giovedì 31 ottobre 2013

SI LAVORA E SI FATICA...

 
 
Iniziato il nuovo mese di allenamento, mi sembra d'esser tornato indietro di 10 anni! Speriamo che anche il recupero sia il medesimo di allora... sarà dura, soprattutto sopportare la fiacchezza di andare ad arrampicare fuori e non schiodare, ma darà i suoi frutti a tempo debito (spero). Intanto il meteo continua a far schifo e ci prepariamo alla trasferta in terra francese, ci vuole un po' di motivazione!
 
 


mercoledì 30 ottobre 2013

PIAN DELLA CASA AUTUNNALE

per l'album completo clicca qui



Per una volta lascio che siano le bellissime foto di Elena a parlare!
Un assaggio qui sotto dell'album completo.


 
 
 
 
 

 
 


 
 


martedì 29 ottobre 2013

Un angolo di paradiso in un giorno d'autunno




Anche se non sono piemontese e prima di 6 anni fa nemmeno ne conoscevo l'esistenza, fin dalla prima volta me ne sono subito innamorata. No, non sto parlando di tutto il Piemonte ma di una valle in particolare: la Val Maira! Anche se è vero che qui in Piemonte sono tante le meravigliose vallate da scoprire e gustare in ogni stagione, come la Val Maira nessun'altra mai, almeno per me. Non ci sono altri posti che mi abbiano fatto sentire a casa da subito come questo. Nessun altro posto mi fa rilassare ed entrare in sintonia con me stessa come questa valle. Nessun altro posto mi ha accolto fin da subito a braccia aperte senza sapere alcunché di me. È per questo (e non solo) che la considero una valle magica, incantata e profondamente carica di emozioni. Inoltre questa valle custodisce tanti momenti, ricordi ed emozioni che ho avuto la possibilità di vivere con una persona molto speciale: Fede. Insieme l'abbiamo vissuta in ogni stagione, ma l'autunno proprio mi mancava. Com'è possibile? L'autunno che è la mia stagione preferita, con i suoi giochi di luce, con i suoi caldi colori, con i suoi intensi profumi e con la sua atmosfera di pace e riposo. Insomma una vera e propria calda coccola prima dell'arrivo freddo dell'inverno. Questo magico posto mi ha rapita per la sua atmosfera e per gli scorci fantastici e unici che ho potuto vivere insieme alla persona che amo... Non a caso è anche il primo posto in cui sono stata e che ha dato il via alla mia nuova "vita da piemontese".
D'inverno tra ciaspolate e capodanni fra amici; in primavera arrampicando sulla suggestiva castello-provenzale o boulderando sui massi alle cascate; in estate percorrendo a piedi i suoi sentieri. Ogni volta che entro in questa valle, da qualsiasi parte io ci arrivi, mi ritrovo a sgranare gli occhi e a stupirmi di ciò che ho intorno, eppure ci sono stata così tante volte che non dovrei più viverle come se fosse la prima volta no? Invece si. Ogni volta che torno verso casa e me la lascio alle spalle, dentro di me, piango come una bimba perché se esiste un posto dove vorrei passare ogni minuto della mia vita è proprio li. Vi avevo detto che è magica no? Questa volta, finalmente, sono riuscita ad andarci anche in autunno e, nonostante il cattivo tempo in arrivo dalla Francia che non ci ha permesso di fare il giro che avevamo scelto, è stato fantastico ed emozionante ritrovarsi in questo ambiente solitario e potermi stendere su un prato completamente giallo a godermi, insieme "all'ammmore mio", tutto ciò che ci circonda, stupendomi ancora una volta. Non sono brava come Fede a descrivere a parole o a raccontare ciò che provo e ciò che ho vissuto quindi lascerò che siano i miei occhi a raccontarvi di questa valle che mi incanta ogni volta. Grazie Fede e grazie Val Maira. In attesa di tornare da te questo è  un giorno di autunno in questo angolo di paradiso.

