venerdì 26 maggio 2017

MOSTRO IN STANDBY...

Sabato scorso ho chiuso la stagione del Mostro. Basta, ho davvero bisogno di staccare un po’, al di là delle condizioni che ormai erano terribili, ma mi stava usurando a livello mentale, un trito di coglioni senza senso ecco. Da una parte son contento dei progressi fatti e di esser passato stand, dall’altra ho come la sensazione spiacevole (che spero passi prima del prossimo autunno) che forse sit non lo farò mai… ci riproverò certo, son sicuro, e poi quel posto per me è diventato quasi magico, lo adoro, ma ormai ho un blocco mentale che devo superare e spero che il tempo mi aiuti.
Domenica invece siamo andati da Sangia Gnus, un posto che non so come mai non ho mai frequentato più di tanto; con Elena prima siamo andati ai massi sotto per provare qualche passaggio più facile ma davvero bello e onestamente ho voglia di tornarci con tutto l’armamentario per pulire perché merita di brutto il lavoro fatto in passato da Stazio! Passi medio facili su roccia ottima e fresco assicurato, almeno in questo periodo, quindi vale la pena. Nel primo pomeriggio siamo saliti al masso sul fiume e ho messo mano a Cani sciolti, una linea mitica made in Gambaro, che ho sempre guardato dubbioso e mai provato, un po’ perché un quasi traverso (e raramente mi piacciono) un po’ perché se non hai la vena suicida di Andrea il passo si ferma su un banchettone, quindi resta interruptus… e invece anche stavolta mi son sbagliato, di brutto pure! Bella da scalare e completa! Domenica son caduto in modo davvero deficiente dopo aver trovato la methode giusta per me e poi è arrivato il sole a cambiare tutto, martedì sera son uscito dal lavoro e son schizzato su solo per constatare che le condizioni, mie e ambientali, erano schifose oltre ogni ragionevolezza mentre ieri in realtà non avevo nessuna intenzione di tornarci ma poi… qualche nuvola, un po’ di vento e allora perché no? Ed è andata bene direi! Tra l’altro Toni domenica mi ha parlato di una presa rotta fondamentale, e Andre mi ha confermato la rottura della stessa, io non ho capito quale fosse non avendolo mai provato prima ma comunque si fa ugualmente e tra l’altro son pure riuscito a trovare uno sgamo per passare senza fare la pannellata alla fine del passaggio, cosa per me un po’ ostica visto che ci arrivavo già bello ghisato (cazzo, è lungo, per i miei standard è quasi una via!). E oggi si torna su per provare ancora qualcosa prima che l’estate si "porti via" anche questo masso…

venerdì 19 maggio 2017

CHRIS CORNELL

Una di quelle notizie che non ti aspetti e che ti fanno sentire come se un pezzo della tua adolescenza sia stato cancellato per sempre. Non son mai stato un fan del grunge ma bene o male quelli della mia età son passati quasi obbligatoriamente nel turbine dei Nirvana e compagnia bella, ma lui insieme ai Soundgarden (soprattutto) era qualcosa di diverso. Non si potevano listare come gruppo, erano oltre e spesso son stati avanti di anni; il cambio radicale che ha avuto successivamente non mi ha mai preso del tutto, lo vedevo un po' come la sconfitta di un movimento, un genere, a favore dei dollari... purtroppo dopo non c'è un cazzo altrimenti un supergruppo insieme a Dime,  Bonham e Cliff Burton sarebbe da schiattare solo per sentirlo suonare!

martedì 16 maggio 2017

GIRO DELLE CASCATE - VALLE PESIO

Settimana di scarico uguale a tante sgambate con topo! Poi lunedì, bel tempo, poca voglia di lavorare uguale ferie!
Un bel giro, non impegnativo, che avevo fatto diversi anni fa in modo "classico", ovvero partendo dal pian delle Gorre e andando in senso antiorario, mentre ieri ho scelto di partire dal villaggio Ardua aggiungendo un pezzo di asfalto e facendo poi il giro in senso orario, secondo me meno faticoso per le gambe in discesa. L'idea era di provare a correrlo, e in effetti così è stato per la maggior parte, ma purtroppo non ho più ne la gamba ne il fiato e quindi mi son dovuto accontentare; comunque un giro fantastico e straconsigliato in questo periodo dell'anno per vedere tutte le cascate nel loro top!
 

