Tra una goccia e l’altra alla fine abbiamo sfangato anche
questo weekend: senza fare programmi in anticipo sabato mattina qualche raggio
di sole ci ha incoraggiato a salire al pian della casa che secondo me poteva
essere uno dei pochi posti asciutti per Elena, permettendole di darci dentro
fino al sangue. Peccato per la toccata e fuga di Fabrizio, in realtà quando
siamo arrivati le condizioni non erano delle migliori, umidità a palate, ma
dopo poco il vento, il cielo coperto e la quota hanno fatto il mezzo miracolo
aumentando decisamente l’aderenza; felicissimo per Elena che in questi ultimi
tempi è tornata ad allenarsi, ha ritrovato la giusta motivazione ed è tornata
alla grande sul progetto abbandonato tempo fa, quando forse per lei era ancora
troppo oltre, su quello che secondo me potrebbe essere uno dei boulder più
belli della provincia e sicuramente uno dei più rappresentativi: King Kong. Una
super linea, con movimenti uno più bello dell’altro in un posto fantastico.
Peccato solamente che la roccia sia devastante…
In ogni caso riscaldo veloce e poi si sale, io che non
vedo l’ora di rifarla per la millesima volta, come sempre peraltro quando salgo
qui difficilmente mi faccio mancare il tris King Kong-Black Hole-You, lei che
come al solito crede di arrampicare sempre male mentre invece non è così (ma
falle cambiare idea…). In ogni caso dopo un po’ di esitazioni sul passo
d’entrata trova la sua methode migliore, per lei i tallonaggi sono una merda
quindi troviamo un passo di punta che onestamente io trovo un pelo più
difficile ma che le serve sia per rimontare lo spigolo e soprattutto che si
ritrova dopo all’ultimo movimento duro. Un tenta dopo l’altro migliora sempre
più, sinceramente se non avesse avuto le mani conciate dopo un po’ di giri son
sicuro che l’avrebbe potuto già stampare, ma ha fatto comunque bene a lasciare
in tempo prima d’incazzarsi inutilmente. La prossima…
Da parte mia, sulla scia dell’ultimo post, a parte un po’
di blocchi svacco al pian della casa e un tentativo inutile con la corda al masso
della sbarra (dove le condizioni erano indecenti) c’ho dato al moonboard sia
sabato che domenica, ormai son dipendente. Il tutto inframezzato dai mondiali
di Parigi, che secondo me son state le migliori gare viste da un po’ di tempo a
questa parte: tracciatura impeccabile sia nel boulder che nel lead, pubblico e
arena degni di sport ben più conosciuti e soprattutto molte sorprese. A parte
Ondra.
Boulder: semifinali con i francesi alla grande, ne
piazzano ben 3 in finale e tutti davvero super e Ondra che sembra non accusare
il colpo sia di non aver fatto gare quest’anno sia di gareggiare nei blocchi e
nella difficoltà allo stesso tempo. In finale invece onestamente l’ho visto un
po’ giù di tono, rispetto ai suoi standard chiaro, e comunque un gradino sotto Narasaki
che invece fa una gara impeccabile con tanto di stoccata finale, passeggiando
l’ultimo blocco dove Godoffe ha dato il meglio di se. Mi è piaciuto un sacco
Mawem, ancora “verde” in quanto ad esperienza ma che comunque promette
decisamente bene! In campo femminile, sempre nei blocchi, enorme sorpresa dell’outsider
Petra Klingler che invece fa una gara impeccabile dimostrando una fisicità
fuori del normale (cazzo a me sembrava pure più “grossa” rispetto all’ultima
tappa di coppa del mondo…), la Stohr che è ancora in grado di dire la sua ma
che comunque non deve più dimostrare nulla e la Mascarenas che io son ancora
convinto che possa diventare quella da battere anche se per ora dimostra di
fare il compitino ma niente di più… una bella gara comunque, con tante sorprese
in primis la stessa vincitrice.
Difficoltà: donne niente da dire, ormai la Garnbret non
ha rivali e si dimostra una volta di più una garista coi controcoglioni, e non
è neanche maggiorenne! Arrampica come se non faticasse, lettura perfetta,
costante dalle qualifiche alla finale, cosa che in questo caso fa la differenza
sulla seconda: una macchina. Lato uomini forse la gara più bella e coinvolgente
mai vista, con Ondra che non solo si dimostra un marziano come al solito ma che
riesce a diventare anche un animale da pubblico, incitando come un matto.
Niente da dire, semplicemente efficienza pura e fino all’ultimo, a parte
Ramonet forse “danneggiato” dalla tracciatura (ma che palle le gare tutte
uguali inframezzate da un paio di blocchi a far da “cancello”!!! questa era una
tracciatura da pubblico!) tutti gli altri si arenano più o meno nello stesso
punto con Schubert che ci prova fino alla fine facendo un moschettonaggio di
equilibrismo puro! E poi Lui… banalizza la prima parte, arrampica veloce la
seconda e quando prima degli ultimi passi prima della catena tiene il lancio e
capisce di aver fatto il colpaccio si gira verso il pubblico incitandolo
ulteriormente e tutta l’arena è per lui! Incredibile è dire poco… sghisa, un
paio di prese e moschetta la catena diventando nuovamente campione del mondo.
Che cazzo di gara stratosferica! Se proprio deve entrare a far parte della
cerchia degli sport olimpionici che ci entri con atleti e gare di questo
calibro e non con minchiate spaziali come lo speed e le combinate, altrimenti
ne farò volentieri a meno. Qui sotto, la "macchina" dal 1:46:40...
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