Ho sempre preferito il
filone swedish in ambito death metal rispetto a quello della Florida, parlando
soprattutto della prima ondata del genere, un po’ perché gli ammerigani mi
stanno generalmente sulle balle e poi perché ho sempre trovato più credibile
questo genere suonato da uno svedese incazzato col mondo, anti-cristiano perché
con un retroterra storico e culturale violentato dalla “nuova” religione e
immerso in un paesaggio fatto di solitudine e foreste piuttosto che da uno
sbarbatello che vive sull’Atlantico ed è baciato dal sole 12 mesi all’anno.
A parte le stronzate, devo
dire che eccezion fatta per i Death, sempre immensi, ho davvero sempre
apprezzato di più band come At the Gates, Hypocrisy, Soilwork, Unleashed ed
Entombed; soprattutto questi ultimi, se parliamo di death metal senza troppi
fronzoli, sono stati grandissimi, in particolare nel loro primo periodo e prima
della conversione al death ‘n roll. Perché se da una parte molti dei gruppi
inizialmente dediti al death puro si sono poi riversati verso altri generi più
o meno apprezzabili, come At the Gates, Opeth, Tiamat, Dark Tranquillity e
(molto meno apprezzabili in quest’ultimo caso) In Flames, gli Entombed con il
loro primo album in studio con questo monicker hanno praticamente creato un
genere. “Left hand path”, a mio parere, resta il migliore, album tutt’ora
ineguagliato di puro Swedish death metal, aggressivo, rozzo e brutale senza
troppi tecnicismi fine a se stessi e con una sana vena hardcore dentro che lo
contraddistingue dai suoi contemporanei d’oltre oceano. Una registrazione che
forse oggi sarebbe definita sommaria ma che ai tempi era un vero e proprio
marchio di fabbrica, suonava diverso da album come “Altars of madness”, “Slowly
we rot” “ o “Leprosy”: si perché se da una parte i Death stavano portando
avanti un discorso più particolare, diverso sia nelle tematiche dei testi sia
nelle partiture decisamente più intrise di componenti jazz e tecnicismi vari,
manca a mio parere nel death floridiano uno che di marcio e rozzo che invece
nel nord Europa è stato un vero e proprio marchio di fabbrica.
Dopo questa prima ondata ognuno ha intrapreso la propria strada, chi verso la melodia, chi verso il groove (e le vendite), chi cercando di creare un genere a se stante come il black metal (e le vendite...), ma "la via della mano sinistra" resta ancora in termine di paragone. Qui sotto la titletrack, da gustare possibilmente prima della nanna in una bella nottata grigia autunnale!
Il solito integralista! E se tu volessi la barba e non ti crescesse un pelo, odiassi il sole e abitassi in Florida non saresti incazzato?? A parte le ca**te, questo disco resta una figata! Concordo con l'analisi e sottolineo la figata di sentire un suono naturale e non un derivato da mille compressioni!
RispondiEliminaola fabio! altroché integralista, peggio! gli unici ammerigani che apprezzo e sempre apprezzerò son stati i Pantera, ma questa è un'altra storia...
RispondiEliminacomunque si, "left" e "slaughter" degli ATG son dei capolavori secondo me. altri tempi, altri tempi...