in ufficio, devo in qualche modo cercare di evadere e rilassarmi. Do una veloce occhiata al meteo, di arrampicare in qualche posto decente o che quantomeno mi faccia salire la ralla non se ne parla. Allora mi butto su google earth, il sistema degli anni 2000 per cercare nuovi massi e partire in esplorazione! Sondo un po’ l’alta val Ellero ma non trovo niente che non abbia già visto… passo allora alla val Maudagna, a parte un’area adocchiata anni fa che mi riservo di andare a verificare nuovamente trovo un posto inculatissimo che potrebbe essere interessante, sopra Rastello meadows e sotto il pian della Turra, spostato in direzione di cima Durand. Basta, deciso, mi carico il topo e gli scarponi e parto sperando di non beccare troppa neve e soprattutto di non prendere pioggia. Mi sbaglio in entrambi i casi…
Arrivato ad Artesina mi accoglie il solito paesaggio triste e anni 60 che ha rovinato completamente un posto che invece avrebbe potuto essere decente. Meraviglia delle stazioni sciistiche… in più in giro non c’è anima viva il che mi catapulta in una situazione piuttosto surreale. Topo invece se ne batte, salta da una parte all’altra in attesa che mi pianti gli scarponi, non ce la fa più ad aspettare. Salgo abbastanza veloce in direzione della Turra lato Rastello ma poi abbandono il sentiero in direzione di un bosco fitto (minkia, molto fitto) e bellissimo, finalmente son tornato in montagna lasciandomi alle spalle le schifezze e i palazzoni di Artesina e Prato; intanto la neve aumenta, son lato nord quindi non ha mollato un cazzo il fine settimana e sprofondo fino al ginocchio, chiaramente senza ghette. Errore 1. Astuto. Il topo invece sale, scende, non sta fermo un attimo, beato lui… io inizio a trovare dei punti di riferimento e vedo in lontananza dei massi che sembrano essere interessanti. E intanto inizia a piovere. Errore 2. Ma sto da Dio! Comunque più mi avvicino ai massi e più capisco che son delle schifezze inutili. Errore 3, google earth serve solo a vedere casa tua dall’alto e la tua macchina in cortile, stop. Decido in ogni caso di proseguire, almeno una sgambata decente voglio farla, quindi salgo, giro, scendo, ma non trovo niente di interessante, sto facendo però un piacevolissimo pediluvio con annessa doccia, praticamente sono in SPA! Manca lo scrub e sono a posto…
Mi riparo un attimo alla capanna degli impianti e il panorama in pianura è fantastico, tra cielo e terra, tutto in sospensione, la Bisalta che spunta dalle nuvole, fa anche caldo, onestamente non avrei proprio per il cazzo di tornare a casa subito. Ma il topo fermo non ci sta quindi c’incamminiamo verso valle, la scusa dell’esplorazione però è servita a rilassarmi davvero tanto. Colonna sonora di dovere, qui sotto!
 

venerdì 14 ottobre 2016

And don't criticize what you can't understand...

C'è poco da commentare, meritato è il minimo per quello che ha detto, rappresentato e che sta scomparendo velocemente. Era necessario, prima di dimenticare completamente quello che è stato un periodo fondamentale della storia del '900 che ormai abbiamo calpestato, con tutti i valori che cercava di far rinascere. Immenso!
 

giovedì 13 ottobre 2016

FORSE NON SAPEVI CHE...

