lunedì 23 luglio 2018

L’anno scorso i cani erano tre ma me n’ero accorto in tempo per smandibolarne uno e cacciarli tutti questa volta invece non è andata tanto bene… purtroppo siamo stati (io e topo) presi di mira senza troppo preavviso e l’unica cosa che son riuscito a fare è stata quella di staccarli con l’acqua ma era già troppo tardi. Tempo di caricare il mio sulla macchina e di cacciare l’altro ed eravamo già in viaggio verso l’ambulatorio veterinario.
Non sto a raccontare l’estrema scortesia dei padroni del cane, ormai mi sembra scontato aver a che fare con persone insensibili e cattive dentro (d’altra parte se non abbiamo più un minimo di sensibilità verso gli esseri umani come possiamo immaginare di averla con gli animali…), tantomeno tutto il resto del percorso per poter fare una denuncia, che tra l’altro non so neanche se mi servirà per recuperare i soldi spesi finora e che ancora dovrò spendere. Più che altro quello che penso è che come in tante, tutte le situazioni italiote si debba comunque e sempre arrivare all’estremo, al morto o al ferito, per porci delle domande e soprattutto per dare in pasto qualcosa per un po’ di tempo alla stampa. Perché un cane libero si trovava a chilometri da casa? Io adoro gli animali, chi mi conosce sa che li amo decisamente molto più degli uomini, ma resto fermo nell’idea che sempre di animali si tratta e quindi non possiamo permetterci il lusso di credere che possano pensare e agire come e meglio di noi (anche se a volte accade). L’animale è istinto puro, stop. Noi l’istinto non sappiamo neanche più cosa sia, per cui non possiamo neanche lontanamente capire come possano ragionare in determinate situazioni. Ma se io fossi stato una persona in giro per monti e magari con una normale paura dei cani che tanti hanno? O peggio se fossi stato un genitore con un bambino? Cosa avrei potuto fare? e allora ci saremmo chiesti il perché, i cani sarebbero diventanti improvvisamente tutti animali killer, ne avremmo soppresso uno credendo di aver risolto il problema senza capire che alla radice dello stesso non c’è l’animale ma il padrone, l’uomo, in tutta la sua stupidità. Bisognerebbe avere ogni tanto il cervello di pensare che non tutti son adatti ad avere un animale, bisognerebbe avere la testa di capire che non è un oggetto ma un trudy in carne ed ossa che può diventare un’arma decisamente pericolosa.
Mi ha fatto ragionare il fatto che tanti che mi abbiano scritto in questo weekend di essersi trovati in situazioni simili anche più di una volta. E normale? No non credo, ma come ormai ci siamo abituati a vedere, non cercare di capire e passare oltre, siamo sempre in attesa che qualcuno reagisca al posto nostro e che risolva il problema per noi. Io stesso mi ci metto in questa cerchia, perché ammetto che fino a venerdì quando il problema è stato più grave, le altre volte ho sempre tirato giù il boccone senza fiatare, tutte le volte che son in giro per campagne o monti e che mi son trovato faccia a faccia con un altro cane, a volte più piccolo e mi è andata bene, altre volte più grande e ho cercato di farla andare bene… ci giriamo dall’altra e speriamo che non capiti a noi… comunque topo ora sta meglio, sto pensando seriamente di attrezzarmi adeguatamente per fare in modo che non capiti più perché se la soluzione e fare il Walker Texas Ranger di turno, pace, mi adeguerò, ma non dovrà più capitare perché altrimenti sarò il primo a sentirmi in colpa quando al posto di un cane ci sarà una persona e tutti sapevano ma nessuno aveva fatto nulla.
Per quanto riguarda l’arrampicata niente di che, un mese passato ad allenarmi seriamente e che mi ha sfiancato il giusto, ora provo a mettere a frutto. Siamo stati un po’ al Remondino e ieri finalmente son tornato a Frise dopo anni con l’idea di provare finalmente la bellissima “Intifada”. Prima che iniziasse il diluvio non è andata male, son caduto come un babbo alla tacchettina alta prima del bordo (cazzo…), chissà magari ci tornerò più avanti per riprovare se mi prenderà bene; sicuro è che si tratta di un blocco decisamente strepitoso e che la methode originale è ben più dura della pussy methode di Andre, io mi son adeguato chiaramente e ho scelto la seconda! Tante belle novità li intorno, la roccia magari non è magnifica ma certo è che se abitassi più vicino sarebbe un bel sostituto del moon!




