E dopo tutto questo sperare
di riuscire ad arrampicare durante i weekend, toccare roccia, avere un po’ di
sole e starsene in compagnia in qualche bel posto, anche se ora come ora a
vedere le previsioni è pura utopia. L’unica cosa che resta da fare è imparare a
memoria ogni video in rete; qui uno in particolare che mi ispira
parecchio, un po’ per il tiro in se che onestamente credo sia un po’ il mio
sogno impossibile per bellezza e difficoltà, e poi per come viene salito, in
modo perfetto e armonioso da una delle (secondo me) migliori climber in circolazione.
mercoledì 5 febbraio 2014
ROUTINE?
Finito il quadrimestre di
allenamento invernale anche questa volta. Un po’ più blando rispetto agli ultimi
anni, o forse semplicemente il mio livello di volontà autolesionistica si è
innalzato, ma molto di qualità e per questo devo assolutamente ringraziare
Giova per le schede che mi ha passato. Ora voglio lavorare in modo totalmente
diverso dagli anni scorsi, perché comunque mi son reso conto che non è più
solamente l’arrampicare che mi può far fare quel minimo miglioramento che mi
aspetto ma anche e soprattutto lavorare in modo specifico sui miei punti
deboli, andare ad intensificare la dove sono più carente e solo in un secondo
momento andare a trasformare. Purtroppo mi rendo conto di molte cose, prima fra
tutte che anche se non ci avrei mai creduto a 36 anni i recuperi iniziano a
farsi sentire e ad allungarsi e poi che comunque non sono un talento, non lo
sarò mai, ma il fatto di aver iniziato davvero troppo tardi (24 anni…) oltre ad
essere fortemente penalizzante fa sì che ogni miglioramento sia un lento
combattimento con rapida distruzione ma ricostruzione molto lenta. Quindi non è
il semplice arrampicare su plastica che mi può aiutare, ma piuttosto cercare di
valutare bene dove voglio migliorare e come posso farlo e poi lavorarci su,
senza far sedute apocalittiche di ore ma badando bene alla qualità e lavorando
mirato in microcicli. E poi tutto quello che verrà fuori sarà tanto di
guadagnato… quindi intensificare sulla forza pura e sulla body tension, dove
sono abbastanza carente, ma soprattutto sulle dita dove più che carente son
proprio una merda! E il piano di allenamento a breve termine l’ho già creato,
naturalmente togliendo alla palestra e regalando al secco, con sedute di lavoro
ai travi intense e senza piedi, che sono un vero toccasana (non il giorno dopo…)
e sedute di dita diciamo così “particolari”. E poi naturalmente muro, meno ma
meglio, e per finire il menù un po’ di simpatico pan gullich che ci sta sempre
bene, il tutto sgrossato da una corsetta ogni tanto per far ricordare al cuore
come dovrebbe battere normalmente. Mi piace troppo farmi del male, mi fa
passare ogni serata post-lavorativa in relax facendomi dimenticare tutti gli
stronzi che purtroppo ogni giorno mi trovo davanti, forse alla fine è un bene
anche per loro che mi sfoghi lì e non in altro modo…
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