mercoledì 27 maggio 2015

POWER!

Niente di nuovo e niente di particolarmente interessante, latitanza dal blog quasi d’obbligo. Il weekend scorso ho limato la pelle il sabato sul moonboard divertendomi come un matto e la domenica al Barbara divertendomi ancor di più! Compagnia, bei passaggi, aderenza buona nonostante la pioggia della notte e fenrir alla sua prima uscita in montagna ad annusare tutto quello che gli capitava a tiro; la sera prima tanta festa per cui al mattino cerchio alla testa a gogo, mi son dato del coglione più volte lungo il giorno anche se poi in realtà non mi recrimino niente perché l’importante è star bene e divertirsi liberamente almeno il weekend, almeno quando sei fuori dalla merda di ogni giorno. E ieri sera altra gran seduta al moonboard, mi accorgo di far progressi importanti e onestamente non lo vedo solo come un semplice allenamento tanto che quest’anno neanche mi vien voglia di salire in Ellero la sera per le mie solite uscite post-lavorative, mi diverto a casa. Sarà stupido, sarà sterile e fine a se stesso (come peraltro far blocchi fuori…) ma mi piace troppo e credo che da un po’ di tempo a questa parte i miei sforzi siano più focalizzati a risolver passaggi al MB piuttosto che su roccia… ognuno si diverte come meglio crede!
Invece una notizia degli ultimi tempi, naturalmente arrampicatoria, che mi ha colpito particolarmente è stata la prima ripetizione da parte di Ethan Pringle di “Jumbo Love” dopo 7 anni dalla FA. Mi ha colpito non tanto per il tiro in se, che sarà pure stupendo, o per la difficoltà ma per la caparbietà di questo personaggio che dopo ben 8 anni di tentativi e nonostante problemi fisici vari, è venuto a capo del suo sogno. Un tiro tentato da molti, particolare per la sua lunghezza stellare e per il difficile accesso, il simbolo di come un pezzo di roccia possa trasformarsi in un’ossessione in senso positivo.

 Qualche foto della prima uscita al Barbara con Fenrir

Ma cosa vorranno mai fare quei due?...
...!?!...
... il sentiero no è?
Ma quanto stanca fare boulder
Fenrir, distrutto dalla stanchezza russa nel viaggio di ritorno


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