Ovvero la rubrica dell'inutilità suprema, qualche chicca che mi ha preso bene più o meno ultimamente.
Allora, iniziamo dall'ultima ora: Ondra sta andando (per la prima volta) in Yosemite. No, non me l'ha detto al telefono, l'ho letto sul sito della Black Diamond, una bella intervista e tanti bei progetti che son sicuro non avrà grossi problemi a portare a termine. Intanto il Nose per scaldarsi... poi il tentativo OS sulla Salathé, via mitica già tentata nello stile parecchi anni fa dal giapu volante. E poi il tentativo di smerdare gli ammerigani definitivamente, ovvero la Dawn Wall, con quella che potrebbe esserne la prima ripetizione. Delle 3 onestamente, visto che lui stesso dice di non avere esperienza in fessura (roccia, che credevate!), direi che la mia scommessa della smerdata suprema punta alla DW. Sul Nose non saprei, il tiro del Great Roof, con l'altezza che si ritrova, potrebbe dargli problemi.. sulla Salathé, tenuto conto che ha diversi tiri da arrampicare con la tecnica incriminataaa, non lo vedo molto bene, ovvero magari OS non la fa ma ci mette un giro in più... invece sulla Dawn Wall sento proprio odore di figura di merda da parte di chi ci ha messo anni a liberarla! Anche se mi avrebbe fatto godere la cordata Ondra+Megos, dream team! Da seguire, come Beautiful se non di più.
Invece Charles Albert, il francese che risparmia sulle scarpette, ha fatto uscire un video in cui disarrampica da "Gecko" sempre a piedi nudi. Trovare un blocco nuovo da provare invece che rifare sempre lo stesso?...
Cose più serie: Koyamada ha deciso di far le vacanze in Frankenjura e lasciando da parte un attimo il pad dimostra che non sale solo ghiaia, stampando uno dopo l'altro un fottio di 9a. Lui dice che lo stile gli piace e gli si addice, meno male dico io...
Tornando un attimo più indietro invece Isabelle Faus, oltre a lamentarsi di non avere abbastanza visibilità (vedi rivista Climbing) stampa anche roba dura, salendo "The Whell of Chaos". L'intervista l'ho letta, dico che è meglio se arrampica onestamente.
Per finire segnalo un paio di video davvero ben fatti e interessanti: il primo, bellissimo, di Carnati su "Le cadre nouvelle" a Ceuse, by Zanone, lo trovate qui se l'avete mancato, semplicemente fantastico in tutto e per tutto! Il secondo invece è relativo alla prima ripetizione di WoGu da Parte di Edu Marin e lo trovate qui, e in questo caso la differenza non la fa solo la via o le inquadrature, ma il fatto che la coppia sia padre-figlio. Che dire: mitici!
Non so se ci sarà una seconda puntata, ma piove quindi oltre al moonboard dovrò ben trovare qualcosa da fare!


lunedì 10 ottobre 2016

BOOM

Finalmente un sabato da rimpiangere il lunedì. No, non sono uscito di testa del tutto, semplicemente è piacevole dopo un weekend come lo scorso riiniziare la settimana perché quantomeno hai qualcosa di positivo a cui far riferimento, sperando che il prossimo sia quantomeno simile. Si sono uscito di testa…
In ogni caso sabato scorso è stata una giornata da incorniciare, non tanto per me ma alla fine se sei con bella gente e vedi dei bei progressi puoi essere felice anche di questo, in attesa che la ruota giri per il verso giusto anche per me. Si è tornati in valle Gesso, sempre più il top, subito al pian della casa con Funsu ed Elena per torchiare il loro progetto, King Kong; condizioni eccezionali al mattino, si stava incollati su qualsiasi cosa tanto che durante il riscaldamento su un passaggio fatto centinaia di volte mi son ritrovato a tenere una merda che non avevo mai considerato prima stupendomi della colla. Elena non è partita benissimo, nottata di merda seguita dalla spiacevole sorpresa di aver preso 3 paia di scarpette ma con un solo sinistro e tutti destri… capita, ma almeno ha fatto la coppia non come me che una volta in falesia mi son ritrovato con 2 sinistri… comunque si attaccano entrambi con la giusta ralla, Funsu dopo un volo astronomico e un altro giro andato male, sicuramente a causa della testa, è riuscito finalmente a stampare il suo progetto, sicuramente uno dei passaggi più belli e simbolici della provincia, un must. Diciamo che King Kong è l’esame del boulderista cuneese. Elena invece non lo porta a casa ma ha aggiunto un piccolo tassello importantissimo, superando il passo più duro del blocco e restando piantata soprattutto di testa nel proseguire; la capisco, sicuramente per lei è un passaggio al limite e oltre e quando sei in queste condizioni spingere di più diventa difficile, perché comunque non è basso e non è facile, anche se porca troia il duro l’aveva fatto… comunque complimenti ad entrambi, gran pompa!
E poi si scende, dal mostro naturalmente, in compagnia anche di Fabri che è venuto apposta per smanacciarlo; io come al solito lo passeggio tutto tranne quel maledetto singolo di merda che ormai mi è entrato nella testa come un tarlo, la volta che capiterò passarlo credo che mi dovranno tirare giù a bastonate! In ogni caso le condizioni subito fanno cagare poi migliorano leggermente e la temperatura si abbassa… parecchio… alla frutta decidiamo di lasciare, ancora una volta, e nel mentre ci raggiungono per un saluto anche Andre e Ale che erano dalla sbarra anche loro a “progettare”, con la corda. Per Andre è andata a buon fine, stampato la linea di 8a che stava tentando, quindi complimenti anche a lui! Cazzo tra tutti una birra ci scappa? Stavolta è toccata a Funsu, io son contento perché non ho stampato niente ma mi hanno pagato da bere quindi ho vinto, in ogni caso!
Ieri la voglia di salire c’era ma il fisico non ha risposto tanto bene alla botta di freddo del giorno prima. Mi alzo, tentenno, guardo il cielo, ricevo i messaggi di Andre e Ale, son tentato cazzo… ma rinuncio. Son demolito sinceramente, poi penso che avrei pure da fare un paio di cose a casa, patetica scusa perché ho sempre messo in secondo piano queste minchiate, ma stavolta mi salva psicologicamente. Rinuncio e mi attacco al moonboard, recupero attivo… però cazzo che bel sabato!

