mercoledì 28 ottobre 2015

FOTO MITICHE 2

La seconda foto “mitica” invece è forse quella che ha dato il via alla mia passione per i blocchi. Il personaggio è ancora il top per me e il blocco… beh il nome dice tutto!
 
 
Dreamtime rappresenta ancora oggi un sogno per molti, nonostante sia stato sgradato, una presa chiave si sia rotta e sia stato risalito in seguito e quindi rigradato; una linea pura, perfetta, su un blocco leggermente fuori dal circuito di Cresciano appollaiato in cima ad una collinetta quasi a sembrare tenuto in bilico da un tronco. Su questo masso è stata ridefinita l’alta difficoltà del boulder, più di una volta, prima con Dreamtime appunto e poi sull’altra facciata con “The Story of two worlds” eredità e stravolgimento di Graham al boulder europeo. Ma questa è un’altra storia…
Salito nel 2000 dall’altrettanto mitico Fred Nicole, all’apice della sua carriera e forse dell’esplorazione seriale dell’inestimabile gioiello che è il ticinese (con Chironico e Cresciano su tutti, ma per chi ci è stato è chiaro che questi due spot non sono i soli), è stato il primo blocco per cui è stato scomodato il grado allora inarrivabile di 8C. Un mix di traverso e blocco su tacche prima e poi sulle svase sfuggenti del bordo, un passaggio obbligato per il gotha dell’arrampicata di cui online si trovano decine di video di salite sit e stand,: per me su tutti quelli di Sharma e Core che tra le diverse methodes possibili riescono a farlo con un’apparente e devastante facilità! E che piaccia o meno è stato comunque un punto di partenza e confronto per far salire l’asticella della difficoltà sui blocchi.
Ricordo che quando ho iniziato ad appassionarmi all’arrampicata, dopo aver presto abbandonato la corda per mancanza di soci (o quantomeno ne mancavano che volessero andare sempre e comunque ad arrampicare…) e dopo aver comperato il mio primo pad della kong andavo per massi, in Ellero principalmente, con un po’ di riviste al seguito e la storia di Dreamtime con le varie foto penso d’averla letta fino a saperla a memoria e vedendo questa foto in particolare pensavo che non sarebbe stato difficile prima o poi riuscire a provare un blocco come quello. Enorme puttanata, ma allora era bello pensarlo… Ancora oggi non mi stanco di vederne foto e video e non nascondo che non mi dispiacerebbe prima o poi (magari a capodanno visto che saremo da quelle parti) metterci mano alla stand, anche solo per farmi il regalo personale di provarci, perché se anche Dreamtime ha ormai più di 15 anni e la sua reale difficoltà (ma non la bellezza) è stata messa in discussione più volte, resterà per sempre nell’olimpo delle salite storiche che hanno segnato il passaggio di un’epoca. Chi non vorrebbe vedere da sotto e magari toccare i mono di Action Directe???

