Neanche la caldazza ci ferma!
L’esplorazione dei tetti lup continua, o la riesplorazione perché ho scoperto
che comunque tanti passi, soprattutto nell’area bassa, già esistevano ad opera
di Torielli, Giova, Paulo, ecc… e io mi stavo perdendo un mondo!
Intanto, partiamo
dall’incomincio. Settimana scorsa pomeriggio con Ale con un’aderenza fuori
norma per il periodo e la quota. Di mio ripeto un paio di blocchi senza nome
tra il 7A e il 7B/C sul masso della padella davvero strepitosi e poi mi unisco
ad Ale a provare una nuova prua di una bellezza senza paragoni! Prese
disegnate, pochi movimenti e molto intensi, scoperta e provata un po’ dal team
acciaio e liberata giovedì scorso, un nuovo 8A di riferimento per la valle e
non solo, un vero blocco senza tanti sgami, anzi forse sgami sarà quasi
impossibile trovarne. Tutto sommato anche la caduta non è male, da solo bisogna
fare occhio ma si può fare, quindi autunno aspettami (cazzo però forse ne ho
già troppi in ballo…)!
Sabato si torna, questa volta
con Funsu, Chicca e Ninio. A parte aver lasciato ai posteri un modello di Scarpa
nuovo intonso in modo che tra migliaia di anni si rendano conto della vitaccia
dei climber degli anni 2000 stavolta l’umidazza si è fatta sentire. Niente di
fatto per me, qualche tentativo inutile sulla “Padella” ma quelle piatte son da
sentire oltre che da tenere e non era proprio la giornata ideale; comunque
divertimento, tanto, buona compagnia e svacco quindi da non lamentarsi.
E poi sta settimana, dopo lo
scazzo al muro di martedì, colpo di testa: smontato tutto il setup 2017 per
rimontare il 2016! Sinceramente dopo l’amore iniziale mi son già rotto le
palle… troppo monotono, poco allenante se non per i bicipiti, ho deciso di
tornare a tritare le dita che poi su roccia son quelle che servono e quindi si
riparte dal vecchio setup e da nuovi bastoni! E da un nuovo allenamento di cui
sento il bisogno, dalla prossima settimana, a base di solo Pan Gullich, muro e
blocchi fuori.
E infine ieri. Di nuovo con
Ale ma stavolta il fresco non era dalla nostra, anzi… riscaldo veloce, ripeto
una prua sul 7A/B di Ale di fronte al masso di Angelo, bello ma dura il giusto,
e poi ci spostiamo dalle parti delle “Dita di Cristo” a cercare un po’ di
fresco… niente… comunque finalmente vedo “il segaiolo”, fatto flash ma le dita
son incazzate ancora adesso, e poi via da “Veleno”, un blocco made in Andre che
ha il suo perché. Si alza un po’ di freschetto, le prese diventano quasi
tenibili, ma la sua methode resta dura per Ale quindi figuriamoci per me, un
piatto da tenere di pelle con un tallonaggio su una pustola ad andare ad un
altro piatto… via duro, troppo. Ale trova una methode alternativa davvero figa,
fisica e incazzata, e dopo qualche giro lo stampa, io ci sto ancora facendo
mentalmente amicizia adesso. Un blocco di sensazione, duro, di condizioni, chi
lo sa magari tornerò anche qui, senza dubbio un altro pomeriggio di pura power!
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