giovedì 28 novembre 2013

GELO

Alla faccia dell'aderenza... pomeriggio polare ieri a Varazze, un freddo allucinante di quelli che neanche quando sei ben caldo riesci a sentire le prese! Avessi ascoltato la mia coscienza e Lore e fossi andato al Bracco...
In ogni caso buone sensazioni su passaggi provati tempo fa senza risultato e che invece ieri per poco non portavo a casa, quindi nonostante tutto son contento e soprattutto fiducioso che alla prossima (magari anche con un pelo meno di freddo!) riuscirò a salirli e passare al prossimo step, il mio progetto della stagione a Varazze, che nonostante non abbia mai ne visto ne tentato son sicuro sia uno di quei blocchi a 5 stelle per cui vale la pena investire del tempo. Anche se onestamente spero di doverne investire ben poco... 
Comunque ancora una volta, con le giuste condizioni, Varazze si è rivelato essere un vero gioiello di livello anche internazionale, vista la gente conosciuta ieri. E noi abbiamo la fortuna di averlo a 2 passi da casa!

mercoledì 27 novembre 2013

HEY JIMI

Oggi avrebbe 71 anni: onestamente non riesco ad immaginarmelo ai giorni nostri, ma forse è uno di quei personaggi/mito che nel nostro immaginario hanno un solo volto ed una sola età. Senza stare a stilare le solite classifiche inutili della serie "il migliore, il più grande, l'innovatore", lui era Jimi Hendrix e non c'è altro da aggiungere!
 
 

martedì 26 novembre 2013

CHAM 2007

Un bel ricordo di qualche anno fa quando ancora ogni tanto si andava per montagne a calpestare un po’ di neve. Un posto bellissimo, una salita non impegnativa ma di soddisfazione insieme a due persone molto speciali, una giornata di novembre da incorniciare: questo è stata per me l’Arete des Cosmiques nel gruppo del Bianco.
Già da un po’ di tempo la merdaccia si è trasferita a Cham, prima in cerca di un po’ di salite che lo impegnassero più del normale e poi perché ha preferito le donne francesi (o son le francesi che son di bocca buona?), quindi ogni tanto non perdiamo occasione per andare a trovarlo e fare un po’ di festa di quella vera. Vero è che Cham, esclusa forse la gente che ci bazzica (ma questa è un mia opinione) è davvero un gioiello, nulla a che vedere con la parte italiana: dopo qualche anno passato lì in estate e inverno ho capito che comunque, se il tuo gioco è la montagna, quello non può che essere il tuo posto preferito. Bellissime aree boulder, escursioni, percorsi anche impegnativi in mtb, salite in quota, falesie interessanti, freeride a non finire e discese di ripido davvero da pelo sullo stomaco. Il tutto condito da tanta festa, serate alcoliche e sveglie disastrose, questo è quello che ricordo di Cham: sport e devastazione!

Novembre 2007: decidiamo di andare a trovare Immo e con l’occasione magari di far qualcosa in quota, visto che un novembre così non si vedeva da tempo, poca neve, zero freddo e poca gente visto il periodo. La scelta cade sull’Arete des Cosmiques, salita non difficile, non lunga, con avvicinamento in discesa e arrivo direttamente alla ripartenza della funivia per Cham, l’ideale per merenderos quali siamo e soprattutto per una giornata che non deve partire presto in modo da poter smaltire la serata precedente. Naturalmente Immo l’ha già fatta di giorno, di notte, di corsa, in mutande, via la conosce a memoria e quindi ci fidiamo di lui, quantomeno Elena perché io lo conosco fin troppo bene e di salite con lui ne ho già fatte troppe per sapere che fidarsi è una parola grossa che non gli si addice in pieno… dicevo: salita veloce con la prima benna da 1.000 a 3.800 in pochi minuti, fortuna non patire la quota, e poi in discesa verso l’attacco, nessuno in giro e neanche sulla via. Naturalmente Immo spinge per una salita slegati, io già lo immaginavo, meno male che Elena dalla sua ha esperienza in montagna, quindi si parte corda nello zaino. In realtà di tecnicamente duro non c’è davvero niente e se non si patisce l’esposizione con queste condizioni si va via decisamente bene e veloci; ramponi ai piedi anche su roccia, qualche doppia d’obbligo, si arriva al famoso muretto di 5c. Qui le guide di Cham hanno fatto il loro “lavoro” per aiutare anche i cani a salire: appoggi scavati, longe fissa in fessura, manca solamente qualcuno che tiri su… decidiamo comunque, vista la stanchezza, di tirare fuori la corda per i tratti più impegnativi, qui e nel finale. L’ambiente intorno, neanche a dirlo, è favoloso, una giornata stratosferica di quelle da segnare sul calendario, ogni vetta anche lontana è visibile perfettamente; una foto dopo l’altra arriviamo in vista della terrazza da dove Funsu e Elisa insieme ad una pletora di giapu ci osservano dubbiosi. Finalmente arriviamo alla fine, atteggiandoci anche un po’ con chi ci guarda, tanto più che generalmente chi arriva fin lì solo per far foto non sa che quella via in quelle condizioni è poco più che un’escursione in quota.