 



 
 

 






venerdì 12 maggio 2017

MOTIVAZIONE

Trovare scuse non è il mio forte, non son mai stato capace di raccontare balle agli altri figuriamoci a me stesso. Però ogni tanto alla sera, dopo il lavoro, quando mi ritrovo in palestra la motivazione che è stata a palla tutto il giorno inizia ad incrinarsi… la voglia di stare all’aperto, la voglia di mettermi sul divano a cazzeggiare, la voglia di far tutt’altro che stare a tirare 2 prese o di appendermi con qualche kilo che mi schiaccia i reni. Ma la maggior parte delle volte, per non dire ogni santa volta che salgo in palestra, alla fine tiro dritto, faccio star zitti i demoni e mi ritrovo dopo qualche ora con una soddisfazione fuori dal comune, e non una soddisfazione materiale ma soprattutto mentale. Perché ho vinto di nuovo io.
Non son mai stato un grande negli sport devo ammetterlo, e l’arrampicata non fa eccezione. Quando giocavo a calcio lo odiavo, poi quegli stramaledetti sport di squadra non mi son mai andati giù perché non sono io che devo sottomettermi alla volontà di qualcun altro ma semmai l’esatto contrario. Allora ho provato la bici… lasciamo perdere, ancora oggi odio i ciclisti come la sveglia al mattino! Allora ho iniziato a correre e andare in palestra, ma non era abbastanza, non vedevo un risultato tangibile, qualcosa a cui ripensare con un sorriso ebete la sera prima di dormire. Ma la montagna quella c’è sempre stata. Prima tanto escursionismo, poi un po’ di alpinismo autodidatta, poi lo sci fuoripista a cercare rogne e alla fine, troppo tardi, l’arrampicata.
Una cosa che ho sempre rimpianto e il non averla conosciuta prima cazzo. A 23-24 anni sei già troppo vecchio, sei già troppo “formato” per poter concludere qualcosa di decente e allora rincorri il tempo per fare in modo di limitare i danni (ma per limitare quei danni ne crei altri che ti si rinfacceranno spudoratamente più avanti, ma non pensiamoci ora…) e allora ci dai dentro, le provi tutte, ma la cosa più dura alla fine non è tanto la fatica fisica ma il tenere alta la motivazione, per tutto il tempo, nonostante tutte le cose che possano capitare e mandando anche a puttane scelte diverse che forse un giorno rimpiangerai. O forse no. A me la motivazione non è mai mancata, neanche un momento, neanche un’ora, forse neanche un minuto. A me piace fottutamente fare fatica, più ne faccio più son felice, a volte senza neanche uno scopo preciso e mi rendo conto spesso senza neanche averne una beneficio tangibile! A me piace alzarmi il mattino presto e andare via col cane, mi manca la corsa ma mi basta un passo spedito e sentire che fatico un po’ per esser felice (correre non posso, peso inutile da portare dietro!); a me piace chiudermi da solo per ore in palestra, crearmi delle schede pesanti, tanto, e portarle avanti; a me piace attaccarmi al muro e provarci finché riesco, col nastro che mi tiene insieme e la pelle che si spacca. Ti dicono che devi sentire il tuo corpo in allenamento? OK, il mio corpo mi ha sempre o quasi detto di continuare, o forse era la mia testa a parlare per lui, ma raramente mi son fermato a pensare alle conseguenze. Non ho mai capito e non capirò mai lo spreco di avere un fisico sano e buttarlo alle ortiche mangiando di merda, stando ore a fare un cazzo, non ho mai capito le lamentele di chi ti dice che non ha tempo, perché il tempo lo si trova sempre. Non è il tempo che ti manca, è la motivazione che non hai! E allora non lamentarti, quantomeno con me. Conosco gente che il tempo lo trova anche in mezzo a mille impegni e fa il 110%, quindi non cagarmi il cazzo inutilmente facendo perdere tempo a me. La fatica fisica è la cosa più bella che esista, potrei anche sbilanciarmi a dire un’eresia del tipo che è molto meglio dell’attività intellettuale per migliaia di motivi, ma non l’ho detto… la bilancia ogni mattino, la ghisa tutte le sere, controllare tutto quello che ingurgiti, non per un singolo fine quale può esser nel mio caso l’arrampicata ma per sentirsi vivi davvero!
Uno sfogo come un altro, senza un fine particolare e assolutamente contro nessuno di mia conoscenza, lo sfogo del venerdì ecco. Perché troppo spesso adagiarsi e più facile che combattere e per me non ha senso, uno spreco senza senso che vedo sovente e che mi fa incazzare come una bestia. Son sicuro che la motivazione non calerà mai, e non parlo di arrampicata, ma la ralla di portare il limite sempre un po’ oltre, mi piacerebbe davvero provare prima o poi uno sport di endurance di quelli coi controcoglioni per vedere fin dove sarei capace di andare, chissà prima o poi magari mi ci butto.
 