lunedì 26 ottobre 2015

DELUSO

Stanco, ma anche un po’ demoralizzato questa volta. Penso d’aver bisogno di staccare un po’, cambiare progetti e forse tornare un po’ alla corda per svarionare la testa. Nel weekend si era deciso di fare un giorno blocchi per me e un giorno corda per Elena, alla fine fortuna che almeno lei l’ha sfangata perché io ho fatto solamente cagare…
Sabato al pian della casa per dare l’ultima zampata a “The Twins”; già dal riscaldamento capisco che non gira, ho effettivamente esagerato nei giorni scorsi con 4 giorni di moonboard e un giorno a Varazze e son più che stanco, spossato. Le braccia non chiudono, non ho più pelle, le dita mi fanno male, non c’è proprio storia in particolare su quel passaggio, decido di lasciar perdere e non credo solo per questa volta, ma di chiudere una volta per tutte il discorso. A volte bisogna rendersi conto che è solo un accanimento, non ci sono miglioramenti e quello in particolare, oltre che esser duro, non è proprio il mio passaggio, in modo assoluto; c’ho provato, un paio di volte ci son pure andato vicino, ma ora basta, per alcune linee non ha senso andare all’esasperazione bisogna semplicemente rendersi conto dei propri limiti. E la mia bestia nera, come molte altre, ma resta il fatto che sia un blocco tra i più belli ed estetici che abbia mai visto e provato e son contento comunque d’averci speso del tempo perché ne è valsa la pena! Ora è il momento di cambiare rotta, altri progetti sicuramente più alla mia portata o semplicemente più consoni al mio stile e la voglia di tornare a far corda e togliermi qualche soddisfazione anche li.
Elena invece è andata alla grande! Piano piano si sta riprendendo dall’infortunio al dito e pur non potendo arrampicare molto soprattutto su quelli che sono i suoi progetti qualche dente se lo sta togliendo (metaforicamente…): al pian della casa sale “The sting” un super legno made in Giova dove servono dita e tecnica per un passaggio dove non bisogna guardare il grado prima di provarlo altrimenti si rischia di restare piuttosto delusi! Alla fine ha trovato la sua methode e l’ha stampato al secondo giro della giornata senza particolare sforzo, mentre per poco non fa anche “Hip Hop” partenza bassa, che secondo me vale un bel 7A, arrivando al bordo qualche volta senza riuscire a tenerlo, anche se comunque non è lontana: ancora una possibilità di salire su prima dell’inverno ed è suo. Al sangue ha continuato imperterrita anche su “King Kong”, non so davvero come facesse ad arrampicare con le dita conciate in quel modo, se non è passione questa!
Ieri invece, dopo qualche pezzo tragicomico degno di un film (purtroppo son proprio imbecille…) siamo riusciti a fare un pomeriggio a Miroglio, per me una sicurezza quando ho bisogno di rilassarmi. Io, Elena ed Elena G. con Giova incontrato sul posto (davvero un piacere, era una vita che non lo rivedevo) a fare qualche tirello e discutere del più e del meno nella pace di quel bosco. Ho ripetuto dopo parecchio tempo la mitica “Placca Grassi”, qualche anno fa (una decina ormai, penso) il mio primo 6c a vista, una soddisfazione allora e un piacere ieri rifarla al tramonto; bello vedere le due Elene accanircisi ed arrivare quasi a farla, complimenti a loro per la tenacia e la sopportazione del dolore, bello tornare alle macchine al buio, brutto pensare che fosse domenica sera...

On the road


Colori

Che climber cani...


Lo so non potrebbe stare libero...

Sequenza su the Sting



Elena G in azione a Miroglio


Elena sullo stesso tiro


Thayla versione "bivacco in quota"

venerdì 23 ottobre 2015

FOTO MITICHE 1

Non che me ne intenda di fotografia, anzi come mi vien spesso fatto notare son proprio negato, ma negli anni ci son state immagini che più di altre mi son restate in testa. Chiaramente essendo un blog di pseudo-arrampicata cercherò di puntare più che altro su questo nelle foto riportate. Ecco la prima, una di quelle che mi ha sempre affascinato e che ultimamente sembra esser tornata prepotentemente d'attualità, per il personaggio e per il tiro in questione
 