In ogni caso, una giornata semplicemente stupenda finita degnamente a raclette e pierrade nella migliore tradizione, anche quella volta ne Cham ne Immo c'avevano delusi: una bella salita in quota, un po' di blocchi al sole dei Montets e tanta festa!





venerdì 22 novembre 2013

INUTILE

Scheda mensile d’allenamento finita ieri e nuova in avvicinamento, giornata tendenzialmente di merda, nevica, fine settimana credo in palestra… meglio darsi un tono!
 

martedì 19 novembre 2013

NOIA


Neve ovunque, fino a bassa quota, e fine dei giochi almeno per i progetti più in alto e quantomeno, salvo che faccia un inverno fuori dal comune, fino alla prossima primavera. Non posso dire di non aver approfittato al massimo delle aree più fresche quest’anno, anzi praticamente ho frequentato quasi esclusivamente spot “nuovi”, anche perché da una parte le condizioni non sono arrivate e poi perché avevo decisamente voglia di cambiare radicalmente per evitare di arrivare alla noia. In Ellero per esempio son andato veramente poco e tutto sommato ci stava; i passaggi che avevo intenzione di provare seriamente richiedevano ottima aderenza che non è arrivata se non proprio negli ultimi giorni mentre ero arrivato un po’ alla nausea di ripetere i soliti blocchi.
Quest’anno in zona ho praticamente bazzicato solamente in valle Gesso, sicuramente l’area migliore del cuneese per concentrazione e qualità dei passaggi; ho aiutato a portare avanti la valorizzazione del Remondino, ho visto posti per me nuovi come il settore Wonderful a san Giacomo (che devo dire mi è piaciuto un sacco, davvero tanta roba di livello e forse ancora da aprire), ho chiuso dei conti importanti al pian della casa (e ne ho aperti altri…), ho fatto qualche puntata alla madonnina piuttosto che a sangia gnus. Insomma mi son spellato su roba di qualità sempre e comunque! Ora si rinizia con gli spot invernali, principalmente per quel che mi riguarda Varazze, che comunque resta di una qualità decisamente superiore almeno in zona, dopodiché vorrei portare avanti qualche linea nuova adocchiata gli scorsi anni in Valdinferno e magari tornare a chiudere i conti al Bracco con qualcosa lasciato in sospeso l’anno scorso, intervallando magari il tutto con qualche puntata con la corda. Ma soprattutto in attesa del viaggetto di fine anno in Portogallo! Tanta carne al fuoco, non ci si annoia di certo…


 

venerdì 15 novembre 2013

SWEET EMOTION


Ho sempre preferito il filone swedish in ambito death metal rispetto a quello della Florida, parlando soprattutto della prima ondata del genere, un po’ perché gli ammerigani mi stanno generalmente sulle balle e poi perché ho sempre trovato più credibile questo genere suonato da uno svedese incazzato col mondo, anti-cristiano perché con un retroterra storico e culturale violentato dalla “nuova” religione e immerso in un paesaggio fatto di solitudine e foreste piuttosto che da uno sbarbatello che vive sull’Atlantico ed è baciato dal sole 12 mesi all’anno.
A parte le stronzate, devo dire che eccezion fatta per i Death, sempre immensi, ho davvero sempre apprezzato di più band come At the Gates, Hypocrisy, Soilwork, Unleashed ed Entombed; soprattutto questi ultimi, se parliamo di death metal senza troppi fronzoli, sono stati grandissimi, in particolare nel loro primo periodo e prima della conversione al death ‘n roll. Perché se da una parte molti dei gruppi inizialmente dediti al death puro si sono poi riversati verso altri generi più o meno apprezzabili, come At the Gates, Opeth, Tiamat, Dark Tranquillity e (molto meno apprezzabili in quest’ultimo caso) In Flames, gli Entombed con il loro primo album in studio con questo monicker hanno praticamente creato un genere. “Left hand path”, a mio parere, resta il migliore, album tutt’ora ineguagliato di puro Swedish death metal, aggressivo, rozzo e brutale senza troppi tecnicismi fine a se stessi e con una sana vena hardcore dentro che lo contraddistingue dai suoi contemporanei d’oltre oceano. Una registrazione che forse oggi sarebbe definita sommaria ma che ai tempi era un vero e proprio marchio di fabbrica, suonava diverso da album come “Altars of madness”, “Slowly we rot” “ o “Leprosy”: si perché se da una parte i Death stavano portando avanti un discorso più particolare, diverso sia nelle tematiche dei testi sia nelle partiture decisamente più intrise di componenti jazz e tecnicismi vari, manca a mio parere nel death floridiano uno che di marcio e rozzo che invece nel nord Europa è stato un vero e proprio marchio di fabbrica.
Dopo questa prima ondata ognuno ha intrapreso la propria strada, chi verso la melodia, chi verso il groove (e le vendite), chi cercando di creare un genere a se stante come il black metal (e le vendite...), ma "la via della mano sinistra" resta ancora in termine di paragone. Qui sotto la titletrack, da gustare possibilmente prima della nanna in una bella nottata grigia autunnale!
 