lunedì 8 maggio 2017

POSSESSIONE

Parlare di ossessione credo sia un tantinello riduttivo in questo caso… per me ormai Il Mostro sta diventando una piacevole maledizione che mi porto dentro ormai dal 24 aprile dello scorso anno (già il ricordare una data in modo così preciso potrebbe essere un sintomo preoccupante, ma diciamo che instagram mi ha dato una mano). Primavera e autunno non ho altro in testa, non mi viene da provare nient’altro che non sia quel blocco e anche se ogni tanto mi attacco a qualche progetto qua e là non riesco a farmi prender bene in nessun caso! L’unica altra volta che mi è capitata una cosa del genere è stata con You al pian della casa, in quel caso l’ho spuntata io e anche stavolta andrà nello stesso modo.
E così anche ieri siamo saliti su, Elena da parte sua con una vagonata di pazienza fuori dal comune (non so come faccia ancora a sopportare di vedere quel cazzo di blocco) e io purtroppo con un misto di rassegnazione frullata a ralla di provare e trovare un modo per passare quell’allungo di merda… e allora giù la corda, tutto ripulito e segnato, si riparte. Come al solito il mio unico stop resta lì in alto ad andare al verticale e anche ieri non è andata diversamente; ad un certo punto però mi si è accesa una lampadina, una di quelle che ti illuminano a giorno una scatola cranica vuota perché tante, moltissime volte Elena mi aveva detto di provare in quel modo e io niente, e sticazzi funziona! Finalmente dopo un anno ho visto la luce in fondo al tunnel della dipendenza, una speranza. Alla fine ho risparmiato la pelle e la forza in attesa di tornare su in settimana per provare a morte e se passerò… ok non dico niente.
Sabato invece piacevole relax, certo un paio d’ore di moonboard in mezzo le ho ficcate, ma per il resto tanto svacco. E mi son ritrovato a vedere dopo un botto di tempo quello che per me resta il miglior video di boulder di sempre, Pilgrimage, un mix di spiritualità mordi e fuggi di cui onestamente non mi frega poi tanto ma in un pomeriggio rilassante contribuisce allo svacco e di passaggi uno più bello dell’altro e soprattutto nessuna pippa mentale numerica. E poi ho davvero tanti ricordi legati a quel DVD, come quando si partiva con funsu a far blocchi con il lettore piantato sul cruscotto della macchina (altro che smartphone!) e Sharma in sottofondo autostradale che faceva a nastro The middle way, The goan corner o la stupenda Full moon. Ed era dura rendersi conto di quanto pippe eravamo una volta che toccava a noi far sul serio sulla roccia… non so quante volte l’abbia visto, macinato insieme a Dosage 1. Qui sotto la bellissima salita di Alizée Dufraisse del blocco simbolo di Hampi, tecnicamente come sempre impeccabile anche se vedere Sharmone che lancia da una merda all’altra con i piedi svolazzanti non ha prezzo!

giovedì 4 maggio 2017

PRIMAVERA DI MERDA

Che dire, una primavera folgorante… continua il meteo di merda, e sembra che anche a medio termine non accenni a migliorare quindi l’unica cosa che resta da fare è allenarsi, moonboard, pan gullich, trave, TRX. E io che speravo finalmente di tornare un po’ in quota, a sciare forse…
Il weekend scorso son riuscito tra una tendinite e l’altra a tornare in Ellero incuriosito dalla nuova linea al Gigiat. Arrivo su presto, mi scaldo e naturalmente a quell’ora non c’è nessuno; col primo sole che scalda mi attacco alla linea centrale, quella che credevo fosse stata liberata, e subito prendo gran legnate sui denti! In alto è un bel passaggio, non duro (sarà sul 7A o giù di li) ma piacevolmente scalabile: per capirci è quello che parte con le 2 liste in accoppio che si usano anche sulla parte finale di Paradigma, quando tocca alzarsi il piede in bocca per continuare sulla fessurina. Ma sotto è davvero oltre… non ci son piedi, quantomeno nel posto giusto, e oltre ad un verticale (inutile) non c’è altro se non una limetta a spezzare il movimento per più di un metro e mezzo! Provo e riprovo ma niente, mi dico che forse anzi sicuramente per me è oltre, quindi lascio perdere e vado a beccare Funsu da Petra. Li provo un po’ la sit sul passo di Sergio, liberata da Ale Penna qualche anno fa, e a parte il primo movimento il resto riesco a metterlo insieme, ma onestamente la testa è restata al Gigiat; Funsu da parte sua ci mette l’anima sull’Assedio e alla fine fa anche un bel giro, grandissimo lui che ci sta credendo nel modo giusto, quel passaggio per me merita davvero anzi credo onestamente che sia una delle linee migliori in circolazione e non solo in Ellero! Le condizioni erano eccellenti, ho sofferto il freddo ma la colla era assicurata. A sera facciamo ancora un giro su al Gigiat per capire poi che in realtà la linea liberata non era quella che immaginavo ma tutta a sinistra per poi riprendere in alto il 7A di cui sopra… ci resto male anche se da una parte un po’ mi rincuora il fatto di non aver alzato il culo da terra, resta comunque da fare per chi ha un livello davvero oltre, mentre l’altra liberata, pur avendo sicuramente dei bei movimenti non m’interessa, quindi neanche mi ci attacco.
Per il resto tanto moonboard, ieri ci son rimasto per quasi 4 ore e ora come ora son a pezzi ma mi ci sto divertendo come un matto, non riesco a stancarmi di quell’aggeggio, adesso vorrei solamente cambiare setup. E quando cala un po’ la motivazione mi faccio girare qualche storiella su instagram di Patxi Usobiaga e mi risale la ralla: the machine!