giovedì 5 luglio 2018

Testa bassa e avanti, sempre in giro a far blocchi di quelli come dio comanda. Un paio di settimane fa neanche la pioggia ci ha fermato, gran compagnia con Funsu, Ale, Andre e Michele al settore wonderful ognuno a provare il suo, sotto il diluvio come se non ci fosse un domani! Funsu e Michele  alla grande mettono dei bei tentativi su “New power generation” nonostante l’umidazza che di certo non aiutava, mentre io e Ale ci buttiamo su “Night session”: da parte mia non trovo difficoltà enormi se non nel movimento ad andare di destro alla piatta che trovo una merda allucinante mentre Ale alla fine lo risolve con la Tallo-methode, sempre molto bella ma meno spettacolosa dell’originale. Che sia più facile ho i miei dubbi ma loro dicono così… chiaro che se le tieni e le blocchi basse senza problemi sarà pure ma io sta methode la trovo abbastanza una mina, tanto che continuo a provarla nel modo classico. Bel blocco, alla fine con Andre a schiaffoni in terra c’impuntiamo e forse troviamo una terza methode per passare, boh alla fine basta farli i blocchi. E io non l’ho fatto… magari st’autunno mi prenderà voglia di tornarci.
E poi moonboard-trave-pan, moonboard-trave-pan in un continuo loop, mi basta poco per divertirmi alla fine no? anche se la vera goduria è la roccia, quella figa, la quota, quella sfiancante, e il paesaggio, quello da cartolina e quindi sabato con Ale ed Elena siamo tornati al Lausfer, l’area che avevo iniziato a sviluppare l’anno scorso dove praticamente hai tutto quanto sopra e anche di più. Devo dire che stavolta l’ho patita particolarmente la quota, dopo un inverno passato ad altezza mare…comunque riscaldo veloce e via a provare qualche robetta nuova. Subito una prua di quelle da video, ma purtroppo la neve intorno ai massi era già sparita per cui le cadute spesso risultavano mortali con soli due pad (dalle foto sotto togliete ancora un paio di metri dal livello neve…), quindi la prua oltre che dura era anche pericolosa, risultato: ci torniamo più avanti che l’elicottero a sto giro è meglio non chiamarlo. Girato l’angolo ci buttiamo su un bel muro, dove onestamente io non avevo visto niente di niente mentre Ale scova un paio di rasoi da tenere. Un bel passo che già in piedi ha il suo perché mentre da sit diventa un vero palo, oltre l’8 secondo lui, e io mi fido! Fatto questo passiamo ad un tetto scovato e pulito lo scorso anno che a prima vista ti sembra facile per poi darti un calcio in culo non appena ti ci attacchi; la sit mediana sarà intorno al 7B mentre da sotto il tetto diventa un mostro oltre l’8 (sempre secondo Ale, e io continuo a fidarmi ciecamente) e la figata è che volendo è ancora allungabile! Da qui io getto la spugna, la testa va per i cazzi suoi e non ce la faccio davvero più, mentre Ale libera ancora un bel muro rossastro alto il giusto e a vedere neanche troppo facile ma parecchio estetico. Si torna verso il basso per facili roccette (si dice così no quando sei in merda in parete!?!) e diamo ancora un’occhiata nel settore basso al muro rosso già su Boulderdoc in odore di progetti: le linee ci sono sicuramente, non per me direi perché oltre come difficoltà e di un ditoso che non sto a spiegare, ma le linee ci sono e son pure a 5 stelle. E non c’è neanche troppo da camminare.
E infine ieri, altro pomeriggio passato nell’ufficio all’aperto. Nuovo blocco trovato da Ale in riva al fiume in val Grana, ideale per le mezze giornate ma soprattutto le serate, fresco e con una roccia splendida: si arrampica su piattoni ma non di pietra di fiume bensì dolomia lavorata e con grana fine (ma dolorosa a lungo andare). Iniziamo con il riscaldamento che ha già un suo perché, a vederli da fuori i blocchi sembrano tutti facili poi quando ci sei dentro bestemmi… poco dopo primo passo nuovo, un bel 7boh in tetto con ristabilimento a sorpresa, allungabile da sotto e davvero divertente e che ho fatto anche con uscita sinistra sulla prua (il bello di sto masso è anche che ci son un sacco di combinazioni diverse fattibili!). altro passo sempre sul 7bho con stessa partenza ma uscita diretta in tetto, sotto tacche sopra piatte! Goduria… e poi i progetti col pelo, di quelli che io guardo e a volte provo per farmi due risate, bellissimi, logici e straduri. Risultato: una figata di pomeriggio finito alle 20 per me e andato ad oltranza per Ale e Michele, devasto totale e stasera tocca allenarsi… non vedo l’oraaaaaaaa!


Michele in un bel tentativo NPG
 
Andre fa salire un po' di sangue al cervello su Night
Un po' di foto sul muro limaunghie del lausfer



 
La prua killer


Tetto in versione 7B...


... e prolungamento da sotto

 
E poi un po' di foto del masso in val Grana