Per la prima volta non solo l’ho pensato ma l’ho
detto e purtroppo non in un giorno qualsiasi ma sabato girando la boa dei 38 e
avvicinandomi pericolosamente ai 40. Non che ne abbia paura ma mi rendo conto
che la qualità degli allenamenti rapportata a quelle delle uscite sta prendendo
una piega pari al deficit della Grecia e i recuperi si stanno allungando in
modo abbastanza sintomatico… per il resto direi che son messo meglio ora che 20
anni fa in quanto a salute fisica (il che è tutto detto su quanto mi demolissi
a 18 anni), la sola cosa a posteriori che mi fa girar le palle e non aver
iniziato prima ad arrampicare perché forse… ma con l’oggi mi ritrovo a dover
fare i conti e quindi credo che l’unica pezza che possa metterci sia dare il
massimo con quello che ho, massimo che mi rendo conto che non sarà mai quello
che avrebbe potuto essere ma i casi sono 2: 1) mollo il lavoro, mi faccio
mantenere da Elena e arrampico e mi alleno quando e quanto più mi piace
cercando di recuperare il tempo perso 2)
divento induista e spero in una reincarnazione consapevole e veloce per tentare
il colpo in un’altra vita. Considerate le 2 prospettive credo che mi dedicherò
alla religione…
Quindi
come dicevo weekend di arrampicata su cui puntavo parecchio ma che viste e
considerate le condizioni in zona non poteva esser niente di che. Decisione
sabato per il cubo, con Elena sfangati dal caldo atroce in piena crisi da
pressionesottoipiedi dopo qualche ora l’unica motivazione era bere una birretta
fresca. Bel posto, stranamente non c’ero mai stato, unica pecca la statale
vicina e le zecche ma per il resto merita più di una visita (in inverno);
qualche blocco fatto, molti da fare, condizioni assolutamente merdose per cui
non potevo pretendere di più. Ieri invece dopo la conferma di Lore che anche al
Bracco sarebbe stato un giro a vuoto ho deciso di non perdere tempo e benzina e
puntare sulla sicurezza del moonboard (so che è una bestemmia per tanti vista
la giornata di ieri, ma tant’è…): il socio mi ha raggiunto in mattinata così ho
potuto deliziare le sue ditina sulle prese gialle che ancora non aveva visto, più
di 3 ore di tortura fisica finita naturalmente con una birretta fresca. Non mi
è spiaciuto non andare su roccia onestamente, non ho più voglia di girare come
la merda nei tubi per giornate intere per poi non venirne di niente, preferisco
godermi la tranquillità di un paio di bestemmie ben dette al muretto di casa e
sentire il giorno dopo le braccia doloranti il giusto. Pomeriggio passato poi a
svitare tutte le prese, pulirle per bene e ritracciare sul nuovo setup della Moon
per godermi un’altra stagione di dolore vero e di sola arrampicata, fuori o
dentro che sia. Che tanto sicuramente come sti giovani non mi terrò mai…
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