martedì 16 luglio 2013

SPOT SCONOSCIUTI: SANT'ANNA DI VINADIO



Panoramica, by Lorenzo Viada
 
Insieme a Rastello è sicuramente il posto a cui sono legato di più tra quelli del cuneese e per diversi motivi: ho contribuito nel mio piccolo a valorizzarlo, c’ho trascorso dei momenti bellissimi e ho avuto la fortuna di salire quello che ancora oggi per me resta il passaggio più bello che abbia fatto! Come sempre, nella notte dei tempi (…) avevamo scoperto quest’area semi-sconosciuta insieme a Funsu, Boulderdoc alla mano, attratti soprattutto dal desiderio di vedere posti nuovi, dalla descrizione che ne facevano sulla guida e dalla quota che prometteva aderenza anche d'estate (anche se forse a quei tempi l’aderenza non era la nostra soluzione…). Effettivamente il posto era incantevole e non eravamo rimasti delusi, ma comunque durante i primi anni ci siamo sempre limitati ad arrampicare su quanto già fatto precedentemente, soprattutto sul masso centrale che si vede a monte del lago, in mezzo al prato. Assolutamente superbo, di una roccia a grana rossa fine a piccole tacche e piatte, alto e con molti passaggi ancora da salire, di quei massi che speri di trovare a decine ma che purtroppo, non essendo a Hueco e a Joshua Tree, ti devi far bastare per una vita… dopo qualche visita è stato Funsu il primo a lanciare l’idea di provare a vedere se mai ci fosse stato qualcosa di fattibile ed interessante nella pietraia poco sopra e da lì è scattata la molla! Tantissimi massi, un grana più grossa e ruvida e soprattutto nessuno in giro, non potevamo aspettarci di meglio! Certo le cadute erano da mettere a posto e spesso le altezze a cui si arrampicava non erano proprio da boulder classico, ma per contro non c’era molto da pulire, pochi licheni e roccia solida, quindi bastava solamente iniziare e buttarci un po’ di tempo.
 
Masso superiore dell'anfiteatro, la linea a sx è "l'incrocio di lorenzo"
 
I primi passaggi erano essenzialmente dei “tentativi” per tastare il terreno e vedere se effettivamente il potenziale era solamente nella nostra testa oppure esisteva davvero, ma non ci dovemmo ricredere. Presto armati di spazzola di ferro, palanchino (Funsu insegna…) e vernice rossa iniziammo a segnare le prime chicche: “l’incrocio di lorenzo”, “fiume sotterraneo”, “totem”, un po’ per il posto che aveva un non so che di sacro non solo per il santuario sottostante un po’ per la nostra voglia di andare controcorrente, decidemmo di dare dei nomi altisonanti e soprattutto, cosa di cui ancora oggi vado fiero, di non gradare. Individuavamo la linea, pulivamo e cercavamo di salire, senza pensare a cosa sarebbe venuto fuori, magari un 5 magari un 7, ma comunque alla sera si tornava sempre contenti a casa! Alcune placche rasentavamo il limite del fuori di testa, sempre e solo senza aver provato prima le linee con la corda, ma ci si buttava comunque confidando nella buona sorte e sul fatto che in quel posto forse eravamo più “tutelati” dall’alto… fin dall’inizio comunque la linea che ci attrasse di più era quella a sinistra sul masso al centro del piccolo anfiteatro, una serie di tacche sfuggenti e rovesce con uscita aleatoria, linea che però ci era sembrata fin da subito infattibile. Iniziammo comunque a tempo perso a pulirla e a buttarci qualche tentativo giusto per capire dove si sarebbe andato a parare: i movimenti erano bellissimi ma davvero troppo oltre, non si riusciva a mettere insieme il puzzle. Poi un giorno di scazzo totale, mentre Funsu provava qualche passaggio nuovo, decisi di fare un giro, ma senza troppa convinzione, giro che invece andò abbastanza bene, una di quelle volte (rare) in cui un lumicino si accende in fondo al cervello e ti fa vedere la méthode giusta! Riposai il giusto, ripassando mentalmente quanto appena fatto, e quando mi ci attaccai di nuovo mi trovai in cima come per miracolo, strafelice, una salita che giuro ricorderò per sempre tanto fu entusiasmante: il passaggio più bello che io abbia mai salito! Funsu decise di chiamarlo “giudizio universale”, non tanto per pompare sul blocco in se quanto per il fatto che proprio sopra a quella linea c’è un’enorme pietra a mo’ di tetto che si spera non cada mai, soprattutto con qualcuno sotto ad arrampicare: quello è il giudizio che attende chiunque capiti da lì! Un’estate stupenda ma quella non fu l’unica ciliegina sulla torta…


Masso centrale dell'anfiteatro, la linea a sx è "giudizio universale"


Una domenica decidemmo di tornare su per pulire un altro po’ ma purtroppo era la domenica del merenderos incazzato: macchine, tavolini, moto, bici ovunque, impossibile salire oltre, quindi dietrofront. Scendendo però ci venne in mente un blocco enorme visto oltre il fiume, che presentava una facciata strapiombante a 40° dove s’intravedevano delle prese. Arrivati alla base non credevamo ai nostri occhi: le prese c’erano, anche nei posti giusti, la base non era male, l’unica cosa era la quota, troppo bassa per arrampicarci ad agosto… una linea comunque venne fuori, da completare con la sit, dal nome emblematico della giornata quasi andata in fumo: “la domenica delle salme”, Funsu ha sempre avuto una particolare predilezione per battezzare i passaggi! Il resto però restava e resta tutt’ora da fare, un solo masso certo ma con un potenziale secondo noi davvero interessante.
 

Masso Pilgrimage

Questo è Sant’Anna di Vinadio, un posto che resta ancora da valorizzare a pieno, dove arrampicare senza il patema d’animo del grado (che sia questo il motivo della scarsa frequentazione?...) con un paesaggio dei migliori intorno. A completare il quadro la falesia poco sopra il parcheggio, con molti tiri facili davvero carini in pieno nord e qualche via interessante (non mi esprimo invece sui tiri chiodati sopra il lago…)! Sicuramente un posto da local da frequentare in estate oppure per chi è armato di poca pazienza ma molto spirito di abnegazione consiglierei di evitare le domeniche estive e provare ad andare in autunno, aderenza assicurata! Nel merito dei blocchi non mi sento di consigliare qualcosa in particolare ma di girare e provare alcune delle linee già segnate oppure di provare ad aprire qualcosa di nuovo, sempre nel rispetto della roccia e della montagna (prendiamo esempio dall’inutile presa scavata nell’altrimenti bellissimo traverso centrale del masso classico…), QUI potete trova un mini topo dell'area.       

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