 

giovedì 14 novembre 2013

INIZIATIVA

Con tutta la merda che gira in TV ad orari da grande pubblico, questa mi sembra una bella iniziativa per dar spazio ad un programma che, le poche volte che ho potuto vedere dati gli orari improponibili, mi era sembrato davvero interessante. Sono pochi i format cosiddetti "culturali" e quei pochi sono normalmente relegati su reti sfigate oppure ad orari assolutamente inutili, quindi se una petizione del genere può servire a smuovere qualcosa ben venga.
 

lunedì 11 novembre 2013

HARDCORE BOULDERERS

 
 
Qualche volta bisogna proprio osare un po’ più del normale… nonostante le previsioni pessime da inizio settimana (ma tanto chi ci crede più), nonostante la nebbia densissima tipica di una giornata novembrina che avvolgeva tutto alla sveglia, nonostante comunque l’area del Remondino si trovi a circa 2.000 metri, quindi non sia proprio uno spot semi-invernale, sabato ci è stata regalata una giornata di quelle da ricordare. In compagnia di Ale e Claudia ci siamo auto-proclamati hardcore boulderers, anche se in realtà la giornata è stata tutt’altro che hardcore dato che il sole era stupendo e non faceva assolutamente freddo! I colori, la valle, l’aderenza, tutto era al limite della perfezione, anche il sentiero con questo fresco non si è più fatto sentire. Qualche nuovo passaggio, tanti nuovi progetti per il prossimo anno (o ancora per il 2013?...) e qualche bella realizzazione. Complimenti a Claudia che con tenacia si è finalmente portata a casa “L’uomo aquilone”, un bel 6C d’altri tempi, complimenti ad Ale che ha liberato un altro progetto dalle parti dell’8A, il prolungamento di “Mushroom” dallo spigolo di “Vista bussaia”, un bel passaggio che richiede non solo forza ma anche resistenza per essere completato (anche resistenza al dolore…). Da parte mia ho tentato la stand de “L’impossibile”, davvero un passaggio a 5 stelle, e ho dato qualche manata a vecchi passaggi mai più provati oltreché a “Controtendenza” una prua stupenda pulita quest’anno, un mix di compressione e bodytension la cui uscita diretta resta tutt’ora da fare. Da incorniciare anche “Fantaspigolo”, un vecchio passaggio di Torielli davvero godibile! Giornata finita a pulire un nuovo progetto futuristico che potrebbe scomodare gradi elevati, per il momento non siamo riusciti neanche ad alzare il culo (non tanto io ma se neanche Ale c’è riuscito un motivo ci sarà…) e successivo ritorno dalla macchina al buio. Ancora una volta questo posto non ci ha deluso!

PS alcune foto sono state scattate da me col cellulare, per le atre ringrazio Claudia   


venerdì 8 novembre 2013

CHAPEAU

A volte cerchiamo la motivazione al di fuori della nostra sfera personale, in personaggi che neanche conosciamo personalmente e che potrebbero, paradossalmente, esser pure dei veri pezzi di merda inutili. Spesso sono le persone a noi vicine che sono in grado di darci la giusta motivazione e farci capire cosa significa veramente dare il 101%! Socio sei un grande.
Inoltre di nuovo supercomplimenti a Lore che si è portato a casa nella stessa giornata "Slim bastard" e "Fat bastard"! Anche questo significa crederci sempre e fino in fondo, nonostante tutto: questa è vera passione, imparate "BIG"!