venerdì 7 ottobre 2016

PENITENZIAGITE

Dura la vita di coppia, ancor più dura se la tua passione non coincide con quella dell’altra metà del cielo. E spesso se le passioni coincidono la cosa non è molto più semplice. Quindi come fare?
La risposta non ce l’ho onestamente, so come abbiamo fatto io ed Elena e so che, almeno ora come ora, le cose filano via che è un piacere ma non è sempre stato così… vie lunghe, falesia, blocchi, il peggio era coi monotiri perché trovare una falesia con la giusta esposizione, coi tiri che volevo provare io e con quelli che invece voleva fare lei, tenendo sempre conto del meteo e del fatto che bene o male più che il weekend non si ha a disposizione era un’apocalisse, che spesso e volentieri finiva in guerra (non troppo) civile e alla fine non si faceva mai niente di concreto… sulle vie lunghe invece troppi problemi non si ponevano perché tanto in là non ci siamo mai spinti, quindi era più uno svago domenicale, come fare escursionismo, e la cosa andava bene ad entrambi. La giusta quadra l’abbiamo trovata (manco a dirlo) coi blocchi, oppure semplicemente Elena ha avuto compassione di me con seguente sopportazione…
 
Ho sempre guardato alle coppie più o meno famose però come una valido esempio di integrazione l’uno dell’altro e anche nel nostro caso è così, riusciamo a colmare le nostre lacune abbastanza bene. Ma guardare i cosiddetti BIG è facile, un po’ perché in video non viene mai fuori la realtà dei fatti, litigate, scazzi, ecc… un po’ perché le prerogative son, ahimè, diverse da quelle di un qualsiasi umanoide. Comunque di coppie rampicanti è pieno il mondo, alcune più famose altre meno, alcune in cui ognuno dei due viaggia su difficoltà più o mene simili altre dove la differenza è enorme e quindi si crea per forza di cose una situazione strana (e brutta) altre dove invece solo uno arrampica e l’altro è ridotto ad essere accessorio da parete. Uscendo dalla realtà italiana una coppia che da un po’ di tempo a questa parte fa uscire delle cose davvero carine oltre a spaccare il culo a 360° è la Ciavaldini-Pearson che personalmente trovo grandiosi, un esempio bellissimo di come formare un intero perfetto con 2 metà apparentemente diverse. Lei sempre stata garista e falesista di livello, lui cresciuto nell’ambiente grit e oltretutto, cosa ancora più importante, lei francese e lui inglese. Gatto e topo. Ma la cosa che di loro mi piace di più è sicuramente il non prendersi sul serio con la consapevolezza di fare qualcosa che ti piace ma soprattutto di essere dei “privilegiati” rispetto alla massa, e questo spesso non è ben chiaro a tanti…
Il video qui sotto è semplicemente fantastico secondo me. Come esemplificare un concetto come il no-edge e renderlo interessante attraverso un video simpatico e non il solito pippone tecnico che tanto annoia dopo 10 secondi. E loro sono i testimonial perfetti!
Oppure quest’altro video di Pearson su una via mitica come le Bronx, sulla quale peraltro c’era stato poco tempo fa uno scontro cartaceo proprio tra la Ciavaldini e Tribout. Niente di meglio per smorzare i toni (e prendere sottilmente per il culo…) che fare un video esilarante come questo, dove da una parte si sfotte lo sciovinismo francese e dall’altra si dimostra l’inutilità dell’assolutizzazione storica di… un pezzo di roccia!
E oggi ho trovato il primo video del loro vlog ed è stupendo! perché quando in giro sento che la vita di coppiarampicante è tutta rosa e fiori… mi vien voglia di sfanculare!
  