Solo una cosa ci terrei ad aggiungere: per la prima volta ho potuto ammirare il lato artistico di Fede che si è cimentato in quello che è la mia passione di una vita: la fotografia. Grazie per aver condiviso questa gioia con me.

lunedì 28 ottobre 2013

RELAX


Quest’anno proprio non riesco a staccare dalla valle Gesso… forse la poca voglia di fare chilometri e chilometri in macchina, forse il fatto che in altri posti come Rastello e Valdinferno le condizioni tardano ad arrivare (e forse di quest’anno, per roba più dura, non arriveranno proprio, almeno in Ellero), alla fine mi ritrovo sempre li. Inizialmente l’idea era di andare ad Ailefroide ancora una volta prima della neve, ma alla fine abbiamo stravolto completamente i programmi e abbiamo deciso per pian della casa, forse per l’ultima volta di quest’anno, per provare ancora una volta Ambrosia che un paio di settimane fa avevo sentito così vicina.
Di positivo ci son stati sicuramente il paesaggio, in questo momento favoloso, il relax e la poca gente, di negativo le condizioni non proprio buone, forte vento ma purtroppo dalla parte sbagliata insieme ad un caldo anomalo per il periodo. Quindi pochi progressi su Ambrosia, anzi direi nessuno, appena si passava dalla parte al sole non ci si stava attaccati: tutto rimandato di un anno almeno, poco male almeno mi resta ancora un passaggio interessante da fare su e quindi un motivo valido per tornarci! Giornata però non buttata nel cesso, anzi. Ho approfittato per rifare alcuni passaggi sempre stratosferici, tra cui per l’ennesima volta King Kong sit parato magistralmente da Elena, ma con uscita parecchio parecchio sporca e quindi più adrenalinica del solito. E poi altri, sempre belli e piacevoli da salire.
Ieri invece giornata dedicata alla fotografia e al riposo in quello che per me resta il posto più bello in assoluto. La val Maira in questo periodo dell'anno è ancora più incredibile, con colori in bilico tra autunno e inverno, qualche cima già imbiancata e pochissima gente in giro: il meteo non era dei migliori, ma forse il cielo grigio regalava un senso ulteriore di isolamento che era perfetto, assolutamente quello che volevo. In realtà non sarei più andato via... spero a breve di riuscire ad inserire qualche foto, mi ci sono lanciato ma col cellulare ho fatto quel che ho potuto mentre Elena si è "imparata" la reflex nuova, con risultati assolutamente ottimi!
 
 

venerdì 25 ottobre 2013

VAFFANCULO!

Il meteo fa mediamente cagare, la voglia di prendere bastoni è poca, il fisico è piuttosto devastato dall'allenamento ma è comunque venerdì e succeda quel che succeda, come ogni fine settimana che si rispetti un bel VAFFANCULO a tutto ci sta! Magari con una bella birretta in mano (non proprio come nel video qui sotto, ma quasi...). Alè!

mercoledì 23 ottobre 2013

SBORNIA BOND

Questa storiella non è recente, ma l'ho riletta ultimamente online e l'ho trovata quantomeno azzeccata, purtroppo...

"Helga è la proprietaria di un bar, di quelli dove si beve forte.

Rendendosi conto che quasi tutti i suoi clienti sono disoccupati e che quindi dovranno ridurre le consumazioni e frequentazioni, escogita un geniale piano di marketing, consentendo loro di bere subito e pagare in seguito. Segna quindi le bevute su un libro che diventa il libro dei crediti (cioè dei debiti dei clienti).


La formula “bevi ora, paga dopo” è un successone: la voce si sparge, gli affari aumentano e il bar di Helga diventa il più importante della città.

Lei ogni tanto rialza i prezzi delle bevande e naturalmente nessuno protesta, visto che nessuno paga: è un rialzo virtuale. Così il volume delle vendite aumenta ancora.

