Riscoperto quasi per caso in una di quelle giornate in
cui sei indeciso se stare a casa a far niente o uscire ma senza particolari
obiettivi. Chiaramente di stare a far niente non se ne parla, quindi ad inizio
giugno abbiamo deciso con Elena di andare a dare un’occhiata ad un’altra delle
perle presenti su boulderdoc da rivalorizzare. Il colle d’Esischie, un po’
defilato dai posti più frequentati della val Grana (Parvo su tutti) ma davvero
stupendo, sia paesaggisticamente che in quanto ad interesse per i blocchi di
peso medio e facile; si sale dalla valle Grana appunto (la più corta e comoda)
oppure dalla valle Stura o dalla val Maira e si parcheggia poco sotto il colle
dalla parte della val Maira, circa 200 metri in corrispondenza di uno slargo
sulla sinistra. I blocchi sono già visibili in basso nel prato, circa 10-15
minuti a piedi seguendo una traccia di sentiero che scende verso destra; per
ora, anche in virtù del fatto che ho frequentato l’area prevalentemente da
solo, i blocchi valorizzati sono quelli più evidenti e le linee quelle più
logiche, ma molto resta da fare per chi avesse voglia di metterci mano. Oltre a
quelle già segnalate con delle frecce gialle, le linee di boulderdoc, ho messo
dove possibile delle piccole frecce nere a segnare i nuovi passaggi che però
sbiadiranno in fretta, ma comunque come già detto le linee sono evidenti e
sempre senza eliminanti. La roccia è una quarzite ottima e rugosa che, come
logico, risente del caldo ma dato che qui le temperature son sempre piuttosto
fresche o proprio gelide il problema non si pone… le cadute sono da buone a
ottime sui massi del pratone mentre nella pietraia chiaramente obbligano a
qualche pad in più e magari degli spotter di fiducia a parare il culo! Un
grazie enorme a chi ha frequentato il posto ben prima di me, io ho solo
seguito; inoltro mi scuso in anticipo per linee che magari erano già state
fatte in passato e di cui non ero a conoscenza, rinominandole a mia volta. Ho
omesso la maggior parte delle linee vecchie presenti su boulderdoc, son segnalate
con frecce ed è impossibile sbagliarsi e sulle difficoltà sono tra il 5A e il
7A (la traversata di Sagozza). Son contento di rendere disponibile il lavoro
fatto per chi volesse frequentare il posto, mi sembra il minimo e anche normale
chiedere che tutto venga lasciato com’è, alla minima traccia d’immondizia
provvederò a togliere il topò e sicuramente le prossime scoperte me le terrò
per me… ma confido nel fatto che i boulderisti siano brava gente!
Nel dettaglio qui sotto come individuare i massi e una
descrizione dei passaggi di riferimento:
·
Masso del capriolo enorme ed evidente sul pianoro sopra il pratone, solo una paio
di linee segnate e possibilità di aprirne di nuove ed ingaggiose. Cadute da
buone a terribili ma comunque sempre molto alte, roccia magnifica; qui la linea
è sicuramente “Io testa tu braccia” sit, solo 6C ma di vero godimento con
movimenti su tacche di una purezza incredibile.
·
Dado poco
dietro il capriolo, evidente. Cadute ottime, passaggi su muro verticale; la
linea più bella è “Meglio diedro” sit, un diedro (appunto) accennato con finale
a sorpresa… da fare!
·
Baratro piccolo
masso tra i 2 sospeso sul pratone con un solo passaggio molto facile ma bello
per la posizione
·
Riscaldo scendendo
sul prato è il primo che s’incontra con un po’ di passi vecchi segnati ideali
per il riscaldamento, tra cui una traversata davvero carina
·
Ottovolante la
scoperta di Elena, piccolo masso sulla pietraia sospeso tra altri 2 massi. Un
solo passaggio, fattibile da sotto il tetto oppure più facile dal bordo,
divertente e stranissimo!
·
Sagozza enorme
placca divisa a metà da una fessura con cadute alte ma buone. Il passaggio da
fare è appunto “Sagozza”, traversata sx-dx con una variante un po’ più dura con
uscita prima della placca appoggiata. Molto bello anche “Il travone”,
traversata su piatte e tacche con uscita alta e delicata.
·
Riscaldo 2 davanti
a Sagozza, ideale per il riscaldamento: facile e carina “Spigola”
·
Placca addossato
poco dietro questo masso offre 2 linee parallele di pura placca con uscite
delicate e caduta non proprio buona, belle entrambe
·
Coso peloso grotta
sul prato con un solo passaggio in cui la sit è più facile della stand… il
motivo c’è naturalmente: la sit parte da un masso mentre più basso da un
verticale di destro e una tacca dolorosa di sinistro c’è la stand. “Aladino”,
7B duro o 6C sit, davvero bello e con uscita alta e piuttosto pericolosa:
spotter e almeno 2 pads!