lunedì 3 ottobre 2016

OK NON M'INCAZZO

Perché comunque dopo un weekend di meteo merdoso ritrovarsi al lunedì con un cielo del genere poco poco uno s'incazza... ma ci son già troppe cose che mi fanno girare i coglioni per vivere male anche il cielo azzurro, quindi tiriamo avanti!
Fine settimana nella norma, nella nostra norma, quindi boulder ad ogni costo e comunque, nonostante l'idraulico il sabato (grazie Elena che è restata a casa lasciandomi il tempo di fare una toccata e fuga in valle... non per l'idraulico, spero) e nonostante le previsioni ottime per la domenica che invece si son rivelate farlocche.
Al solito gran compagnia scelta perché sempre e comunque piuttosto che andare a far blocchi in cattiva compagnia me ne vado da solo... quindi il sabato pomeriggio con Gian e una nuova conoscenza (per me) sotto il mostro e sotto una cascata d'acqua; nonostante tutto ci abbiamo dato il giusto e l'acqua non ci ha fermato, sempre avanti e sempre incazzati! Ieri invece siamo saliti da King Kong a tifare per Elena e Funsu che ci hanno dato davvero alla grande, non hanno portato a casa il passaggio ma ci hanno buttato dei bei tentativi e ad onor del vero le condizioni facevano davvero cagare... Fatto li siamo scesi tutti dal mostro, io e Gian che abbiamo provato e riprovato facendo comunque dei bei passi avanti. Ormai ci manca davvero solamente più il singolo, sotto lo passeggiamo a memoria e in alto, aiutati da un po' di pad, siamo riusciti a farlo senza troppi problemi ma quel maledetto allungo ci fa andare fuori di testa. E anche li onestamente le condizioni erano pietose, forse è ancora troppo presto... mettere mano però ad un blocco del genere è un piacere a prescindere che ci si riesca o meno, anche se prima o poi chiaramente non mi farebbe schifo stamparlo... giusto un po' di napalm basterebbe per sfrondare un po' di alberi e ridare luce e aria al posto guadagnandone in aderenza!
 
 
 

giovedì 29 settembre 2016

PARADISO

Giornate come quella di ieri son rare tanto son perfette. Non approfittarne, se si ha la possibilità chiaramente, è un delitto ma soprattutto per quel che mi riguarda non ci sarà mai una giornata in ufficio a cui un giorno penserò con la lacrimuccia, mentre per un pomeriggio così direi che potrebbe capitare…
Kit al completo: giornata di una bellezza mondiale, Elena con me, valle Gesso che mi fa impazzire in tutto e per tutto, roccia magnifica e un passaggio in testa che più bello non si può. Non manca niente, ecco forse se non mi fossi fatto male al dito sarebbe stato ancora meglio, però… comunque su è spaziale, la pioggia del giorno prima ha rinfrescato e l’aderenza non è male, non quella che trovi alcuni giorni di novembre ma l’autunno si fa sentire. E anche vedere, perché i colori iniziano a diventare magici anche se la luce sembra essere ancora quella estiva, ed è davvero incredibile quanto sia bello oltre ogni logica, resterei qui dei giorni interi senza annoiarmi, anzi forse ci verrei pure a vivere in pianta stabile se non fosse che son legato dal lavoro, dagli impegni, da tutti gli scazzi quotidiani ad un altro posto. Come sempre, la razionalità alla fine è quello che c’incula e non quello che ci salva ma quando lo capiremo sarà troppo tardi…
In ogni caso mi ci metto subito dopo un riscaldamento come al solito qui un po’ dubbioso, mi manca solamente quel dannato, bastardo, lungo singolo che non mi entra, ci provo e ci riprovo ma niente; Elena praticamente è qui solo per aiutarmi e fa davvero l’impossibile tra parate e scarichi, super! Alla fine trovo almeno altre 2 methodes diverse, una non credo porti a nulla mentre son fiducioso per l’altra che sembra essere la mia, ma le batterie dopo quasi 3 ore li attaccato si esauriscono in fretta e anche stavolta tocca tornare, niente di fatto. E duro, non è tanto il mio passaggio (volendo trovare scuse) ma onestamente non mi stanco mai di batterci la testa perché di linee così ne trovi davvero poche, al di là del grado. Finito lì decido di andare a dare un’occhiata ad un altro masso su cui Ale e Andre hanno messo mano, non voglio arrampicarci, inutile aprire altri cantieri, ma giusto dare uno sguardo. Cazzo ragazzi, non vi ringrazierò mai abbastanza, lo Spettro è un altro di quei blocchi che è restato sotto gli occhi di tutti per anni ma alla fine non basta saper arrampicare: bisogna aver voglia di sbattersi, bisogna aver occhio per le linee e bisogna investirci tempo. E son qualità che pochi hanno, perché tirare due prese è un’altra cosa. E per il lavoro che avete fatto e che state ancora facendo non vi ringrazierò mai abbastanza, perché alla fine se uno ha voglia di cercare e di fare la valle Gesso potenzialmente non ha nulla da invidiare a posti ben più conosciuti che trovi in giro e questo per quasi 12 mesi l’anno. Onestamente se penso a quanto mi piacciono ste linee che ho visto ma a quanto tempo dovrò spenderci sopra per provare a farle, per il momento io ne ho abbastanza per qualche annetto ragazzi...
 

lunedì 19 settembre 2016

ELENA, KING KONG E PARIGI 2016...

