lunedì 19 settembre 2016

ELENA, KING KONG E PARIGI 2016...

Tra una goccia e l’altra alla fine abbiamo sfangato anche questo weekend: senza fare programmi in anticipo sabato mattina qualche raggio di sole ci ha incoraggiato a salire al pian della casa che secondo me poteva essere uno dei pochi posti asciutti per Elena, permettendole di darci dentro fino al sangue. Peccato per la toccata e fuga di Fabrizio, in realtà quando siamo arrivati le condizioni non erano delle migliori, umidità a palate, ma dopo poco il vento, il cielo coperto e la quota hanno fatto il mezzo miracolo aumentando decisamente l’aderenza; felicissimo per Elena che in questi ultimi tempi è tornata ad allenarsi, ha ritrovato la giusta motivazione ed è tornata alla grande sul progetto abbandonato tempo fa, quando forse per lei era ancora troppo oltre, su quello che secondo me potrebbe essere uno dei boulder più belli della provincia e sicuramente uno dei più rappresentativi: King Kong. Una super linea, con movimenti uno più bello dell’altro in un posto fantastico. Peccato solamente che la roccia sia devastante…
In ogni caso riscaldo veloce e poi si sale, io che non vedo l’ora di rifarla per la millesima volta, come sempre peraltro quando salgo qui difficilmente mi faccio mancare il tris King Kong-Black Hole-You, lei che come al solito crede di arrampicare sempre male mentre invece non è così (ma falle cambiare idea…). In ogni caso dopo un po’ di esitazioni sul passo d’entrata trova la sua methode migliore, per lei i tallonaggi sono una merda quindi troviamo un passo di punta che onestamente io trovo un pelo più difficile ma che le serve sia per rimontare lo spigolo e soprattutto che si ritrova dopo all’ultimo movimento duro. Un tenta dopo l’altro migliora sempre più, sinceramente se non avesse avuto le mani conciate dopo un po’ di giri son sicuro che l’avrebbe potuto già stampare, ma ha fatto comunque bene a lasciare in tempo prima d’incazzarsi inutilmente. La prossima…
Da parte mia, sulla scia dell’ultimo post, a parte un po’ di blocchi svacco al pian della casa e un tentativo inutile con la corda al masso della sbarra (dove le condizioni erano indecenti) c’ho dato al moonboard sia sabato che domenica, ormai son dipendente. Il tutto inframezzato dai mondiali di Parigi, che secondo me son state le migliori gare viste da un po’ di tempo a questa parte: tracciatura impeccabile sia nel boulder che nel lead, pubblico e arena degni di sport ben più conosciuti e soprattutto molte sorprese. A parte Ondra. 
Boulder: semifinali con i francesi alla grande, ne piazzano ben 3 in finale e tutti davvero super e Ondra che sembra non accusare il colpo sia di non aver fatto gare quest’anno sia di gareggiare nei blocchi e nella difficoltà allo stesso tempo. In finale invece onestamente l’ho visto un po’ giù di tono, rispetto ai suoi standard chiaro, e comunque un gradino sotto Narasaki che invece fa una gara impeccabile con tanto di stoccata finale, passeggiando l’ultimo blocco dove Godoffe ha dato il meglio di se. Mi è piaciuto un sacco Mawem, ancora “verde” in quanto ad esperienza ma che comunque promette decisamente bene! In campo femminile, sempre nei blocchi, enorme sorpresa dell’outsider Petra Klingler che invece fa una gara impeccabile dimostrando una fisicità fuori del normale (cazzo a me sembrava pure più “grossa” rispetto all’ultima tappa di coppa del mondo…), la Stohr che è ancora in grado di dire la sua ma che comunque non deve più dimostrare nulla e la Mascarenas che io son ancora convinto che possa diventare quella da battere anche se per ora dimostra di fare il compitino ma niente di più… una bella gara comunque, con tante sorprese in primis la stessa vincitrice.
Difficoltà: donne niente da dire, ormai la Garnbret non ha rivali e si dimostra una volta di più una garista coi controcoglioni, e non è neanche maggiorenne! Arrampica come se non faticasse, lettura perfetta, costante dalle qualifiche alla finale, cosa che in questo caso fa la differenza sulla seconda: una macchina. Lato uomini forse la gara più bella e coinvolgente mai vista, con Ondra che non solo si dimostra un marziano come al solito ma che riesce a diventare anche un animale da pubblico, incitando come un matto. Niente da dire, semplicemente efficienza pura e fino all’ultimo, a parte Ramonet forse “danneggiato” dalla tracciatura (ma che palle le gare tutte uguali inframezzate da un paio di blocchi a far da “cancello”!!! questa era una tracciatura da pubblico!) tutti gli altri si arenano più o meno nello stesso punto con Schubert che ci prova fino alla fine facendo un moschettonaggio di equilibrismo puro! E poi Lui… banalizza la prima parte, arrampica veloce la seconda e quando prima degli ultimi passi prima della catena tiene il lancio e capisce di aver fatto il colpaccio si gira verso il pubblico incitandolo ulteriormente e tutta l’arena è per lui! Incredibile è dire poco… sghisa, un paio di prese e moschetta la catena diventando nuovamente campione del mondo. Che cazzo di gara stratosferica! Se proprio deve entrare a far parte della cerchia degli sport olimpionici che ci entri con atleti e gare di questo calibro e non con minchiate spaziali come lo speed e le combinate, altrimenti ne farò volentieri a meno. Qui sotto, la "macchina" dal 1:46:40...
 

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