venerdì 28 settembre 2018

E finalmente le temperature son scese, decisamente, e si può tornare a bloccare senza farsi un culo della madonna. Sta settimana son tornato a provare la sit de “la virtù” a S.Anna di Valdieri, bellissimo passo made in Andre: fatta ma partendo un metro a sinistra dell’originale quindi nella mia ottica non è lo stesso passaggio. Dico questo perché evidentemente non son stato il solo a provarla (e farla?) in questo modo dai vistosi segni di magnesite ma sinceramente non ha nulla a che vedere con la diretta, ben più dura e forse anche più bella, logica non so perché tutto sommato ci sta anche questa variante; al contempo ho risalito anche la stand, sempre molto figosa e col pepe al culo nel finale, non estrema ma abbastanza psico! Deluso dall’ambiente in completo sfascio e disuso, parecchi alberi tagliati e lasciati in mezzo, apposta o meno non saprei anche se il dubbio mi è venuto, un vero peccato per un’area che nelle mezze stagioni merita parecchio…
Ed ho terminato, in anticipo, anche la stagione del Remondino. A malincuore son salito per l’ultima volta domenica scorsa più per fare un saluto che altro e per riprendermi il pad; anche st’estate ne ho approfittato un bel po’, quel posto mi regala una pace che difficilmente da altre parti trovo, anche quando (e capita spesso) non stampo un cazzo. Purtroppo credo di aver ormai fatto quello che era nelle mie possibilità lassù, senza spingermi nell’area alta che per me resta già troppo uno sbattimento in giornata, e quando torno mi trovo a ripetere passi già fatti e rifatti, penso che per la prossima estate, arrampicando ancora, dovrò cercarmi un altro posto del cuore o magari svilupparne uno ex novo come fatto ad Esischie tempo fa, vedremo.
E poi un po’ di botte prese e date al progetto in Ellero. Sabato con Fabri, le methode ormai ci son tutte, ora ho voglia di tornare con le giuste temperature per provare a metterle insieme: duro é duro, quantomeno per me, bello pure, ci terrei davvero a portarlo a termine. Quello e il ritorno dal Mostro sit (anche quello preso d’assalto in questa fine estate, senza successo, da qualche giovane col livello, segno che è un bel bastone) son gli obbiettivi principali di st’autunno prima di dedicarmi per l’inverno forse ad altro, sempre arrampicata naturalmente, ma non blocchi.
E niente, l’allenamento continua, mi sto dedicando in particolare a qualche punto debole che continua ad assillarmi, un mesetto a spingere per provare ad alzare un pelo l’asticella e togliermi qualche soddisfazione che, son onesto, da qualche tempo manca e la testa inizia a soffrirne. Ma il weekend si va a Chamonix a testimoniare un altro amico che si è fatto mettere le manette… fiestaaaaaaaa!

lunedì 17 settembre 2018

Da parecchio che non torno su ste pagine… non che ci sia molto da dire. Quest’anno sto faticando parecchio a risalire con la motivazione giusta post-ferie, non che non abbia più fatto niente, anzi, ma in modo abbastanza scazzato sinceramente… qualche puntata in montagna, qualche corsetta, un po’ di blocchi fuori, come sempre tanto muro.
La cosa su cui mi son accanito di più è stato sicuramente il progetto in Ellero, Berseker project. Mi piacciono i nomi pomposi, ti fanno sentire un po’ l’Hukkataival di turno, almeno sui nomi dei blocchi ecco. In ogni caso una linea davvero molto bella a cui tengo in modo particolare; già arrivarci da solo, con 2 pad, il materiale e la corda non è che sia una delle cose più semplici, provarla lo è sicuramente meno e purtroppo la roccia una volta ripulita si è dimostrata ancor più povera di roba tenibile di quanto immaginassi. Nelle prime due sedute ero sicuro di poterla fare, la stand già mi era uscita e il primo movimento una volta ogni trenta mi entrava quindi le possibilità di stamparla, seppur basse c’erano, ma poi… poi è saltato un piede, fondamentale, e anche la stand è diventata un palo niente male. L’uscita poi è da brivido, tutto insieme invoglia proprio ecco… sabato scorso son tornato a provare, ho rimesso insieme la stand, ora decisamente più dura di prima (mi entra si e no una volta ogni 10, da fresco), la sit come prima resta un dito in culo. L’uscita senza corda non ho ancora avuto le palle di tentarla. Vero è che anche le condizioni al momento non son delle migliori, ho voluto apposta iniziare a provarla in settembre per trovarmici sopra con aderenza di merda e trovare lungo per poi sorprendermi in autunno (le tattiche, quelle giuste), ma non mi sento di dare la colpa solo a questo. E duro, con ogni condizione. E quindi come sempre quando cerco di far risalire la ralla l’unico modo che per me può funzionare è quello di arrivare a sentire la merda alla gola e darmi un motivo per uscire dalla fossa. La merda alla gola l’ho sentita ieri ad Ailefroide, quando non sei in giornata è un conto ma quando arrampichi come me ieri sei proprio fuori posto, anzi stai proprio facendo lo sport sbagliato. Quindi la soluzione è allenarsi, darci dentro, sfondarmi e spegnere il cervello. Un mesetto di pura sofferenza è quello che ci vuole, un po’ di sana ignoranza a testa bassa. Peccato non aver più vent’anni altrimenti mi farei anche 2 sessions al giorno, a 40 una sola basta e avanza per sentirsi una merda il giorno dopo…
Quest’anno inoltre voglio cambiare un po’ le serate autunnali in attesa del trimestre invernale di devastazione. Basta solo e sempre moonboard, pur restando il top ho bisogno di staccare un po’ e girare nuovamente in qualche palestra. Chiaro che non ho più per le palle di far chilometri come un tempo, quindi il raggio d’azione in settimana si limiterà alle Vele a Chiusa oppure al Vertigo a Pollenzo, non oltre, piuttosto sto a casa, ma ho bisogno di variare blocchi, prensioni, di far un po’ di resistenza che vada oltre i 5 movimenti. E poi si vedrà… ho troppe idee in testa, non tutte inerenti il boulder per fortuna.