martedì 29 agosto 2017

COME RIGENERARSI

Weekend all’insegna dello svacco o quasi. Paradossalmente in questo periodo devo usare il fine settimana per riprendermi dato che gli allenamenti infrasettimanali mi succhiano via tutto… son contento e spero che mi porti un po’ di pompa in più ma sul momento mi girano non poco le balle non riuscire a far niente di concreto. E sto caldo ora mi ha davvero sfiancato, pressione sotto i piedi e sonno costante, l’unica cosa che mi conforta ora è che le previsioni danno peggioramenti e temperature basse dal weekend, adoro l’estate ma adesso ho davvero bisogno di rigenerarmi un po’.
Comunque come dicevo niente di straordinariamente prestazionale durante lo scorso fine settimana. Il sabato siamo saliti dalle parti di cima delle Lose in valle Stura: ricordavo questo bosco bellissimo dalle skialp dei bei tempi, era una delle gite che si faceva in caso di tanta neve non trasformata (quantomeno non fino in cima, per non rischiare le palle…) e la salita in mezzo ai pini era qualcosa di straordinariamente rilassante e bello. Come son cambiati i tempi… ho sofferto, niente gamba e niente fiato, ma comunque mi ha concesso di staccare un po’ dalla ripresa lavorativa, pure quella una merda. E vedere topo correre libero per i boschi mi ha rilassato il doppio!
Domenica invece son salito nuovamente al Remondino, questa volta per il piacere della compagnia e stop tanto sapevo che sarebbe andata una merda. Mi ha fatto piacere rivedere Gian (come sempre in straforma) e Funsu, una giornata di relax piacevole, qualche chiacchiera e qualche manata. Un nuovo passaggio/variante per Gian su “giorno di paga”, secondo me come difficoltà non tanto lontano dall’originale e pure più bello e logico volendo! E per finire la giornata qualche tentativo senza ricognizione dall’alto su “ricordo di Buttermilk”, una linea come ce ne sono poche e dove il numerino conta davvero un cazzo! Siamo saliti fin dove la logica del non-suicidio ce lo ha permesso e con la sicurezza di tornare con un pezzo di corda per pulire per bene dato che stranamente non è tanto provata… alla sera andare via quando la bolgia dei merenderos è già partita, col sole che crea una luce spettacolare sulla Nasta e l’aria è fresca è un rito che va oltre ogni spettacolo per me! Starò rincoglionendo forse?!
PS grande Elena che su mio consiglio (…) ha provato a fare da sola la traversata Ciriegia-Mercantour, che non credevo essere tanto disertata dato che me la ricordavo davvero fantastica. Comunque brava lei che c’ha provato, è salita al Ciriegia, è sconfinata in Francia tanto per non farsi mancare niente, è tornata al pian della Casa e poi risalita al Remondino da noi, il tutto sotto un sole devastante. La forza della volontà alle volte regala dei bei ricordi da gustare poi in settimana chiusi in ste gabbie di merda!

martedì 22 agosto 2017

RIPARTIAMO...

Si ricomincia, come sempre, ormai mi son assuefatto alla situazione di dover ripartire con la solita routine e non so se sia un bene. Ma in ogni caso non ho grosse alternative…
Vacanze rilassanti, per davvero stavolta, fatto niente di stravolgente ma era quello che in realtà volevo più di ogni altra cosa perché in primis avevo bisogno di rilassarmi e staccare da tutto, non solo il lavoro. Una settimana in val Maira, semplicemente fantastica come sempre, a base di svacco e camminate, senza orari finalmente in un posto che davvero ci ha permesso di dimenticare tutto e dove sinceramente non avrei grossi problemi a vivere… campo base in un bellissimo chalet a più appartamenti a S. Michele di Prazzo e da li ogni giorno una camminata diversa con topo che davvero non è stato fermo un secondo. Ciliegina sulla torta il Chersogno, da una vita che non ci tornavo ma come sempre una salita semplice ma panoramica come poche. E anche il meteo alla fine è stato dalla nostra, non un caldo torrido come le altre settimane ma sempre una leggera (beh a volte neanche tanto leggera…) velatura che ci ha permesso di camminare senza soffocare. E anche la sconfinata in val Fissela, per me una delle più belle e selvagge qui intorno, è stata un bel ritorno in una delle valli che amo di più del cuneese.
La seconda settimana invece ho provato a tornare a far qualche blocco decente ma sempre, in ogni caso, in ogni posto, anche al Remondino, il caldo mi ha scoglionato al punto che alla fine ho preferito restare sul muro di casa, con l’aria condizionata, per evitare di fare chilometri davvero inutili. E stranamente da ieri che son tornato in ufficio le temperature son diventate accettabili… in ogni caso avevo anche voglia di non intestardirmi per qualche tempo sui soliti passaggi e quindi ci stava anche dimenticare un po’ la roccia. Pietoso il ritorno alla corda, sarà davvero dura ripartire a far qualcosa di decente ma se voglio portare avanti un progettino st’inverno dovrò darci dentro e cercare di mettere insieme più di 5 movimenti altrimenti meglio lasciare perdere fin da subito. Ora mi aspetta un mesetto di devasto e allenamento allo stato puro, quindi le aspettative fuori non son granché ma confido in un autunno soddisfacente e poi sinceramente ho davvero voglia di tornare a spingere un po’ e sentire la fiacchezza come si deve.

