Panoramica, by Lorenzo Viada |
Insieme a Rastello è
sicuramente il posto a cui sono legato di più tra quelli del cuneese e per
diversi motivi: ho contribuito nel mio piccolo a valorizzarlo, c’ho trascorso
dei momenti bellissimi e ho avuto la fortuna di salire quello che ancora oggi
per me resta il passaggio più bello che abbia fatto! Come sempre, nella notte
dei tempi (…) avevamo scoperto quest’area semi-sconosciuta insieme a Funsu,
Boulderdoc alla mano, attratti soprattutto dal desiderio di vedere posti nuovi,
dalla descrizione che ne facevano sulla guida e dalla quota che prometteva
aderenza anche d'estate (anche se forse a quei tempi l’aderenza non era la
nostra soluzione…). Effettivamente il posto era incantevole e non eravamo
rimasti delusi, ma comunque durante i primi anni ci siamo sempre limitati ad
arrampicare su quanto già fatto precedentemente, soprattutto sul masso centrale
che si vede a monte del lago, in mezzo al prato. Assolutamente superbo, di una
roccia a grana rossa fine a piccole tacche e piatte, alto e con molti passaggi
ancora da salire, di quei massi che speri di trovare a decine ma che purtroppo,
non essendo a Hueco e a Joshua Tree, ti devi far bastare per una vita… dopo
qualche visita è stato Funsu il primo a lanciare l’idea di provare a vedere se
mai ci fosse stato qualcosa di fattibile ed interessante nella pietraia poco
sopra e da lì è scattata la molla! Tantissimi massi, un grana più grossa e
ruvida e soprattutto nessuno in giro, non potevamo aspettarci di meglio! Certo
le cadute erano da mettere a posto e spesso le altezze a cui si arrampicava non
erano proprio da boulder classico, ma per contro non c’era molto da pulire,
pochi licheni e roccia solida, quindi bastava solamente iniziare e buttarci un
po’ di tempo.
Masso superiore dell'anfiteatro, la linea a sx è "l'incrocio di lorenzo" |
Masso centrale dell'anfiteatro, la linea a sx è "giudizio universale" |
Una domenica decidemmo di
tornare su per pulire un altro po’ ma purtroppo era la domenica del merenderos
incazzato: macchine, tavolini, moto, bici ovunque, impossibile salire oltre,
quindi dietrofront. Scendendo però ci venne in mente un blocco enorme visto
oltre il fiume, che presentava una facciata strapiombante a 40° dove
s’intravedevano delle prese. Arrivati alla base non credevamo ai nostri occhi:
le prese c’erano, anche nei posti giusti, la base non era male, l’unica cosa
era la quota, troppo bassa per arrampicarci ad agosto… una linea comunque venne
fuori, da completare con la sit, dal nome emblematico della giornata quasi
andata in fumo: “la domenica delle salme”, Funsu ha sempre avuto una particolare
predilezione per battezzare i passaggi! Il resto però restava e resta tutt’ora
da fare, un solo masso certo ma con un potenziale secondo noi davvero
interessante.
Masso Pilgrimage |
Questo è Sant’Anna di
Vinadio, un posto che resta ancora da valorizzare a pieno, dove arrampicare
senza il patema d’animo del grado (che sia questo il motivo della scarsa
frequentazione?...) con un paesaggio dei migliori intorno. A completare il quadro
la falesia poco sopra il parcheggio, con molti tiri facili davvero carini in
pieno nord e qualche via interessante (non mi esprimo invece sui tiri chiodati
sopra il lago…)! Sicuramente un posto da local da frequentare in estate oppure
per chi è armato di poca pazienza ma molto spirito di abnegazione consiglierei
di evitare le domeniche estive e provare ad andare in autunno, aderenza
assicurata! Nel merito dei blocchi non mi sento di consigliare qualcosa in
particolare ma di girare e provare alcune delle linee già segnate oppure di
provare ad aprire qualcosa di nuovo, sempre nel rispetto della roccia e della
montagna (prendiamo esempio dall’inutile presa scavata nell’altrimenti
bellissimo traverso centrale del masso classico…), QUI potete trova un mini topo dell'area.
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