·
Pozzo di neve più
in alto nella pietraia, lato a monte, un passaggio carino su un muro
leggermente strapiombante. Possibilità di prolungarlo dal buco…
·
Pannello godurioso più in basso nel prato, lato a monte, un solo passaggio
(“Infrattato” sit) sull’estremità di sinistra con uscita alta e purtroppo
ancora sporca, ma non dura. Possibilità di varianti più dure, tacche piccole…
·
La fossa verso
monte, un solo passaggio facile
·
Tetto-ne salendo
nella pietraia, leggermente nascosto, il masso e il passaggio per me più belli
dell’area. Un tetto trovato da Elena con prese perfette, non dolorose, e caduta
tutto sommato decente; un solo passaggio che parte da un piatto di sinistra e
un verticale di destro per uscire dritto per dritto senza possibilità di
sbagliarsi, prolungabile da sotto (difficoltà alte…). “Porcelain hearth”, un
gioiello che ho avuto la fortuna di liberare, un passaggio di cui sono
innamorato tanta la soddisfazione che mi ha dato, di una bellezza incredibile!
Questo posto mi ha dato davvero molto quest’estate, e non
parlo solo di arrampicata. Starò diventando vecchio ma la bellezza, la pace, il
fatto d’intravedere una linea, ripulirla e poi salirla va oltre il semplice
numerino per me e già ora questo posto mi manca. Le possibilità di
ampliare ci sono tutte, salendo verso il colle dalla vecchia mulattiera e
scendendo ancora sul prato, oppure anche restando dove già valorizzato dove ci
sono ancora molte linee da fare sul facile e alcune perle di difficoltà
elevata. Con l’autunno alle porte ormai siamo agli sgoccioli, ma spero che la
prossima estate qualcuno abbia voglia di andare a buttarci un occhio!
PS ho utilizzato un “nuovo” sistema di gradazione già
testato in passato da altri in modo leggermente diverso, dato che per svariati
motivi il numero nel boulder ha un significato che può volver dire tutto o
niente e la precisione è impossibile. Il B0 corrisponde al range fino al 6A, il
B1 dal 6A al 6B+, il B2 dal 6C al 7A+, il B3 dal 7B al 7C+ e infine il B4 per
gli 8A e oltre: in questo modo secondo me pur volendo dare delle difficoltà di
massima per indirizzare chi non conosce il posto si evita ogni chiacchiera da
bar sui gradi sbagliati, sempreché non ci siano errori madornali naturalmente...
DADO
1 riscaldino B0 sit facile passaggio su roccia non sempre ottima con uscita aleatoria in diedro
2 lo sgiaglio B1 sit bel passaggio con inizio di compressione e ristabilimento finale aleatorio
3 di manica larga B2 sit inizio su bancalata buona e poi lanci laterali e tallonaggi
4 meglio diedro B3 sit (B2 stand) partenza con allunghi su tacche in diedro accennato fino ad una piatta (da qui parte la stand) e lancione finale
5 lammerda B1 sit spigolo, singolo su lancio e poi ristabilimento
CAPRIOLO
1 io testa tu braccia B2 sit partenza su tacche, allunghi su prese buone e poi uscita (expo), fattibile anche stand
2 licheni assassini B1 sit passaggio non bellissimo su roccia mediocre, sit dalla fessura bassa (expo)
BARATRO
RISCALDO
OTTOVOLANTE
SAGOZZA
1 sagozza variante B2 sit partenza su tacche su spigolo, allunghi al bordo destro e ribaltamento in placca, uscita alta ma non pericolosa
2 lo sforzo B1 sit passaggio strano, più facile per i corti: piedi in spalmo e chiusurona alla presa buona, uscita come sagozza
3 banzai B0 bella placca lavorata con uscita alta
4 il travone B2 sit bella traversata su bordo, piatti e tacche con uscita non dura ma alta (expo)
RISCALDO 2
1 spigola B0 sit bel bordo facile, ideale per il riscaldamento
2 s-tacca B1 sit tacche e allunghi su muretto verticale
PLACCA
COSO PELOSO
1 aladino B3 stand basso dal buco/B2 sit dalla pietra sotto la grotta partenza bassa con verticale di sinistro e tacca alta di destro, piedi in spalmo e sparo alla ronchia nel tetto (da cui parte il sit), uscita dal tetto su piatte verso destra e poi ristabilimento molto aleatorio fino alle prese del bordo (expo)
POZZO DI NEVE
PANNELLO GODURIOSO
LA FOSSA
TETTO-NE
1 porcelain hearth B3 partenza con piatto di sinistro e verticale di destro, su per il tetto con allunghi su prese discrete ma lontane fino al bordo, da li di nuovo allunghi e ristabilimento aleatorio (expo)
|
BARATRO |
|
CAPRIOLO |
|
CAPIOLO (Licheni assassini) |
|
CAPRIOLO (Io testa...) |
|
COSO PELOSO |
|
DADO (Lammerda) |
|
DADO (Meglio diedro e di manica larga) |
|
DADO (Lo sgiaglio e Riscaldino) |
|
DADO (Meglio diedro) |
|
LA FOSSA |
|
OTTOVOLANTE |
|
PANNELLO GODURIOSO |
|
PANNELLO GODURIOSO |
|
LA PLACCA |
|
POZZO DI NEVE |
|
RISCALDO 2 (S-TACCA) |
|
RISCALDO 2 (Lisca) |
|
RISCALDO 1 |
|
RISCALDO 1 |
|
SAGOZZA (Lo sforzo) |
|
SAGOZZA (Banzai) |
|
SAGOZZA (Travone) |
|
SAGOZZA (Original + var.) |
|
TETTO-NE (Porcelain hearth) |