La banca di Helga, rassicurata dal giro d’affari, le aumenta il fido. In fondo, dicono i risk manager, il fido è garantito da tutti i crediti che il bar vanta verso i clienti: il collaterale a garanzia.

Intanto l’Ufficio Investimenti & Alchimie Finanziarie della banca ha una pensata geniale. Prendono i crediti del bar di Helga e li usano come garanzia per emettere un’obbligazione nuova fiammante e collocarla sui mercati internazionali: gli Sbornia Bond.

I bond ottengono subito un rating di AA+ come quello della banca che li emette, e gli investitori non si accorgono che i titoli sono di fatto garantiti da debiti di ubriaconi disoccupati. Così, dato che rendono bene, tutti li comprano.

Conseguentemente il prezzo sale, quindi arrivano anche i gestori dei Fondi pensione a comprare, attirati dall’irresistibile combinazione di un bond con alto rating, che rende tanto e il cui prezzo sale sempre. E i portafogli, in giro per il mondo, si riempiono di Sbornia Bond.

Un giorno però, alla banca di Helga arriva un nuovo direttore che, visto che in giro c’è aria di crisi, tanto per non rischiare le riduce il fido e le chiede di rientrare per la parte in eccesso al nuovo limite.

A questo punto Helga, per trovare i soldi, comincia a chiedere ai clienti di pagare i loro debiti. Il che è ovviamente impossibile essendo loro dei disoccupati che si sono anche bevuti tutti i risparmi.

Helga non è quindi in grado di ripagare il fido e la banca le taglia i fondi.

Il bar fallisce e tutti gli impiegati si trovano per strada.

Il prezzo degli Sbornia Bond crolla del 90%.

La banca che li ha emessi entra in crisi di liquidità e congela immediatamente l’attività: niente più prestiti alle aziende. L’attività economica locale si paralizza.

Intanto i fornitori di Helga, che in virtù del suo successo, le avevano fornito gli alcolici con grandi dilazioni di pagamento, si ritrovano ora pieni di crediti inesigibili visto che lei non può più pagare.

Purtroppo avevano anche investito negli Sbornia Bond, sui quali ora perdono il 90%.

Il fornitore di birra inizia prima a licenziare e poi fallisce.

Il fornitore di vino viene invece acquisito da un’azienda concorrente che chiude subito lo stabilimento locale, manda a casa gli impiegati e delocalizza a 6.000 chilometri di distanza.

Per fortuna la banca viene invece salvata da un mega prestito governativo senza richiesta di garanzie e a tasso zero.

Per reperire i fondi necessari il governo ha semplicemente tassato tutti quelli che non erano mai stati al bar di Helga perché astemi o troppo impegnati a lavorare.

Bene, ora potete dilettarvi ad applicare la dinamica degli Sbornia Bond alle cronache di questi giorni, giusto per aver chiaro chi è ubriaco e chi sobrio."

lunedì 21 ottobre 2013

NON TUTTE LE CIAMBELLE...


Questo è stato un po’ l’andazzo del week end appena passato… le premesse del meteo non erano buone, ma visto quanto ultimamente ci hanno azzeccato noi ci speravamo comunque. Per sabato la scelta era per un posto nuovo trovato sulla guida di Varazze, ma che in realtà a Varazze non è: la collina. In realtà non saprei dire com’è il posto, dato che nemmeno l’ho visto data la nebbia allucinante, certo che in quelle condizioni mi sembrava tanto di essere a Twin Peaks e mi aspettavo solamente di ritrovare il cadavere di Laura Palmer da un momento all’altro… la scelta successiva è stata quella di deviare per Varazze, direzione Druidi. Era l’unica scelta che si potesse fare sul momento, ma purtroppo neanche quella si è rivelata esser giusta: condizioni da giungla tropicale, terribili, un’umidità senza senso! In realtà ce lo aspettavamo, anche perché stranamente il parcheggio era completamente vuoto e così è rimasto tutto il giorno… gran singoli, praticamente a suon di singoli ho fatto tutti i passaggi provati, una caduta dopo l’altra (e una bestemmia dopo l’altra), giornata da dimenticare non fosse altro che per la compagnia. Forse bisognava solamente crederci e salire in quota dalle nostre parti, ma tant’è alle volte bisogna anche rassegnarsi a perdere!
Ieri invece allenamento a secco a muerte, tanto per non perdere il vizio e in attesa di tempi migliori (e anche per sfogare un po’ la ralla!). E intanto oggi è di nuovo lunedì…   