Tra una goccia e l’altra alla fine abbiamo sfangato anche questo weekend: senza fare programmi in anticipo sabato mattina qualche raggio di sole ci ha incoraggiato a salire al pian della casa che secondo me poteva essere uno dei pochi posti asciutti per Elena, permettendole di darci dentro fino al sangue. Peccato per la toccata e fuga di Fabrizio, in realtà quando siamo arrivati le condizioni non erano delle migliori, umidità a palate, ma dopo poco il vento, il cielo coperto e la quota hanno fatto il mezzo miracolo aumentando decisamente l’aderenza; felicissimo per Elena che in questi ultimi tempi è tornata ad allenarsi, ha ritrovato la giusta motivazione ed è tornata alla grande sul progetto abbandonato tempo fa, quando forse per lei era ancora troppo oltre, su quello che secondo me potrebbe essere uno dei boulder più belli della provincia e sicuramente uno dei più rappresentativi: King Kong. Una super linea, con movimenti uno più bello dell’altro in un posto fantastico. Peccato solamente che la roccia sia devastante…
In ogni caso riscaldo veloce e poi si sale, io che non vedo l’ora di rifarla per la millesima volta, come sempre peraltro quando salgo qui difficilmente mi faccio mancare il tris King Kong-Black Hole-You, lei che come al solito crede di arrampicare sempre male mentre invece non è così (ma falle cambiare idea…). In ogni caso dopo un po’ di esitazioni sul passo d’entrata trova la sua methode migliore, per lei i tallonaggi sono una merda quindi troviamo un passo di punta che onestamente io trovo un pelo più difficile ma che le serve sia per rimontare lo spigolo e soprattutto che si ritrova dopo all’ultimo movimento duro. Un tenta dopo l’altro migliora sempre più, sinceramente se non avesse avuto le mani conciate dopo un po’ di giri son sicuro che l’avrebbe potuto già stampare, ma ha fatto comunque bene a lasciare in tempo prima d’incazzarsi inutilmente. La prossima…
Da parte mia, sulla scia dell’ultimo post, a parte un po’ di blocchi svacco al pian della casa e un tentativo inutile con la corda al masso della sbarra (dove le condizioni erano indecenti) c’ho dato al moonboard sia sabato che domenica, ormai son dipendente. Il tutto inframezzato dai mondiali di Parigi, che secondo me son state le migliori gare viste da un po’ di tempo a questa parte: tracciatura impeccabile sia nel boulder che nel lead, pubblico e arena degni di sport ben più conosciuti e soprattutto molte sorprese. A parte Ondra. 
Boulder: semifinali con i francesi alla grande, ne piazzano ben 3 in finale e tutti davvero super e Ondra che sembra non accusare il colpo sia di non aver fatto gare quest’anno sia di gareggiare nei blocchi e nella difficoltà allo stesso tempo. In finale invece onestamente l’ho visto un po’ giù di tono, rispetto ai suoi standard chiaro, e comunque un gradino sotto Narasaki che invece fa una gara impeccabile con tanto di stoccata finale, passeggiando l’ultimo blocco dove Godoffe ha dato il meglio di se. Mi è piaciuto un sacco Mawem, ancora “verde” in quanto ad esperienza ma che comunque promette decisamente bene! In campo femminile, sempre nei blocchi, enorme sorpresa dell’outsider Petra Klingler che invece fa una gara impeccabile dimostrando una fisicità fuori del normale (cazzo a me sembrava pure più “grossa” rispetto all’ultima tappa di coppa del mondo…), la Stohr che è ancora in grado di dire la sua ma che comunque non deve più dimostrare nulla e la Mascarenas che io son ancora convinto che possa diventare quella da battere anche se per ora dimostra di fare il compitino ma niente di più… una bella gara comunque, con tante sorprese in primis la stessa vincitrice.
Difficoltà: donne niente da dire, ormai la Garnbret non ha rivali e si dimostra una volta di più una garista coi controcoglioni, e non è neanche maggiorenne! Arrampica come se non faticasse, lettura perfetta, costante dalle qualifiche alla finale, cosa che in questo caso fa la differenza sulla seconda: una macchina. Lato uomini forse la gara più bella e coinvolgente mai vista, con Ondra che non solo si dimostra un marziano come al solito ma che riesce a diventare anche un animale da pubblico, incitando come un matto. Niente da dire, semplicemente efficienza pura e fino all’ultimo, a parte Ramonet forse “danneggiato” dalla tracciatura (ma che palle le gare tutte uguali inframezzate da un paio di blocchi a far da “cancello”!!! questa era una tracciatura da pubblico!) tutti gli altri si arenano più o meno nello stesso punto con Schubert che ci prova fino alla fine facendo un moschettonaggio di equilibrismo puro! E poi Lui… banalizza la prima parte, arrampica veloce la seconda e quando prima degli ultimi passi prima della catena tiene il lancio e capisce di aver fatto il colpaccio si gira verso il pubblico incitandolo ulteriormente e tutta l’arena è per lui! Incredibile è dire poco… sghisa, un paio di prese e moschetta la catena diventando nuovamente campione del mondo. Che cazzo di gara stratosferica! Se proprio deve entrare a far parte della cerchia degli sport olimpionici che ci entri con atleti e gare di questo calibro e non con minchiate spaziali come lo speed e le combinate, altrimenti ne farò volentieri a meno. Qui sotto, la "macchina" dal 1:46:40...
 