 
Il personaggio è un Ben Moon d'annata, in tipico climbing-style anni '90: Boreal laser ai piedi, fuseaux, dread e soprattutto fisico al limite dell'anoressia. Non che a distanza di quasi 30 anni sia cambiato poi molto, forse giusto i capelli, ma è stato ed è tuttora un'icona dell'arrampicata a 360°, dai blocchi estremi alle vie corte e durissime, vero precursore dell'alta difficoltà insieme a pochi altri negli stessi anni. E il tiro in questione è forse uno di quelli che per anni è restato in un dimenticatoio obbligato per cercare di non far cadere nel ridicolo molti climber che ci si son scontrati, salvo che poi un certo Adam Ondra ha dichiarato apertamente in un'intervista che forse quella, insieme a poche altre linee in giro per il globo, resta una barriera per lui insormontabile... ed è/era 8c+, nell'epoca del 9b+ un grado tutto sommato non stellare.
The Hubble: tiro atipico oggi come oggi (siamo ormai abituati ai viaggioni di 40 metri, cosa per me inconcepibile e anche un filino soporifera da vedere...), violenza concentrata in pochi metri, un blocco con la corda come dichiarato da Steve McCLure, uno dei rari che l'ha ripetuta. Un blocco che di per se potrebbe valere 8B seguito da un "facile" 7c di via, cosa che se rapportata al 1990 (anno in cui venne liberata) diventa davvero una mostruosità! In pochi l'hanno ripetuta, ci stanno sulle dita di una mano e forse se ne risparmia qualcuna visto che per alcuni di questi non c'è la sicurezza matematica della salita. Addirittura il mitico Malcolm Smith se l'era riprodotta sul muro di casa, online si può ancora trovare un video in cui si allena ripetendone il crux arrivando a smagnesare sul blocco iniziale dalla rovescia, dove normalmente dalle foto che si trovano in rete di chi la sta provando vedi solo sofferenza... 
Una linea in una delle rare falesie spittate e decenti del Regno Unito davvero rivoluzionaria in un'epoca in cui il grado si rincorreva forse più per innovare ed alzare l'asticella della difficoltà che per apparire; la storia di questo ragazzo la si può leggere in parte sulla biografia di Moffat, aspettando che venga tradotta anche in italiano la sua "Statement: the Ben Moon story ": essenzialmente un punkabbestia catapultato al 100% nel gotha dell'arrampicata. Su questo tiro ultimamente molto è stato detto, dopo che lo stesso Moon è tornato all'arrampicata ripetendo a quasi 50 anni un altro 9a (si perché nel frattempo Hubble è diventata 9a, andando di fatto e storicamente parlando a prendere il posto di Action Directe come il primo tiro di questa difficoltà), si possono vedere diversi video di tentativi tra cui quello di Sean McColl che ci si butta per la bellissima serie di episodi "Reclambing the classic" della Mammut. Per me questa foto significa, o perlomeno mi fa pensare, ad allenamenti estenuanti, diete, sofferenza per venire a capo di un pezzo di roccia, pura ossessione: la adoro! E mi riporta ad un'epoca che purtroppo non ho vissuto in prima persona ma che avrei davvero tanto voluto vedere dal punto di vista di climber (ossessionato)...

giovedì 22 ottobre 2015

VARAZZE E SEMPRE VARAZZE...

... dai blocchi stratosferici, alle condizioni variabili, quando vai a far blocchi a Varazze non sai mai cosa aspettarti. Però è sempre una figata sbucare a Savona e affacciarsi sul mare, aprire il finestrino al casello di Celle e sentire l'odore e il calore che avevi dimenticato.
Ieri con Elena siamo sfuggiti dai colori autunnali per ritrovarci in estate a pochi chilometri da qui; il meteo e la direzione del vento già da lunedì sembravano a nostro favore, quindi dopo un martedì sera chiusi nella stanza delle torture per allenarsi (Elena) o semplicemente arrampicare alla bestia (io) abbiamo deciso che ci saremmo meritati una bel pomeriggio ognuno sui suoi progetti. La fuga di mezzogiorno!
In effetti arrivati ai druidi il vento era davvero forte, la colla non era male e io non pensavo già più al riscaldamento, avevo la testa sul passaggio che volevo provare. Ma come dicevo a Varazze basta che il vento giri dalla parte sbagliata e tutto cambia, quella che sembrava una tacca buona diventa intenibile per non parlare delle piatte che diventano un incubo... abbandono in fretta e con le palle leggermente sverse il mio progetto, anche Elena fa un paio di tenta per capire che non era giornata, quindi ci rifugiamo su altri passi meno aleatori. Le condizioni migliorano di nuovo, tanto che metto qualche buon tentativo a segno ed Elena inizia a provare una bella linea nuova (per lei) che merita di essere martellata, ma presto ci rendiamo conto che son già più di 4 ore che siamo attaccati alla roccia e al buio onestamente inizio a far fatica a veder le prese... Dietrofront a casa, comunque si risolva anche quando non stampi niente ti rendi conto che basta non essere al lavoro per risollevare un pomeriggio; presto a casa con topo che ci aspetta, una cenetta con qualche bicchiere di vino a parlare dei propri progetti, di come migliorare, a sognare già la prossima volta. E stasera nuovamente nella stanza delle torture, anche se i muscoli vorrebbero sinceramente il contrario stamattina! 