 

lunedì 14 ottobre 2013

A PEZZI


Ieri giornata di fiacca totale e poca voglia di arrampicare. Un po’ il freddo e la bloccata di sabato un po’ la cena della sera prima mi hanno tolto ogni spinta, tocca ad Elena darci dentro. Purtroppo per l’ennesima volta quest’anno il meteo sbaglia alla grande e le previsioni che inizialmente per domenica sembravano meglio son completamente stravolte al mattino: tutto grigio ed in odore di pioggia. Le alternative sono Varazze, dove però non si sa quanto terrà, Rastello e Valdinferno; tra le varie opzioni Elena sceglie subito la val Ellero, dove ha qualche progetto aperto che vorrebbe tentare. Purtroppo arrivati su è tutto marcio, deve essere piovuto nella notte, quindi l’unica soluzione che ci resta è la grotta delle fate, perciò veloce dietrofront, tempo di avvisare Ale e Claudia e arriviamo in Valdinferno. Cazzo di nuovo freddo, non ce la faccio più... come sempre il bosco è stupendo in questa stagione, l’ambiente intorno ha un che di magico e rilassante che ogni volta mi piace sempre di più. Dopo un veloce riscaldo ognuno si butta sui propri progetti, tranne me che invece proprio non ne voglio sapere di partire deciso anche perché qui mi mancano solo un paio di blocchi di cui uno davvero incazzato, troppo non solo per una giornata come questa. Claudia alla grande stampa “Chips”, un bel passaggio straditoso e molto estetico con bei movimenti, Elena si butta a provare “Titanic”, la bella prua delle fate che però richiede un po’ di braccino deciso, Ale mette qualche buon tentativo su “Dal profondo” ma pure lui è provato dal giorno precedente. E io… io ripeto a cazzo un po’ di blocchi, tanto per non perdere il vizio e soprattutto per tenermi caldo! Quindi dopo il solito riscaldamento su “Cyrano” rifaccio “Titanic”, la sempre bella (non perché sia mia) “Tresor”, un giro su “Nirvana plus” e chiudo rifacendo “Nenea”, un bellissimo passaggio nonostante le eliminanti, con bei movimenti su tacche nette. Elena dal canto suo lascia presto, proprio non digerisce sto posto, e anche noi non è che ci intestardiamo tanto, troppo stanchi ed oltretutto il freddo inizia a farsi davvero insopportabile. Dopo qualche ora via, torniamo alle macchine e chiudiamo una giornata tutto sommato piacevole non fosse altro che per la compagnia. E oggi raccolgo i muscoli a pezzi in giro per l’ufficio…

 