venerdì 16 settembre 2016

WAIT

Settimana di scarico, niente di particolare da scrivere... Un pomeriggio fuori, con condizioni schifose sia mie che della roccia e poi ieri sera ritorno in palestra, fighissimo. Mi son davvero divertito, il che mi fa pensare perché ormai son più le volte che mi piace scalare più sulla plastica che fuori, ma ho trovato dei blocchi belli e divertenti, dei movimenti nuovi o quantomeno diversi dal solito e mi ha fatto piacere vedere un po' di gente che da parecchio non incontravo, come la famiglia Penna allargata! Ci abbiamo dato dentro un po', col solito stile "bambinodentrounnegoziodicaramelle"  che mi contraddistingue le prime volte che ho un po' di blocchi nuovi a disposizione, ovvero senza riposare o quasi saltando da un boulder all'altro. Ed Elena è tornata a divertirsi davvero anche lei, tra l'altro con prestazioni niente male segno che con la scheda non ho sbagliato di molto, ora è il caso che almeno lei riesca a trasformare fuori, io non ne ho granché per il cazzo sinceramente... Il weekend si presuppone una merda, e se da una parte si sente il fresco che torna e le condizioni che vanno a migliorare dall'altra non mi dispiacerà dormire un po' e darci dentro sul mio muro inframezzando con i mondiali di Parigi.
 


giovedì 8 settembre 2016

E DAJEEEE!

Terza settimana di allenamento della nuova scheda. Distrutto... onestamente questa volta ho spinto davvero sull'acceleratore per i miei standard, scheda a base di solo pan gullich e moonboard a volte raddoppiando le sedute giornaliere e abbinandole ad uscite su roccia, come domenica scorsa, e anche se sento comunque che i benefici son in parte già arrivati credo di essere al limite della rottura. Stamattina ho un male porco a tutte le dita della mano sinistra, la seduta al muro di ieri sera è stata davvero esaltante ma ora devo fare attenzione a non sforare nell'infortunio che altrimenti butto tutto alle ortiche e mi fotto bellamente, ma ho una voglia di roccia senza cognizione!
Ho aspettato, paziente, che le temperature scendessero un pelo, lasciando da parte le uscite a favore della plastica ma ora ho voglia di provare e magari stampare anche qualcosa e provare a portare avanti quello che mi son prefissato per quest'anno. Settembre, ancora una settimana di allenamento e poi solo arrampicata, alternando moonboard, roccia e un po' di palestra per variare prensioni e movimenti, il prossimo weekend non potrò darci a mille per diversi motivi, in primis la mia incolumità fisica, ma sicuramente qualcosa farò. Intanto la macchina nuova è arrivata, più spazio per andare a far blocchi, più spazio per andare in giro col mio topo, non vedo l'ora che torni la stagione buona per Chironico che mi manca troppo. E stata un'estate tutto sommato piacevole, non troppo calda e con giornate belle da paura, a differenza degli scorsi anni ho tirato un po' il freno a mano tanto cercare la prestazione era impossibile e volendo anche inutile se non si saliva in quota, e anche in quel caso non era scontato trovare le condizioni OK. Ora invece voglio entrare nel mood giusto e godermi la stagione in arrivo, voglio viverla un po' meglio dello scorso anno in cui avevo davvero patito per la prima volta il cambio di temperature, di orario, lo scazzo galoppante e tutto quanto ne derivava. Voglio far progetti ma anche godere il momento! 
 


venerdì 2 settembre 2016

SIAMO A QUESTI LIVELLI...