lunedì 19 ottobre 2015

SONO UN PIRLA

 
Come quasi ogni mattina, preso da un sano desiderio sadomasochista, do uno sguardo alle webcam sulle nostre montagne ed una delle prime che normalmente guardo è quella sulla conca del santuario di Castelmagno perché è un posto che adoro. L'immagine sopra è quello che ho visto stamattina.... possono girarmi i coglioni?! Direi di si.
In ogni caso sto weekend posso solo che darmi del pirla da solo, perché onestamente non ci ho creduto abbastanza e quindi ho sbagliato totalmente ogni singola scelta fatta. E pensare che stavolta il meteo ci aveva azzeccato abbastanza ma soprattutto le previsioni "personalizzate" del mitico Paulo erano davvero corrette, quindi bastava prendere e andare, senza farsi troppe seghe mentali. Sabato indecisi fino all'ultimo alla fine ci siamo ritrovati in Valdinferno, forse il posto meno indicato dove andare in questo periodo... Risultato: umido stellare, forse giusto alla grotta si riusciva a far qualcosa ma senza troppe pretese, quindi dietrofront a casa e devastazione al moonboard. Per carità, bellissimo pomeriggio con Elena e Funsu a divertirsi come bambini e sfondarsi sui blocchi però la voglia di roccia c'era ed è rimasta. Pensare che sarebbe bastato salire in quota e bucare le nuvole per trovare un cielo stupendo, alle volte basta crederci e provare (qualche anno fa non ci saremmo fatti fermare).
Ieri invece sconfortato dalla prospettiva di ritrovarmi in una situazione di chilometri inutili fatti per zero roccia, viste le webcam ma soprattutto lo stato della casa che aveva urgente bisogno di pulizie, ho nuovamente passato il pomeriggio alla bestia, con le braccia ormai ridotte ai minimi termini. Un peccato perché alla fine si sarebbe potuto tranquillamente arrampicare fuori tutto il weekend... stiamo invecchiando a semplicemente stiamo diventando di bocca troppo buona ? Fortuna che oggi il meteo è meraviglioso...merda...
 

mercoledì 14 ottobre 2015

SPOT SCONOSCIUTI: PIAN DELLA CASA

In questo caso forse più che sconosciuto sarebbe meglio dire non frequentato, anche se onestamente non ho mai capito bene il perché. OK, la roccia è dolorosa, i gradi non sono regalati, il tipo d’arrampicata è abbastanza strano e le condizioni buone son difficili da trovare ma a parte tutto questo è forse lo spot cuneese dove ho trovato più lungo ma da cui ho ricevuto le maggiori soddisfazioni e che ho sicuramente frequentato di più negli anni.
Immaginate di avere a disposizione dei blocchi favolosi spersi su un pratone e tutti piuttosto vicini l’uno all’altro con passaggi per tutti i gusti e difficoltà. La roccia granulosa non perdona e la pelle va via come neve al sole, qui si arrampica su tacche, svase o su piccoli cristalli che in determinate giornate sembrano impossibili da tenere; le difficoltà son compresse, molto o il giusto dipende dai punti di vista, ma di regalato non c’è nulla. Qui non basta aver braccia, anzi, prima di tutto dita che strizzano e piedi che spalmano, non si arrampica a testa in giù ma spesso sul verticale o leggermente strapiombante. Non si trova mai la fila, anzi in diversi anni che l’ho frequentato sarà capitato massimo una decina di volte di trovarci qualcuno (sempre gli stessi peraltro), ma il bello sta forse proprio nel fatto che scendi dalla macchina e t’immergi nella solitudine della montagna in completo relax, butti il pad sul prato ed inizi a martellare. Posto storico dell’arrampicata cuneese, frequentato da decenni, ciclicamente dimenticato e “ritrovato”, dà il meglio di se in autunno quando le condizioni di colla si fanno vedere anche se per brevi periodi, in quelle giornate fredde e secche dove ogni presa ti sembra più tenibile del solito. Ho ricordi stupendi qui, in particolare su quella che ancora adesso è forse la linea che più di ogni altra mi ha dato soddisfazione salire, “You” sit: solo 7C ma per me di un duro allucinante, non so quante giornate ci abbia passato sopra a fare tentativi per poi ritrovarmi in una giornata di colla in cima, incredulo. Oppure “King kong”, forse il passaggio top del cuneese, un must per ogni blocchista, il mio primo 7A anni fa che ancora ricordo con piacere, ripetuto poi decine di volte anche sit, una vera goduria da salire. Oppure ancora “Le mur de jean”, uno di quei blocchi che prima è meglio fare e poi dare uno sguardo in guida al grado perché non è un passaggio per chi ha il 7A! Cosi come il tecnicissimo “The sting”, anche qui se sei tranquillo sul 6A molto probabilmente non alzerai i piedi dal pad…”Carta vetrata” e “Black hole” non so quante volte li avrò fatti, non mi stanco mai, ogni volta è sempre un piacere che non vorresti finisse mai talmente è bello ogni singolo movimento che ci fai sopra!
Purtroppo il potenziale qui non è altissimo, le linee logiche son finite e le forzature qui ci stanno proprio male, ma per un livello medio direi che di giornate da spenderci ce ne stanno parecchie; per quel che mi riguarda mi restano ancora due bestie nere, “Ambrosia” e “The Twins”. La prima aperta dal mitico Core dei tempi migliori, un bel test di dita ed aderenza unite ad una discreta resistenza per un traverso che vale 7C+ (duro), forse non una delle linee più belle dell’area (secondo me) ma chiaramente un bel regalo che vorrei farmi. La seconda invece tentata da molti per anni, dallo stesso Core in una delle sue salite qui, e risolta invece da Ale (Penna) con relativa facilità direi quasi, visto che l’ha stampata una sera d’estate con la sugna che ne consegue. Una linea mostruosa, il blocco per eccellenza, 3 movimenti di potenza pura e dita d’acciaio su un pannello leggermente strapiombante, ripetuta per ora solo da 2 persone e che per me continua a restare un sogno, anche se onestamente non è proprio il tipo di passaggio che mi si cuce addosso per le mie caratteristiche ma che nonostante tutto continuerò a provare per un bel po’. Non fosse altro che tornare qui per me è sempre un piacere infinito!