sabato 12 ottobre 2013

YOUUUUUUUUU


Era da un po' che non provavo una soddisfazione così nel salire un passaggio! Stamattina sveglia con calma, senza nessun obiettivo in particolare se non salire al pian della casa per provare a fare qualche movimento su Ambrosia, su cui mercoledì con meteo perfetto (quantomeno per arrampicare...) e neve incombente ero caduto davvero a buona punto, quasi alla fine. Arrivato su però il cielo azzurro e il sole mi fanno subito cambiare idea, dato che su quel passaggio puoi avere anche un vento freddo a favore ma se un solo raggio di sole ci batte sopra non c'è verso di starci attaccato decentemente. Ormai però son li, quindi dopo qualche passaggio di riscaldamento mi decido a rimettere mano su You, un blocco che ho provato senza troppe speranze per un botto di tempo e che quest'anno avevo accantonato con decisione. Il mio "antipassaggio": richiede buona forza di dita e soprattutto un'importante apertura, tutto quello che odio o meglio tutto quello che non mi riesce proprio di fare... La facciata del masso resta all'ombra, quindi un freddo allucinante e un vento tirato mi obbligano dopo ogni tentativo a tornare al sole sulla strada; fin da subito però sento che le condizioni sono strepitose e un nuovo modo di tenere quella maledetta presa in alto di sinistro mi fa arrivare a prendere per la prima volta la tacca lontana destra! Cado ma sento che il passaggio questa volta se non faccio cazzate me lo porto a casa... riposo per bene e dopo un paio di tentativi ancora mi ritrovo totalmente incredulo in cima! You sit: sulla carta di passaggi più duri ne ho fatti, ma per me in assoluto è la linea che mi ha richiesto più tempo e che trovo senza nessun confronto possibile la più dura che abbia mai salito, numeri a parte. Una linea logica, bella e dura, un vero sogno e una liberazione per me finalmente, anche se adesso mi mancherà quando salirò al pian della casa! Giornata finita con cielo annuvolato e qualche buon tentativo su Ambrosia, ma non ne avevo davvero più dopo una settimana così intensa. Magari mi sbaglierò, ma per il momento per me You resta più dura di Ambrosia...








venerdì 11 ottobre 2013

PER IL WEEKEND!


Ci son gruppi che restano fedeli alla propria linea stilistica fin dagli esordi, a volte più per questioni puramente di mercato che per gusto personale, altri che invece si evolvono andando spesso contro a quello che i fans della prima ora si aspetterebbero da loro, cercando sempre e comunque di seguire il proprio gusto musicale prima ancora dei numeri a tutti i costi. Non è strano che proprio questi siano i miei preferiti, come del resto anche nel mondo dell’arrampicata mi piace molto questa logica, e tra questi sicuramente gli Opeth ne sono un esempio calzante. Partiti da sonorità tipicamente death metal, svoltano rapidamente già dai primi album introducendo elementi decisamente più prog associati a parti melodice tipiche del death di stampo svedese; evolvendo creano un sound slegato completamente dall’ambiente musicale circostante e riuscendo nel contempo anche a vendere molto bene, segno che comunque spesso la ricerca stilistica e l’originalità pagano, soprattutto se si è dotati tecnicamente come loro. L’ultimo lavoro, ormai datato di un paio d’anni, segna un’ulteriore svolta verso sonorità ormai completamente pulite da ogni segnale death e completamente votate al prog anni 70, anche se comunque una linea di fondo più oscura è sempre presente in ogni lavoro del gruppo, questo compreso. “Heritage” richiede un ascolto approfondito per essere completamente assorbito e riserva ogni volta una sorpresa: chitarre pulite che s’intrecciano alla perfezione con la bellissima voce del frontman con un sottofondo ritmico sempre importante, in cui il batterista, più ancora che in sfuriate tipicamente metal, si esibisce  in elaborate partiture jazz. Bellissimo, in definitiva un album da avere e non solo per i death-maniaci !

