Alla
fine anche se mi piace viaggiare, vedere posti nuovi, provare blocchi famosi e
ammirare linee per me impossibili tornare nelle zone che ho frequentato di più è
sempre piacevole. Per quanto mi riguarda al top in provincia metto sicuramente
la val Ellero, perché li ho cominciato e conosco praticamente tutto, ma direi
soprattutto la Valdinferno che ho girato in lungo e in largo in ogni periodo
dell’anno e che tuttora continua a regalarmi tanto ogni volta che ci torno. Un
posto in cui non vado solo per arrampicare col paraocchi a testa bassa ma anche
per godere della magia e della solitudine del bosco, per scoprire linee che
vanno al di là del semplice numerino ma che hanno anche una storia da
raccontare, per incontrare amici che da tempo non vedevo e per conoscere nuovi
personaggi che nel frattempo si son affezionati ai suoi blocchi. Oramai son
quasi 15 anni che dal tardo autunno alla primavera tocco quella quarzite che ha
visto nomi più o meno illustri passare e ancora non mi son stancato di risalire
linee conosciute e intestardirmi su qualche novità.
Per
far conoscere si spera un po’ di più questa bellissima area anche al di fuori
della provincia ci ha pensato nuovamente Giova con una nuova bellissima guida
“local” sulla scia di quelle di Rastello e della valle Gesso, sicuramente il
personaggio più qualificato per un’impresa del genere dato che credo sia colui
che più ha frequentato questi massi fin dai primi anni 80 aprendo linee
straordinarie che ancora oggi riescono a far stringere i denti. Un libricino
fatto ottimamente che aiuta anche chi non è mai salito in Valdinferno a girare
e districarsi per i suoi sentieri con ottime foto a colori e linee sempre ben
chiare, un plus sicuramente non da poco rispetto a noi che invece cercavamo di
decifrarne i segreti con delle fotocopie e degli schizzi fatti a mano non
sempre d’aiuto, anzi… negli anni tante persone son passate da qui, dal Core
nazionale che ha aperto il passaggio più duro (non sulla carta ma nella realtà)
con “dal profondo”, un test tentato da molti e ripetuto da nessuno (vi
consiglio di andarci con qualcuno che conosce la linea originale perché deve
essere capita e interpretata), ai vari personaggi del Bside, Nardi in testa che
qui ha lasciato il segno con la fisicissima linea de ”l’interruttore”. Col
socio anche noi abbiamo fatto la nostra piccola parte scoprendo linee stupende
e liberando vecchi progetti, salendo a nostra volta il salibile, su tutte
“supersayan”, a detta di chi ci ha messo mano davvero bella e godibile,
onestamente per me una delle migliori di Valdinferno.
La
guida inoltre, e non è cosa da poco, da una precisa indicazione delle linee
della grotta delle fate, il Masso dell’area, che con le sue lunghe traversate e
connessioni è un vero must da non perdere, forse il primo da vedere in zona per
chi mastica però già bene il 6, altrimenti no problem questo è il paradiso dei
5 quindi chiunque può divertirsi a patto di strizzare bene le tacche e saper
usare i piedi, perché qui se sei un tirazanche forse troverai più lungo del
dovuto. Straconsigliata quindi come guida e non perderei tempo perché il
periodo buono va da ottobre a maggio compresi anche se di sera, anche in piena
estate, può capitare di trovare condizioni super che invece non ti aspetteresti.
Senza lasciarsi intimorire dal nome, qui di infernale non c’è proprio nulla!
Qualche foto d'anteprima |