mercoledì 6 novembre 2013

RICERCA

Perché adoro così tanto arrampicare? O meglio perché adoro così tanto far boulder, perché la corda ormai l’ho abbandonata da tempo e forse non ho mai veramente iniziato, magari un giorno capiterà o magari no, poco importa. Comunque, amo far blocchi perché spesso ho la fortuna di passare giornate come quella di ieri. Nessun passaggio in particolare risolto, stato di forma abbastanza deplorevole ma una grande sensazione di libertà e piacevole rilassatezza in un posto bellissimo, disperso nei boschi della valle Gesso senza un’anima viva intorno se non qualche animale che son sicuro mi abbia guardato dubbioso tutto il giorno. In completa assoluta solitudine a ricaricare le pile e liberare la mente da ogni pensiero…
A volte mi assilla il fatto che a dedicare così tanto tempo ad una cosa sola rischio di perderne altre cento che potrei fare, di lasciar da parte persone vicine e amici, di esasperarmi nella ricerca di un qualcosa che non mi porterà da nessuna parte nella consapevolezza di essere uno dei tanti e di restare tale nonostante tutti gli sforzi. E a volte questi pensieri fanno scendere la motivazione, la voglia di continuare a farsi male ogni sera e a rotolarsi come un cinghiale nei boschi in cerca di 2 metri di roccia ogni weekend. Poi tutto si risolve in una giornata che ti fa capire che forse tutto questo lo stai facendo perché semplicemente ti fa star bene ed è quello che realmente vuoi fare. Punto. Le persone che ho lasciato da parte, come tutte le cose nel percorso della vita, fanno parte di quella sfera personale destinata a cambiare ed evolversi, oppure semplicemente rientrano in quella scrematura naturale che prima o poi deve avvenire. Non m’interessa esser attorniato da centinaia di “amici” per cui tu sei uno dei tanti ma piuttosto da poche persone per cui io sono essenziale nel bene e nel male. Non m’interessa passare serate intere a far festa per il gusto di devastarmi, l’ho fatto quando era tempo, mi sono divertito, ora preferisco godere delle mie giornate e magari ritrovarmi davanti ad un bicchiere di rosso in compagnia a far due parole. In particolare non m’interessa cercare di essere quello che in realtà non sono e far cose che non mi appartengono realmente, voglio sentirmi libero, almeno nella mia vita extra-lavorativa, di non buttare nel cesso il mio tempo guardando le giornate passare senza avere la possibilità di goderne ogni minuto. Possibilità che ora come ora il boulder mi dà.
Il mondo dell’arrampicata mi ha regalato un sacco di cose, persone nuove, amici, posti che magari non avrei mai visto ed esperienze che non avrei mai vissuto, ma prima di tutto mi ha fatto riscoprire il piacere semplice di stare a contatto con la natura e la consapevolezza che spesso la solitudine nella sua accezione più pura può essere un momento in cui riscoprire e valorizzare la persona più importante e sottovalutata al contempo: me stesso.
 

lunedì 4 novembre 2013

PREVISIONI METEO?


Perché mi fido ancora delle previsioni meteo? Ogni volta lo dico e ogni volta ci ricasco puntualmente… alla fine i piani di andar via qualche giorno son saltati perché le previsioni non erano affatto buone, quindi abbiamo ripiegato per delle scelte day by day, in funzione di dove sarebbe stato possibile far qualcosa.
Venerdì con Elena siamo andati ad Ailefroide per l’ultima puntata della stagione (forse, perché se continua così non escludo di tornarci ancora…): meteo stupendo, aderenza buona e nessuno in giro. Che posto stupendo! In questa stagione non c’ero ancora stato e devo dire che se si cerca l’aderenza e la calma è sicuramente il periodo migliore; ci siamo subito fiondati al settore Manu 01, dove dopo un rapido riscaldo io ho dato su “King moi” diretto ed Elena sulla versione ditosissima di sinistra, ma purtroppo niente da fare per entrambi. Il meteo a metà giornata è leggermente peggiorato e con lui anche le condizioni, diventate relativamente piuttosto umide, quindi abbiamo ripiegato in basso dove Elena ha buttato qualche tentativo non troppo convinto su “Fantastique” ed io ho trovato il progetto per il prossimo anno o per la prossima volta che salirò su, la bellissima prua di “Le péché aux raisins secs“, davvero straordinario. Giornata terminata nuovamente su “King moi” per un ultimo paio di giri e per venire a sapere da un local incontrato lì che una delle tacche del passaggio è saltata e peggiorata parecchio… poco male, per me si fa ugualmente!




Ieri invece con una giornata stupenda ma davvero troppo calda abbiamo deciso di far pochi chilometri e di accontentarci di Rastello, dove Elena avrebbe potuto mettere in piedi qualche nuovo cantiere. Riscaldamento (o cottura?) alla casa coi soliti passaggi di rito, dopodiché in sequenza Elena ha provato “Il becco” e “Il passo del gatto” e sul secondo non è andata affatto male, basta crederci un po’ di più e tenere quel maledetto tallone nella giusta posizione. La giornata è peggiorata nel pomeriggio e chiudendosi le condizioni di aderenza son leggermente migliorate, ma comunque ben lontane dall’essere decenti per provare i miei progetti da Petra, ormai ho quasi rinunciato e forse la motivazione stessa non è più alle stelle… meglio allenarsi in attesa di tempi migliori!