Ci hanno sfracicato le palle in ogni modo possibile e
immaginabile con sta Dawn Wall in Yosemite, un’impresa più mediatica che reale.
Foto, video su siti specializzati e meno (e in quest’ultimo caso si sono
sprecate le cazzate di ogni tipo della serie “arrampicata a mani nude senza
corde” come ho letto su un quotidiano a tiratura nazionale) per un’impresa che
non ha nulla di particolarmente avventuroso in realtà, se non il fatto che sti
due se ne son stati un paio di settimane a far qualcosa che realmente
desideravano ma che secondo me non ha cambiato/sconvolto per nulla la storia
dell’arrampicata. Cosa potrebbe essere altrimenti una salita seguita ora per
ora, documentata sui social, collegata a terra da cordoni ombelicali che li
rifornivano di generi alimentari e non solo con tutti i soccorsi del caso
pronti ad intervenire in caso di necessità?! Non voglio esser frainteso, ma
onestamente per chi un po’ ne capisce e sa di che parlo le imprese
alpinistiche/arrampicatorie son ben altre: per me in valle, parlando di tempi
recenti, una di queste potrebbe esser la salita prima in libera totale e poi in
giornata del Nose e perdipiù da parte di una donna (senza voler fare sessismo);
oppure ancora le salite che hanno fatto negli anni 60-70 gli abitanti
straccioni del Camp 4 (coi materiali dell’epoca…).
Per carità, tanto di cappello soprattutto per la costanza
di Caldwell, ma come al solito agli americani piace tanto giocare ai cowboy ed
esser convinti di essere i migliori. Fino a che Ondra non si sveglierà e
deciderà di andare magari a dargli un’occhiata…
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