Praticamente il panorama dalla nostra casa a S. Michele, col Chersogno in primo piano

Partendo al mattino

La bellissima sagoma del Chersogno


Salendo spunta il Re!

L'alta val Maira, con il Brec e L'Aiguille

La cima

Sopra il mare di nuvole...

Alta val Maira dal colle Greguri

Vista insolita per chi arrampica sul gruppo Castello-Provenzale!



La selvaggia val Fissela

giovedì 3 agosto 2017

PUSHER, RICORDI E TANTA BELLA GENTE!

Devo ammetterlo: stamattina facendo colazione e passando in rassegna instagram quando ho visto la notizia della rinascita della mitica Pusher un po’ di groppo mi è venuto… per chi non la conoscesse (e per chiarire subito che, purtroppo, non ci son motivi commerciali di fondo) o per chi fosse arrivato dopo, la Pusher holds era una mitica società americana fondata a cavallo degli anni 90/2000 quando ancora in giro il boulder non è che fosse molto cagato ma stava esplodendo di brutto proprio in quel periodo. Non erano tanto le prese piuttosto che il materiale vario che ne facevano una delle più conosciute, ma soprattutto le foto promozionali che insieme a quelle della 5.10 per me erano le migliori possibili e ti tiravano fuori una ralla incredibile. Partivi il mattino non senza prima aver guardato per la millesima volta Dosage 1 e nell’intro ti partiva la pubblicità della Pusher, poi della Prana e poi di Climbing che già t’immaginavi tutto il giorno su Mandala, mentre poi bestemmiavi su “Radiologia” in Ellero… c’era la foto del sempresialodato Jerry Moffat con le Laser ai piedi in Svizzera che la Svizzera ancora era un sogno lontano, la foto di Malcolm Smith e Dave Graham che era praticamente da altare e silenziosa preghiera serale, quella di Obe Carrion che strizzava come il Calibba, quella di Sharma che ancora fumava il giusto ed era il vero e unico the King… quasi vent’anni, tanto, troppo tempo, ma quello che mi fa davvero strano è che alla fine, nonostante tutto, i personaggi son sempre gli stessi. OK, ora c’è Ondra, ma lui tanto non fa testo, c’è Megos, ci sono vari gagni pulciosi che per il solo fatto che si tengono più di me mi stanno in culo, ma cazzo vuoi mettere il carisma che avevano allora? E ancora adesso! Graham, Sharma, Lamprecht, Kehl, Loskot, Rands e molti altri che, almeno in quanto ad immagine e personalità, cagano in testa a praticamente tutti i climber di oggi e pure in quanto a tenersi non scherzavano.
La scena di oggi ha perso fascino. Punto. Il discorso di base è questo per me, poi si può parlare di tutto il contorno, social che ci hanno reso imbecilli (io in primis), prestazioni fasulle ma commerciali, marchi che derivano verso la sfilata di moda milanese ma alla base c’è che in giro si arrampica per non andare in palestra a far pesi, o crossfit, o altre puttanate, il boulder, la ricerca, la sfida si son perse per strada… ma io vedo che poi bene o male, e io son contento, anche la gente vera e incazzata che vedi in giro sulla roccia resta sempre la stessa: quando vai in Ellero, o al Bracco, o in Inferno in pieno autunno, col freddo, dalla mattina alla sera a fare scrub alle mani i personaggi con cui ti fermi a discutere, a tirare due prese, a fumare una sigaretta son i medesimi di 15, 20 anni fa quando col socio, dopo una settimana di allenamenti e lavoro, arrivavi ai massi e incontravi Giova che magari già tornava a casa dopo aver fatto almeno 2 volte il circuito di Rastello (chiaramente senza pad), Paulo che aveva trovato un altro blocco nuovo e stava già pulendo quelle 5-6 linee, Nino che strizzava le tacche più piccole, Gian e Sergio sempre inseparabili, Lollo che passava praticamente inosservato con la sua Opel Corsa po’ stampinata, Lore che aveva ancora i capelli (perdipiù lunghi) e tantissimi altri che giravano come cinghiali da un blocco all’altro, le bestemmie che risuonavano ovunque come un rito messianico. Egoisticamente, ripeto, son felice che alla fine non sia cambiato nulla e il fatto che una ditta, un marchio ma soprattutto una leggenda come la Pusher sia rinata dalle sue ceneri mi fa ben sperare che il futuro e il passato s’incontreranno sempre.
E arrivano le ferie, anche quest’anno, con Lucifero che ci brucia il culo. Voglio staccare un po’ la presa, ne ho bisogno, almeno 4-5 giorni senza moonboard, senza allenamenti, senza roccia. In giro per montagne a camminare o al mare accalcato sullo stesso asciugamano di altre 5 persone rigorosamente sconosciute, ma senza arrampicata. Sarà dura, avrò bisogno di un circolo di recupero tipo alcolisti anonimi, ma devo farcela. Domenica scorsa al Remondino è andata alla grande, son contento, voglio tornarci prima di staccare, ma poi basta, non per tanto però eh… e lasciamoci con quella che era la canzone simbolo dell’ultimo, grande film di boulder che mai esisterà, “Pilgrimage”.