La seconda foto “mitica”
invece è forse quella che ha dato il via alla mia passione per i blocchi. Il
personaggio è ancora il top per me e il blocco… beh il nome dice tutto!
Dreamtime rappresenta ancora
oggi un sogno per molti, nonostante sia stato sgradato, una presa chiave si sia
rotta e sia stato risalito in seguito e quindi rigradato; una linea pura,
perfetta, su un blocco leggermente fuori dal circuito di Cresciano appollaiato
in cima ad una collinetta quasi a sembrare tenuto in bilico da un tronco. Su
questo masso è stata ridefinita l’alta difficoltà del boulder, più di una
volta, prima con Dreamtime appunto e poi sull’altra facciata con “The Story of
two worlds” eredità e stravolgimento di Graham al boulder europeo. Ma questa è
un’altra storia…
Salito nel 2000
dall’altrettanto mitico Fred Nicole, all’apice della sua carriera e forse
dell’esplorazione seriale dell’inestimabile gioiello che è il ticinese (con
Chironico e Cresciano su tutti, ma per chi ci è stato è chiaro che questi due
spot non sono i soli), è stato il primo blocco per cui è stato scomodato il
grado allora inarrivabile di 8C. Un mix di traverso e blocco su tacche prima e
poi sulle svase sfuggenti del bordo, un passaggio obbligato per il gotha
dell’arrampicata di cui online si trovano decine di video di salite sit e
stand,: per me su tutti quelli di Sharma e Core che tra le diverse methodes
possibili riescono a farlo con un’apparente e devastante facilità! E che
piaccia o meno è stato comunque un punto di partenza e confronto per far salire
l’asticella della difficoltà sui blocchi.
Ricordo che quando ho
iniziato ad appassionarmi all’arrampicata, dopo aver presto abbandonato la
corda per mancanza di soci (o quantomeno ne mancavano che volessero andare
sempre e comunque ad arrampicare…) e dopo aver comperato il mio primo pad della
kong andavo per massi, in Ellero principalmente, con un po’ di riviste al
seguito e la storia di Dreamtime con le varie foto penso d’averla letta fino a
saperla a memoria e vedendo questa foto in particolare pensavo che non sarebbe
stato difficile prima o poi riuscire a provare un blocco come quello. Enorme
puttanata, ma allora era bello pensarlo… Ancora oggi non mi stanco di vederne
foto e video e non nascondo che non mi dispiacerebbe prima o poi (magari a
capodanno visto che saremo da quelle parti) metterci mano alla stand, anche
solo per farmi il regalo personale di provarci, perché se anche Dreamtime ha
ormai più di 15 anni e la sua reale difficoltà (ma non la bellezza) è stata
messa in discussione più volte, resterà per sempre nell’olimpo delle salite
storiche che hanno segnato il passaggio di un’epoca. Chi non vorrebbe vedere da
sotto e magari toccare i mono di Action Directe???
bellissimi 'sti articoli, bravo!
RispondiEliminagrazie Paulo, mi fa davvero piacere!
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