Partendo dal presupposto che cerco, e raramente mi sbilancio, di non cadere mai nella facile tentazione di discutere quantomeno pubblicamente di politica o fatti inerenti la stessa, questa volta credo si sia davvero passata la soglia del ridicolo...
Siamo arrivati, tralasciando tutto il resto e la montagna di cose ben più importanti, al fertility day. Cioè, il fertility day!!! Siamo davvero sicuri? Quindi, a parte il fatto che la cosa che PERSONALMENTE più mi auguro è che la razza umana si estingua quanto prima possibile, la sola cosa auspicabile davvero per una sana ripartenza (o non ripartenza, ma tanto al punto in cui siamo arrivati non so cosa sia peggio...), la nostra beneamata classe politica si spinge in iniziative di questo genere e in un modo che definire ridicolo è il minimo credo. Date un'occhiata ai cartelloni e agli slogan in rete, mi rifiuto di riproporne qui, e scegliete se ridere o sentirvi delusi (eufemismo) di chi (non) avete votato, onestamente al posto di molte donne italiane magari precarie mi sentirei quantomeno offeso!
 


venerdì 26 agosto 2016

TIFOSERIA

Come climber a volte mi sento vicino a certi tifosi di calcio. Detto così sembra pure brutto onestamente, ma non ho mai potuto fare a meno di avere una certa propensione al tifo spassionato e senza una vera e propria ragione di base per l’uno o l’altro pro. Certo, è innegabile che ci siano personaggi che veleggiano proprio su un altro pianeta tipo Ondra, Megos e compagnia bella, ma come l’interista si ostina ogni anno a rinnovare il suo abbonamento allo stadio nonostante i continui calci nei cojones io non riesco a non avere una passione tendente allo stalkeraggio per alcuni personaggi piuttosto che altri che qui di seguito elenco cercandone, a mo’ di psicologia spicciola, anche una motivazione…
1.       Fred Nicole        per me il numero 1 assoluto, ora e sempre nei secoli dei secoli! Arrampicasse pure su un 5 marcissimo riuscirei a dire che quello è il blocco più bello del mondo e forse anche il più duro. Il suo stile perennemente statico e gli avambracci più grossi della mia coscia son per me motivo di adorazione, e non fraintendetemi che son etero convinto!
2.       Markus Bock     se fossi falesista vorrei essere come lui. In quanto a capelli ci siamo, come tatuaggi con un po’ di tempo ci posso arrivare, per il resto anni luce… mi piace il suo stile, non solo arrampicatorio, credo che in quanto a musica siamo li (forse io in alcune situazioni son un pelo più estremo, ma vabbè…) e soprattutto è uno dei pochi che non caga il cazzo con viaggioni soporiferi di 40 metri!
3.       Chris Schulte     come può un essere umano stampare degli 8C e bere un sacco di birra al contempo, per me è questo! Oddio, non solo, mi emoziona vedere ogni suo video perché cerca la linea e poi eventualmente la difficoltà, perché i posti dove lo vedi arrampicare non sono quasi mai visti e rivisti e perché quando parla o ti addormenti o resti in divina adorazione pur non capendo un cazzo. E poi scrive dei gran bei pezzi onestamente!
4.       Lisa Rands          per le donne tengo fuori il discorso “visivo” per ovvi motivi d’incolumità e Lisa Rands onestamente non è miss universo… però cazzo di potenza! Dai primi video della BigUp me la ricordo con una gran pompa nelle braccia e uno stile sui blocchi che mi è sempre piaciuto, forse per questo trovo che la Puccio ne sia una degna erede (non fosse sempre sotto i ferri…).
Qui di seguito qualche altarino di adorazione usato in gran segreto…
 

 

lunedì 22 agosto 2016

GIRA LA RUOTA...