mercoledì 9 ottobre 2013

CHESTNUT TIME


Tra scazzo e voglia semplicemente di arrampicare anche quest’anno son ripartito con l’allenamento “seriale” della stagione invernale. Non che negli altri mesi mi fermi, ma in questi quattro in particolare cercherò di creare le basi per un’ottimizzazione sul prossimo anno, dandoci sotto a più non posso. I muscoli doloranti del giorno dopo mi fanno sempre ricordare quanto sia dura darci dentro nonostante tutto, nonostante il lavoro, nonostante le serate in cui proprio di fare quell’ora e mezza di macchina per andare in palestra non ci sta, nonostante il sapere a prescindere che durante i prossimi mesi dovrai rinunciare irrimediabilmente ad essere al 100% fuori. Nonostante il fatto che i tempi recupero inizino ad allungarsi…
Quest’anno do l’ennesima svolta affidandomi a Giova, come nei primi anni di allenamento: una sicurezza totale per me, con lui vado a scatola chiusa perché mi ha dato tantissimo durante gli anni passati ed ho una fiducia completa nella sua esperienza. Intanto, nonostante il meteo merdoso di questi giorni, le temperature dovrebbero farsi interessanti ed i progetti iniziano a rifarsi vivi, sparsi un po’ dovunque: valle Gesso, Varazze, Rastello, troppi ma troppo belli per lasciar perdere a prescindere per concentrarsi su uno solamente. Ed oggi nonostante la fiacca totale proverò a darci dentro sulla roccia!
PS: qui sotto un piccolo grande video che sta girando in rete: Ondra ripreso su due passaggi simbolo dell’altissima difficoltà, senza tanti fronzoli e tanti “yeah-damn-man” che tanto vanno in voga sui video più blasonati. Sottolineando indirettamente ancora una volta la grandezza del Core nazionale, secondo me il migliore ancora oggi nel boulder e una grande fortuna per noi che possiamo confrontarci su alcuni suoi passaggi: un valore assoluto che deve restare slegato da ogni facile polemica sui gradi.
 

martedì 8 ottobre 2013

IN VOLO DAL MONVISO


Questo post per linkare un bellissimo racconto (ed anche un video emozionante) di un’impresa che penso sia stata eccezionale. Già di per se arrivare in cima al Re di pietra è un ricordo che ancora oggi conservo con piacere, un po’ perché è comunque la montagna simbolo soprattutto di noi cuneesi e un po’ perché è stata un’esperienza che ho avuto la fortuna di condividere con delle persone stupende, ma credo che poter poi volare direttamente dalla cima sia qualcosa di straordinario (e che oltretutto ti fa evitare lo sbattone della discesa infinita!). Grandi questi ragazzi e video davvero intenso!

http://www.cuneoclimbing.it/alpinismo/1179-in-volo-dal-Monviso

lunedì 7 ottobre 2013

ANCHE SE FORSE...

A volte basta solamente crederci, un po' di più di quanto la logica e la razionalità ti consiglierebbero di fare. Come sabato mattina... mi sveglio dopo praticamente una settimana di pioggia, con un cielo grigio fuori dalla finestra e lo scazzo di sapere già che una giornata del genere ti darà l'unica alternativa ti arrampicare in palestra. Mi butto comunque sul meteo: disastro ovunque! boh, già che ci sono do un'occhiata anche a qualche webcam. Lascio subito perdere il cuneese, pioggia pioggia e pioggia; per sfizio guardo anche in Liguria e mi si illumina subito la lampadina: c'è il sole! Finale, Varazze, Albenga, sole ovunque e cielo limpido; guardo il vento e la direzione prevalente è N: fatto, deciso che parto e tento il tutto per tutto, convinto anche dal messaggio di rito al mitico Elia che mi conferma che sicuramente, nonostante il diluvio della sera precedente, qualcosa si farà.
Decido per Varazze, anche alla cava non m'importa, ho voglia di roccia; arrivato ad Altare succede il miracolo annunciato: il cielo si apre, tutto azzurro e già ci sono le indicazioni di vento forte, cosa che effettivamente troverò di li a poco. Nonostante sia praticamente tutto asciutto decido comunque per un riscaldo veloce alla cava, anche per permettere che vada in condizioni anche in altri posti normalmente più umidi. Soliti passaggi di rito, sempre belli, e poi via ai Druidi, anche se un po' dubbioso; arrivato invece mi devo ricredere subito, il vento ha fatto il suo dovere anche qui e i passaggi che volevo provare sono in condizioni paura, neanche in certe giornate invernali li ho trovati così! Anche qui soliti passaggi di rito, per riscaldare ben bene le dita, e poi devastazione su alcuni progetti lasciati lo scorso anno fino a non averne più. E chi mai ci avrebbe scommesso su una giornata del genere!
Ieri stessa storia, sempre a Varazze. Al mattino è di nuovo tutto grigio qui da noi ma dopo una telefonata e un giro per webcam, con Ale si decide di provare comunque a scendere in Liguria, le previsioni non danno pioggia almeno fino al tardo pomeriggio. In effetti è tutto asciutto e questa volta pure parecchio freddo oltreché ventoso, quindi optiamo per un posto relativamente riparato: Harem. C'ero stato parecchi anni fa a provare Terminator quando ancora quei passaggi erano ben oltre il mio livello, poi basta, ma effettivamente per quelle 2-3 linee il masso merita parecchio; anche qui riscaldamento veloce e problematico (non c'è molto di facile a parte un 5) e poi mi metto a provare Assassini nati mentre Ale si butta su Terminator. L'aderenza migliora a poco a poco mentre il freddo aumenta, ci spelliamo ben bene entrambi ancora stanchi dal giorno precedente e con poca pelle a disposizione; alla fine Assassini nati è fatto, con almeno altre 2 méthodes rispetto all'originale, quindi la prossima volta qui sarà sicuramente per Terminator. Torniamo dalla macchina disfatti e con la pioggia che inizia a scendere fine e quasi ghiacciata. Un altro gran bel week end davvero inaspettato questa volta!

