Noooo, giornata grigia, lunedì, weekend inutile… non posso
stare in ufficio, devo in qualche modo cercare di evadere e rilassarmi. Do una
veloce occhiata al meteo, di arrampicare in qualche posto decente o che
quantomeno mi faccia salire la ralla non se ne parla. Allora mi butto su google
earth, il sistema degli anni 2000 per cercare nuovi massi e partire in
esplorazione! Sondo un po’ l’alta val Ellero ma non trovo niente che non abbia
già visto… passo allora alla val Maudagna, a parte un’area adocchiata anni fa
che mi riservo di andare a verificare nuovamente trovo un posto inculatissimo
che potrebbe essere interessante, sopra Rastello meadows e sotto il pian della
Turra, spostato in direzione di cima Durand. Basta, deciso, mi carico il topo e
gli scarponi e parto sperando di non beccare troppa neve e soprattutto di non
prendere pioggia. Mi sbaglio in entrambi i casi…
Arrivato ad Artesina mi accoglie il solito paesaggio triste
e anni 60 che ha rovinato completamente un posto che invece avrebbe potuto
essere decente. Meraviglia delle stazioni sciistiche… in più in giro non c’è
anima viva il che mi catapulta in una situazione piuttosto surreale. Topo invece
se ne batte, salta da una parte all’altra in attesa che mi pianti gli scarponi,
non ce la fa più ad aspettare. Salgo abbastanza veloce in direzione della Turra
lato Rastello ma poi abbandono il sentiero in direzione di un bosco fitto
(minkia, molto fitto) e bellissimo, finalmente son tornato in montagna
lasciandomi alle spalle le schifezze e i palazzoni di Artesina e Prato; intanto
la neve aumenta, son lato nord quindi non ha mollato un cazzo il fine settimana
e sprofondo fino al ginocchio, chiaramente senza ghette. Errore 1. Astuto. Il
topo invece sale, scende, non sta fermo un attimo, beato lui… io inizio a
trovare dei punti di riferimento e vedo in lontananza dei massi che sembrano
essere interessanti. E intanto inizia a piovere. Errore 2. Ma sto da Dio! Comunque
più mi avvicino ai massi e più capisco che son delle schifezze inutili. Errore
3, google earth serve solo a vedere casa tua dall’alto e la tua macchina in
cortile, stop. Decido in ogni caso di proseguire, almeno una sgambata decente
voglio farla, quindi salgo, giro, scendo, ma non trovo niente di interessante,
sto facendo però un piacevolissimo pediluvio con annessa doccia, praticamente
sono in SPA! Manca lo scrub e sono a posto…
Mi riparo un attimo alla capanna degli impianti e il
panorama in pianura è fantastico, tra cielo e terra, tutto in sospensione, la
Bisalta che spunta dalle nuvole, fa anche caldo, onestamente non avrei proprio
per il cazzo di tornare a casa subito. Ma il topo fermo non ci sta quindi c’incamminiamo
verso valle, la scusa dell’esplorazione però è servita a rilassarmi davvero
tanto. Colonna sonora di dovere, qui sotto!
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