lunedì 29 luglio 2013

AILEFROIDE


La sveglia stamattina è più dolorosa che mai. Ho tutti i muscoli rivoltati, le dita gonfie e doloranti ma soprattutto ancora la testa ad Ailefroide… ogni volta che ci torno resto sempre piacevolmente stupito dalla bellezza del posto, al di là dell’arrampicata, perché puoi fare quello che vuoi o anche semplicemente svaccarti è comunque resta stupendo.
Questa volta siamo insieme a Laura e Lorenzo, ottima compagnia, praticamente siamo stati mantenuti due giorni in modo meraviglioso (non ringrazieremo mai abbastanza!) e il campeggio come sempre è il migliore sotto ogni punto di vista. Sveglia presto sabato mattina, molto presto, ma il viaggio va via veloce e leggero tanto che arriviamo su in mattinata e tempo di metter su la tenda e fare colazione (che nel frattempo ci era stata preparata!) e siamo già caldi e pronti per iniziare a disfarci sui blocchi. Il caldo anche qui si fa sentire in modo pesante, quindi la meta del mattino è il settore Philémon all’ombra del bosco, dopo un veloce riscaldamento alla Steppe anche per verificarne le condizioni dato che ad inizio giugno era ancora sotto quasi un metro di neve. Faccio un po’ da guida del posto a Lorenzo, indicandogli i passaggi che avevo trovato più belli, e lui si mangia veloce la bella prua di “Probar”; secondo obiettivo è un 7B+ che resta poco di fianco, di cui però non capiamo ne linea ne méthode ma che ci fa arrivare a pranzo già belli disfatti. Lorenzo dal canto suo fa ancora qualche tentativo su “Petrolland”, che avevo fatto lo scorso anno, e poi sale velocissimo su “Maroual Chamak”. Io invece provo una connessione nuova e carina, che non è sulla guida ma che mi sembra interessante: mi sfugge l’uscita, ma è fattibile. Basta, per il momento va bene così, rimandiamo al tardo pomeriggio con condizioni si spera migliori…
Aspettiamo che il sole scenda dietro la parete per partire di nuovo in direzione del settore Manu e provare un bellissimo 7C+, “King moi”: i singoli non faticano ad arrivare e il passaggio è davvero stratosferico ed estetico, oltreché bello da arrampicare con tacche che già sono furenti normalmente ma dopo una giornata di sole portano via la pelle che è un piacere. Mi manca un solo singolo in alto che devo capire più che riuscire a fare e direi che la prossima volta il passaggio potrei anche portarlo a casa! Ormai sera scendiamo in paese, con una veloce sosta alla Plaque solo per constatare che davvero non ne abbiamo più… ci aspetta una piacevolissima serata in camper, con un’ottima cena, tanta birra e un finale a base di genzianella a fiumi e un gioco di carte che mette a dura prova la mia già limitata comprensione.
Il mattino dopo ci svegliamo abbastanza presto per sfruttare il fresco del mattino e provare a salire alla Steppe per finalmente buttare qualche tentativo su “les Pénitents du Glacier” sit, una linea che già da parecchio avevo in programma di provare con movimenti che effettivamente risultano duri dall’inizio alla fine, decisamente un altro livello rispetto ai passaggi di grado simile provati qui. Lorenzo tira fuori una pinzata salvatrice di destro, che fa decisamente la differenza; il corpo non risponde granché, sfatti ancora dal giorno prima, ma i giri si susseguono e le méthodes entrano bene, in piedi si fa senza dubbio, ma il sit resta un problema. Per fortuna le condizioni sono decisamente buone per il mese di luglio, tira vento anche freddo ed è coperto, quindi un po’ ci spiace per le ragazze che sono salite al ghiacciaio, ma diciamo che il dispiacere è sostituito dalla soddisfazione di poter arrampicare con un po’ d’aderenza! Anche qui un altro progetto aperto per la prossima volta, un blocco bellissimo davvero: conto di tornare con condizioni migliori in settembre e provarlo seriamente, fare un week end lungo con la ferma intenzione di salire King moi e les Pénitents, decisamente due dei migliori blocchi che abbia provato ultimamente.
Lo stimolo inizia rapidamente a scendere, quindi con Lorenzo ripeto la “Proue” lì vicino, davvero un bel passaggio (questa volta ho usato i piedi…), e poi scendiamo alla Capitale per vedere ancora un paio di blocchi, ma davvero non ne abbiamo più, da parecchio non mi sentivo così distrutto! La cosa che mi ha fatto più piacere in assoluto è stata che nonostante fossi partito da casa dopo un periodo segnato da pochissima voglia di arrampicare qui ho ritrovato piacere nel provare seriamente dei blocchi duri, piacere nel fare boulder come mi mancava da un po’! Ripeto non ringrazieremo mai abbastanza Laura e Lore che ci hanno proprio viziati per due giorni, davvero una grande compagnia, per il resto speriamo di ripetere quanto prima l’esperienza (e magari salire anche qualche passaggio!).

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