Funsu tenta King kong sit
 
E io Ambrosia
 
 
Anche Elena su King Kong stand
 
 
Elena su Hip hop
 
Paesaggio autunnale
 
Stupendo!

lunedì 12 ottobre 2015

CI PROVIAMO

Weekend di ritorno alla roccia, parziale ma quantomeno ne ho nuovamente toccata. Le previsioni come al solito son state un terno al lotto, forse ormai non sanno più che dire neanche loro ma sabato le hanno proprio ciccate in pieno, tant’è che quella che doveva essere una giornata decente è stata una vera merda fin quasi alla fine.
Fiducioso e soprattutto voglioso di metter mano al mio progettino sabato ho deciso per il Barbara cercando ma soprattutto sperando di poter sfruttare un po’ di freddo e quindi condizioni ideali, invece arrivati su sembrava d’esser nella Transilvania dei peggiori film horror: nubi basse, freddo umido, poche persone in giro che vagavano come fantasmi. Tempo di far prender aria al topolupo e fargli far due corse e via a valle, sperando almeno di riuscire a far qualcosa a Bobbio. Invece lì la situazione era anche peggio: bosco impraticabile tipo foresta equatoriale e caldo umido di tipo amazzonico, un solo passaggio per capire che non era destino e rapido dietrofront al muro di casa (sempre sia benedetto!). Al moonboard invece condizioni sempre ottimali direi, davvero contento e sfondato il giusto con un altro passaggio veramente duro finalmente stampato e pura soddisfazione neanche fossi su roccia (e per me onestamente a livello di divertimento non c’è molta differenza, ormai son malato!).
Ieri invece valle Gesso, finalmente una giornata splendida fin da subito anche se sapevamo che le condizioni dopo due giorni di pioggia battente non sarebbero state al top. Indecisi tra pian della casa e sangia classico alla fine abbiamo deciso per il secondo tanto per divertirsi su qualcosa di diverso dai soliti passaggi e per far vedere ad Elena G. un posto nuovo con tanti passaggi facili dove eventualmente di può salire anche soli per una mezza giornata di distruzione. Ognuno sui propri progetti, condizioni inizialmente umide, poi è andata migliorando intorno a mezzogiorno per poi peggiorare in modo deciso nel pomeriggio insieme alle condizioni della nostra pelle; non che sia andata male, ma niente di fatto per me su “tamburo di latta”, purtroppo quel maledetto singolo non mi entra anche se qualche passetto in avanti l’ho fatto rispetto alla volta scorsa. Comunque divertimento, ottima compagnia, colori e ambiente autunnale davvero da panico e birretta da Eric a fine giornata che ci sta sempre bene. E ora aspettiamo la nova perturbazione annunciata che forse chiuderà la stagione in alto, purtroppo.

giovedì 8 ottobre 2015

E DAIEEEE!

