Mi piacerebbe fare falesia
più spesso, falesia come dico io quindi tiri corti e intensi, e in realtà era
anche uno degli obiettivi che mi ero messo in testa per quest’anno. Poi però ho
lasciato perdere, principalmente perché per divertirsi bisogna andarci spesso,
cambiare mentalità, impegnarsi e purtroppo questo significherebbe farci i
weekend lasciando a casa topo da solo negli unici due giorni della settimana in
cui può stare con noi e divertirsi libero. Perché onestamente di portarlo
quando faccio corda, magari col rischio di beccare altri cani e rompere il
cazzo al mondo intero, non mi va… quando però capita il giorno in cui non
abbiamo voglia e testa di tirare come porci sui blocchi qualche tirello in
tranquillità mi piace davvero farlo. Come dire, facciamo esattamente l’inverso
di quello che il classico climber fa o dovrebbe fare, ovvero blocchi ogni tanto
per divertirsi e come train per la corda!
Sabato, complice
l’allenamento intenso di questo periodo, abbiamo deciso di mettere da parte il
pad e prendere la corda giusto per evitare d’incazzarsi non capendo perché le
braccia non rispondano ai comandi; l’idea iniziale di andare a Caprauna è
svanita non appena abbiamo passato il colle, con un vento forte e freddo che ci
ha sbattuto in faccia subito quello che sarebbe stato l’andazzo della giornata.
Decidiamo di scendere alla Galera, un posto di cui tanto ho sentito parlare,
bene e male, ma per noi completamente nuovo; avvicinamento decisamente troppo
lungo, non sarebbe stato male portare la parete quella mezz’ora più in basso
oppure fare una bella asfaltata almeno fino allo Scudo per evitarsi un po’ di
fatica! Arriviamo e, ottima sorpresa, non c’è praticamente nessuno, per me un
plus non da poco perché se c’è una cosa che proprio non sopporto è far coda sui
tiri oppure giocare a chi parte prima, piuttosto non arrampico. Il sole c’è,
caldo, il vento pure, freddo, per cui si crea quella strana situazione per cui
congeli mentre il minuto prima muori di caldo col piumino addosso oppure ti
ritrovi sul tiro e come se non bastasse la fatica di fare più di 3 metri di
arrampicata hai pure uno stronzo invisibile che ti vuole sbattere giù. In ogni
caso roccia ottima anche se a prima vista sembra un marciume unico e chiodatura
generosa, tiri dall’appena verticale a tacche al tetto a presoni ignoranti con
lunghezze mai eccessive; partiamo con qualche tirello di riscaldamento,
continuiamo con qualche tirello facile, finiamo con un paio di tiri tranquilli
anche se in realtà la voglia di buttarmi su Black Dolphin o Karosta era davvero
tanta perché quel grottino è godurioso solo a guardarlo, ma in questo momento
forse non avrei clippato neanche il primo… una giornata superba comunque, un
tiro dopo l’altro senza mai fermarsi per arrivare al tardo pomeriggio
completamente devastati neanche avessimo fatto Silbergeier ma soddisfatti e
divertiti come bambini. Inoltre quella vallata è davvero splendida in giornate
come sabato, roccia stratosferica ovunque con le pareti che al tramonto
prendono colori che non staccheresti più gli occhi!
Secondo obiettivo del
weekend: svacco! Totale, in abbondanza, al caldo (tanto) e senza orari da
rispettare. Domenica goduriosa, finita al pannello con le braccia che mi
sfanculano, un paio d’ore per decretare la vittoria del moonboard sull’uomo,
netta e definitiva… sto patendo, son sincero, la scheda che mi son prefissato
di fare sto mese ma l’avevo messo in conto e quindi mi rassegno sperando in
tempi migliori.
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