lunedì 23 gennaio 2017

AL CONTRARIO

Mi piacerebbe fare falesia più spesso, falesia come dico io quindi tiri corti e intensi, e in realtà era anche uno degli obiettivi che mi ero messo in testa per quest’anno. Poi però ho lasciato perdere, principalmente perché per divertirsi bisogna andarci spesso, cambiare mentalità, impegnarsi e purtroppo questo significherebbe farci i weekend lasciando a casa topo da solo negli unici due giorni della settimana in cui può stare con noi e divertirsi libero. Perché onestamente di portarlo quando faccio corda, magari col rischio di beccare altri cani e rompere il cazzo al mondo intero, non mi va… quando però capita il giorno in cui non abbiamo voglia e testa di tirare come porci sui blocchi qualche tirello in tranquillità mi piace davvero farlo. Come dire, facciamo esattamente l’inverso di quello che il classico climber fa o dovrebbe fare, ovvero blocchi ogni tanto per divertirsi e come train per la corda!
Sabato, complice l’allenamento intenso di questo periodo, abbiamo deciso di mettere da parte il pad e prendere la corda giusto per evitare d’incazzarsi non capendo perché le braccia non rispondano ai comandi; l’idea iniziale di andare a Caprauna è svanita non appena abbiamo passato il colle, con un vento forte e freddo che ci ha sbattuto in faccia subito quello che sarebbe stato l’andazzo della giornata. Decidiamo di scendere alla Galera, un posto di cui tanto ho sentito parlare, bene e male, ma per noi completamente nuovo; avvicinamento decisamente troppo lungo, non sarebbe stato male portare la parete quella mezz’ora più in basso oppure fare una bella asfaltata almeno fino allo Scudo per evitarsi un po’ di fatica! Arriviamo e, ottima sorpresa, non c’è praticamente nessuno, per me un plus non da poco perché se c’è una cosa che proprio non sopporto è far coda sui tiri oppure giocare a chi parte prima, piuttosto non arrampico. Il sole c’è, caldo, il vento pure, freddo, per cui si crea quella strana situazione per cui congeli mentre il minuto prima muori di caldo col piumino addosso oppure ti ritrovi sul tiro e come se non bastasse la fatica di fare più di 3 metri di arrampicata hai pure uno stronzo invisibile che ti vuole sbattere giù. In ogni caso roccia ottima anche se a prima vista sembra un marciume unico e chiodatura generosa, tiri dall’appena verticale a tacche al tetto a presoni ignoranti con lunghezze mai eccessive; partiamo con qualche tirello di riscaldamento, continuiamo con qualche tirello facile, finiamo con un paio di tiri tranquilli anche se in realtà la voglia di buttarmi su Black Dolphin o Karosta era davvero tanta perché quel grottino è godurioso solo a guardarlo, ma in questo momento forse non avrei clippato neanche il primo… una giornata superba comunque, un tiro dopo l’altro senza mai fermarsi per arrivare al tardo pomeriggio completamente devastati neanche avessimo fatto Silbergeier ma soddisfatti e divertiti come bambini. Inoltre quella vallata è davvero splendida in giornate come sabato, roccia stratosferica ovunque con le pareti che al tramonto prendono colori che non staccheresti più gli occhi!
Secondo obiettivo del weekend: svacco! Totale, in abbondanza, al caldo (tanto) e senza orari da rispettare. Domenica goduriosa, finita al pannello con le braccia che mi sfanculano, un paio d’ore per decretare la vittoria del moonboard sull’uomo, netta e definitiva… sto patendo, son sincero, la scheda che mi son prefissato di fare sto mese ma l’avevo messo in conto e quindi mi rassegno sperando in tempi migliori.

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