Di nuovo qui, con la routine di ogni giorno a farmi compagnia... vacanze terminate, un paio di settimane sinceramente volate ma devo essere onesto, questa volta non son preso così male dal rientro. Non perché siano andate male, lo svacco era quello che avevamo scelto e quindi non possiamo lamentarci, un po' di mare e un po' di stacco soprattutto mentale ci stavano alla grande, ma stamattina nell'aria c'è un po' di quella sensazione di fine estate e di una ruota che ricomincia a girare nel verso che in fondo ci piace di più. Una malinconia piacevole...
Alla fine ho arrampicato poco o nulla su roccia. La prima settimana è andata in Corsica, mare, sole, camminate, infradito e piedi gonfi, traghetti, tutto quello che avevamo previsto e tutto quello che alla fine ci aspettavamo. Bella. Ma se dovessi mai tornarci sicuramente mi spingerei più a sud, che da quel che ho visto è decisamente più bello, oppure proprio a ovest, più selvaggio; comunque ottima compagnia, gente squisitamente disponibile (hanno proprio poco dei francesi per fortuna...) e topolupo super bravo, mai più mi sarei aspettato un comportamento così super da lui! La settimana scorsa invece tanti lavori a casa, tantissimo moonboard per tornare in bolla un minimo e solamente un paio di uscite a toccar roccia. Una con la corda, ricominciare è sempre dura ma l'uscita a Cantarana mi è piaciuta proprio tanto: una bella falesia in cui non ero mai stato, tanti tiri "prontivia" come piacciono a me e roccia molto bella. Ieri invece ciliegina sulla torta siamo tornati con Funsu al Remondino per una giornata spettacolare di blocchi nel posto più bello in assoluto che si possa immaginare, a volte si va in culo al mondo a cercare blocchi fighi quando con 40 minuti a piedi si ha a disposizione un vero paradiso! Non è andata male, ma come ogni volta non vedi l'ora di tornare su a chiudere un paio di conti e poi il tempo passa e lasci tutto in sospeso... Vedremo, non faccio progetti a lungo termine soprattutto questa settimana in cui ho intenzione di riprendere seriamente ad allenarmi a secco per recuperare un po' di fiacca estiva!
Lato prestazioni vere, non mie chiaramente, da sottolineare quelle di un paio di giovani forti davvero, che parlano poco ma stampano realmente. Sui blocchi Andrea Tallone continua a salire la scala dei gradi arrivando al suo primo 8B con "Riverbed" a Magic Wood, uno dei tanti stampati nelle ferie ma sicuramente sulla carta il più duro, l'aveva dichiarato prima e in effetti l'ha portato a casa (a me non capita mai!). Con la corda invece Manuele Macagno continua a macinare con apparente facilità un 8c dopo l'altro, l'ultimo in Spagna con "Welcome to Tijuana", che dire: potenza pura! Quindi anche qui in Piemonte abbiamo quelli forti davvero che quando vanno in giro per il mondo stampano e lo fanno seriamente, che semplicemente scalano per il puro piacere di farlo senza gridare ai 4 venti le loro prestazioni, ancora più ammirevole volendo ben vedere: complimenti matot!   

giovedì 4 agosto 2016

SALUT

Ultimo post della stagione, dopodiché chiudiamo baracca e burattini e per almeno un paio di settimane, a meno che non sia in ansia da blog, non ci risentiamo più. Son sfatto onestamente: dal lavoro, stressante prima ancora che tanto, di quest’ultimo periodo; dal non aver mollato praticamente di allenarmi e arrampicare, o quantomeno di pensare a, da parecchio tempo a questa parte; dal caldo, dalla gente, dal posto, da tutto praticamente. Ho bisogno di staccare e ho bisogno di farlo al 100%. Devo essere sincero, per un attimo son stato tentato di mettere le scarpette nella valigia oppure di portare un trave da viaggio con me ma dopo essermi attaccato al moonboard questa settimana ho capito semplicemente che il mio corpo mi sta mandando a fare in culo poco per volta chiedendomi di mollare un attimo, dalla pelle delle dita che ormai non si rimargina più alle braccia che si rifiutano di chiudere degnamente. Stop. Una settimana di svacco assoluto, mare e buona compagnia senza pensare a nient’altro che al relax e al rigenerarsi per ripartire alla grande. Dopodiché una settimana di boulder senza esagerare e magari qualche sgambata in quota per riprendere con calma e ripartire ad allenarsi in vista di nuovi obiettivi. Si perché stavolta mi voglio intestardire e cambiare radicalmente dedicandomi a qualcosa di un po’ diverso, senza strafare sin da subito come ho sempre cercato di fare ma in modo graduale, partendo dalle basi e cercando di arrivare dove ho in mente da un po’. Ho bisogno di stravolgere un po’ e cercare nuovi stimoli, non che il boulder non mi piaccia più chiaro ma sento che è arrivato il momento di spostare l’attenzione o quantomeno ampliare un po’ il campo d’azione e provare a portare avanti qualche nuovo traguardo. Vedremo, per intanto salut e a molto prossimamente!
PS questo articolo l'ho trovato molto bello e interessante, consigliato!