UN PAIO DI FOTO DEL POMERIGGIO DI SABATO AI DRUIDI:


mercoledì 2 ottobre 2013

DAL PROFONDO


Ci sono passaggi più o meno mitici, che per un qualche motivo che non sia la semplice difficoltà fine a se stessa ci colpiscono più di altri. E ce ne sono anche qui in provincia, pochi ma decisamente di livello e spesso non ancora ripetuti, la cui prima salita aleggia nel mistero che spesso si risolve in una semplice questione di tenenza.
Uno di questi, forse quello più incomprensibile, è “Dal profondo” alla grotta delle fate in Valdinferno, salito anni fa da Core (e da chi altrimenti). Una linea stratosferica, logica, bella e senza eliminanti particolari che sale la parte destra del grosso strapiombo su tacche nette ma piccole con gran lavoro di body tension. Tentata parecchio, da tanti big e da tanti molto meno big invano, di un grado direi universale perché comunque si parla di “solo” 7C, ho avuto anch’io la fortuna di provarla qualche volta. Fortuna non tanto perché ne sia arrivato a qualcosa, ma perché per quel poco che ci son restato attaccato ho provato movimenti davvero belli su una linea entusiasmante. Il passaggio originale, partendo dalla grossa bancata di fondo, fa uscire con la mano sinistra per poi proseguire diritti fino alla bancata a metà parete, oppure a scelta (decisamente consigliata) con uscita in cima, che non aggiunge molto in termini di difficoltà, quantomeno se siete arrivati fino a qui dal sit, ma ne da parecchio in termini di logicità e bellezza. Varianti possibili 2: la diretta, uscendo quindi di mano destra, che ancora resta da fare e che è ancora più dura, oppure andando a destra e uscendo su Nenea, che invece è decisamente più fattibile.

Come dicevo, la difficoltà vera, al di là del numerino in se che dice davvero poco in questo caso, sta nel riuscire a trovare le condizioni giuste per questo tipo di roccia (quarzite) e poi tenere quelle tacche millimetriche in forte strapiombo, oltreché mantenere il corpo in perfetta tensione su appoggi lontani e sfuggenti. Decisamente consigliato un gran lavoro di sospensione monobraccio su merdine e gran sovraccarico…
Un passaggio mitico quindi, ma non mitologico, ripetuto qualche anno fa dallo stesso Core che ne ha confermato il grado e la fattibilità: niente si è rotto come si pensava, c’è ancora tutto al suo posto. E semplicemente duro, duro e molto bello, quindi ora che si avvicina l’inverno non resta che andare a provarlo per sfatare l’aura di mistero!