Stanco, ma anche un po’ demoralizzato questa volta. Penso
d’aver bisogno di staccare un po’, cambiare progetti e forse tornare un po’
alla corda per svarionare la testa. Nel weekend si era deciso di fare un giorno
blocchi per me e un giorno corda per Elena, alla fine fortuna che almeno lei
l’ha sfangata perché io ho fatto solamente cagare…
Sabato al pian della casa per dare l’ultima zampata a
“The Twins”; già dal riscaldamento capisco che non gira, ho effettivamente
esagerato nei giorni scorsi con 4 giorni di moonboard e un giorno a Varazze e
son più che stanco, spossato. Le braccia non chiudono, non ho più pelle, le
dita mi fanno male, non c’è proprio storia in particolare su quel passaggio,
decido di lasciar perdere e non credo solo per questa volta, ma di chiudere una volta per tutte il discorso. A volte bisogna rendersi conto che è solo un accanimento,
non ci sono miglioramenti e quello in particolare, oltre che esser duro, non è
proprio il mio passaggio, in modo assoluto; c’ho provato, un paio di volte ci
son pure andato vicino, ma ora basta, per alcune linee non ha senso andare
all’esasperazione bisogna semplicemente rendersi conto dei propri limiti. E la
mia bestia nera, come molte altre, ma resta il fatto che sia un blocco tra i
più belli ed estetici che abbia mai visto e provato e son contento comunque
d’averci speso del tempo perché ne è valsa la pena! Ora è il momento di
cambiare rotta, altri progetti sicuramente più alla mia portata o semplicemente
più consoni al mio stile e la voglia di tornare a far corda e togliermi qualche
soddisfazione anche li.
Elena invece è andata alla grande! Piano piano si sta
riprendendo dall’infortunio al dito e pur non potendo arrampicare molto
soprattutto su quelli che sono i suoi progetti qualche dente se lo sta
togliendo (metaforicamente…): al pian della casa sale “The sting” un super
legno made in Giova dove servono dita e tecnica per un passaggio dove non
bisogna guardare il grado prima di provarlo altrimenti si rischia di restare
piuttosto delusi! Alla fine ha trovato la sua methode e l’ha stampato al
secondo giro della giornata senza particolare sforzo, mentre per poco non fa
anche “Hip Hop” partenza bassa, che secondo me vale un bel 7A, arrivando al
bordo qualche volta senza riuscire a tenerlo, anche se comunque non è lontana:
ancora una possibilità di salire su prima dell’inverno ed è suo. Al sangue ha
continuato imperterrita anche su “King Kong”, non so davvero come facesse ad
arrampicare con le dita conciate in quel modo, se non è passione questa!
Ieri invece, dopo qualche pezzo tragicomico degno di un
film (purtroppo son proprio imbecille…) siamo riusciti a fare un pomeriggio a
Miroglio, per me una sicurezza quando ho bisogno di rilassarmi. Io, Elena ed
Elena G. con Giova incontrato sul posto (davvero un piacere, era una vita che
non lo rivedevo) a fare qualche tirello e discutere del più e del meno nella
pace di quel bosco. Ho ripetuto dopo parecchio tempo la mitica “Placca Grassi”,
qualche anno fa (una decina ormai, penso) il mio primo 6c a vista, una
soddisfazione allora e un piacere ieri rifarla al tramonto; bello vedere le due
Elene accanircisi ed arrivare quasi a farla, complimenti a loro per la tenacia
e la sopportazione del dolore, bello tornare alle macchine al buio, brutto
pensare che fosse domenica sera...
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