Ora si riparte, pochi cazzi. Ho voglia di roccia, ma più ancora di arrampicare, del semplice movimento verticale. Nell'ultimo mese ho avuto non pochi scazzi, niente di particolarmente grave per carità ma son stato limitato parecchio dal punto di vista arrampicatorio e sociale (di quest'ultimo punto però non mi frega un cazzo onestamente...), ora invece voglio esser libero da impegni che non prevedano l'arrampicata. Roccia per quanto possibile, ma anche moonboard a casa e qualche puntata in palestra per cambiare un po' aria e tracciatura, girando quanto più possibile e puntando a quel paio di progetti che ho in ballo. Quest'autunno inoltre voglio stravolgere completamente la mia routine di parecchi anni a sta parte: basta secco, basta ghisa, voglio dedicarmi quanto più possibile al solo gesto, almeno 4-5 volte a settimana, mirando alla qualità prima ancora che alla quantità fine a se stessa, dopodiché quando la stagione diventerà una merda, come sempre accade intorno a gennaio, mi dedicherò al secco puro in vista della primavera. Voglio spostare il mio timing annuale di qualche mese e provare a vedere se con le giuste condizioni riesco in qualche obiettivo lasciato da parte gli anni scorsi.
Inoltre, come pensavo ieri sera, quest'anno per la prima volta mi è scesa la voglia di girare lontano da casa. Ho voglia di sfruttare al massimo i posti qui da noi ma anche il tempo a mia disposizione nel modo più corretto possibile, l'unico posto in cui voglio tornare seriamente è Chironico, che ormai da troppo non frequento più. Inoltre non voglio fossilizzarmi sui blocchi ma tornare piano piano a dedicarmi anche alla corda, nel modo in cui piace a me: tiri corti e intensi! Quindi cosa c'è di meglio che Finale in inverno?! Mi manca, è ormai troppo che non torno a perdermi nella boschina ligure... 
Voglia: tanta, non manca mai, più passa il tempo più aumenta l'entusiasmo che ci metto dentro, come ieri sera che come un criceto ho girate per quasi tre ore sul mio piccolo tesssssoro. E spero che continui così ancora per tanto!
 
 

giovedì 1 ottobre 2015

CHE COLLA!

Finalmente son riuscito a ritagliarmi un pomeriggio e dopo aver seguito per bene il meteo e aver avuto un po' di libertà al lavoro ho deciso di salire al pian della casa per continuare la mia personale campagna di Russia. Condizioni decisamente autunnali, per il freddo direi quasi invernali, con la neve scesa i giorni prima appena sopra di me e il cielo che ne minacciava altra che poi è arrivata, aderenza decisamente fuori norma, forse così non l'ho mai trovata lassù!
Veloce riscaldo e poi di nuovo sui miei ultimi due progetti del posto, The Twins e Ambrosia: non che ce ne sia bisogno ma sotto certi punti di vista spero mi durino un po' anche perché poi ho davvero finito tutto in quel posto magico e un po' mi spiacerebbe. Oddio non piangerei se riuscissi a stamparli, anzi... Comunque, senza riuscire a portarli a casa son davvero soddisfatto di com'è andata: sul primo un bel po' di tentativi ottimi alla seconda tacca alta fino ad un attimo prima di bucarsi mentre sul secondo in effetti le condizioni giuste contano forse un buon 60% nella speranza di stamparlo. In effetti Ambrosia non l'avevo più provato, quasi mi era passato di mente, ma poi ieri trovandomi li e non sapendo cosa fare ho deciso di darci una manata e devo dire che non è andata male: dal sit all'ultima presa sul bordo, caduto prima del 7A di uscita che è ancora stronzo ma non impossibile, non l'ho sentita male nonostante mi fossi già abbastanza bollito su the Twins. Soddisfatto, a volte anche senza portare a casa un passaggio se le linee provate son favolose come queste due e i passi fatti son piccoli ma importanti, questo basta a giustificare la giornata! Ora spero solamente che la stagione non vada in merda troppo in anticipo per avere ancora un mesetto abbondante per sbatterci il muso e darci dentro: son dure, davvero oltre, ma non mi scoraggio, non voglio provare un passaggio tanto per segnare un altro numerino ma per regalarmi una linea da urlo!
E sto weekend un bel trasloco, tanto per trasformare un po' di massa...