Valdinferno alla fine è un po’ come il jazz, o lo ami
alla follia o proprio non riesci ad ascoltarlo per più di 30 secondi. E poi
diciamolo come il jazz è un po’ da “capire” e non solo da ascoltare Valdinferno
piace se vuoi prendere si bastoni ma vuoi scalare realmente anche se tocca
maneggiare un po’ i gradi medi (almeno), altrimenti proprio non ti va giù. Ma
per me Valdinferno rappresenta davvero tanto, forse più della val Ellero stessa
dove ho iniziato ad arrampicare, perché la pace che riesco a ri-trovare in quel
posto onestamente non la trovo da nessun’altra parte. Puoi muoverti a 1 metro
da terra con traversi infiniti o salire con un bel po’ di aria sotto al culo
oppure semplicemente ascoltare e rilassarti in compagnia di te stesso.
Sabato mattina, solita solfa del weekend, ti svegli e fa
schifo. Nebbia, umido, pioggia, giro di telefonate, io vado ai ciciu, io in
ellero, no sto a casa… io provo con la Valdinferno, mal che vada faccio due
passi con topo e poi torno a sfondarmi al moonboard. Ceva, Bagnasco, Garessio,
tutto fradicio, ormai le speranze son a -20, ma poi inizio a salire e tira un
vento del porco e vedo il termometro della macchina che rapido da +8 arriva a
+1… mi preoccupo… arrivo al parcheggio e la tipica giornata infernostyle mi
accoglie: grigio, freddo, nessuno in giro, un ambiente che un persona normale
tenderebbe a rifuggire forse, io invece mi butto con topo nel bosco. Iniziamo
ad arrampicare, 1, 2, 3, 4 ore senza sosta, l’aderenza è davvero fuori norma
come il freddo d’altra parte, son felice di esser qui, da solo perché a volte
serve, con topo a tenermi compagnia, ad un certo punto le campane della chiesa
mi ricordano che è ora di scendere. C’è qualcuno dalla grotta, qualcuno che ci
ha creduto come me. Stupendo.
Ieri mattina il fisico e le dita chiedevano solo pietà.
Invece no cazzo. Colazione svacco, un paio di video al tablet per far capire al
fisico che oggi non si sta a casa a fare un cazzo, ti piacerebbe il centro
commerciale eh. Invece no! Giro di telefonate, io salgo di nuovo in Inferno,
garanzia ragazzi, ci vuole un po’ di sicurezza nella vita… arriviamo primi io e
topo e ci godiamo alla grande il sole caldo del mattino, che differenza da
ieri… si sta in maglietta, è rilassante. Inizio a scaldarmi e ad arrampicare e
nel frattempo sento le prime voci, son Elia e Clara che stanno arrivando, topo
si dà da fare ad andarli a prendere. Che bello, era una vita che non li
rivedevo! E poi altre voci, oggi c’è un bell’ambiente: arrivano Nic, Ninio,
Matteo, Chiara, topo non sa più dove annusare! E passano le ore, svacco,
discorsi, risate, Red Bull per svegliarsi, roccia, sangue… bello, questo è fare
blocchi come Dio comanda, almeno come piace a me. Si torna a casa, non ce la
faccio proprio più adesso, birretta-divano-svacco happy ending perfetto!
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