Quando ti alzi dal letto (svegliarsi è un parolone,
soprattutto in queste 2 ultime nottate…) e la prima canzone che ti viene in
mente e che naturalmente non riesci a toglierti dalla testa è “na na na na na”
dei Kaiser Chiefs c’è qualcosa che non quadra… earworm si chiama il “problema”,
a me capita spesso di avere questo baco nella testa, dovrò preoccuparmi?
Comunque al di là di questo il fine settimana mi ha portato
consiglio: la plastica è molto più divertente della roccia. Punto. Son arrivato
a questo assunto dopo un weekend insano a base di neve, freddo e plastica e
delle tre salvo solo l’ultima. La neve: l’inutilità totale, se una volta andavo
matto per il freddo, l’inverno, la merda bianca ora la trovo non solo fine a se
stessa ma piuttosto fastidiosa. Spalare, sbattersi, immerdarsi, cosa ci sia di
bello non so, resto dell’idea che una temperatura costante di 20-25 gradi
tendenzialmente secchi con una precipitazione abbondante al mese possa essere
il mio paradiso, altro che 72 vergini di cui onestamente non saprei che
farmene. Facciamo così: io scelgo un paradiso fatto di blocchi farlocchi,
temperature miti e qualche altra cosa di cui non si può parlare qui e le mie 72
vergini le lascio da spartire a chi ha abbastanza pazienza da dedicarci tempo!
ma torniamo alla plastica. Sabato: colazione, svacco, un paio d’ore di
moonboard tanto per attivare le braccine alla spalatura del cortile, pranzo e
altre quasi 4 ore sempre al moonboard. Di testa avrei continuato ma il
vaffanculo è partito in automatico dalle dita. Con la ferma convinzione che
avrei potuto fare di meglio, guardo il santino di Patxi Usobiaga (che tutti
dovrebbero avere nel portafogli o attaccato al trave) e inizio a prendere
accordi per la domenica, naturalmente per una bella palestrata. Si ok magari
fuori con un po’ di spirito di sacrificio si sarebbe potuto andare ma ho quasi
40 anni, chi me lo fa fare sinceramente? Davanti ho 2 bivi: il primo mi dice
caldo, asciutto, musica, svacco e blocchi nuovi, il secondo… ok andiamo in palestra!
Quindi tasto repeat: sveglia, colazione, svacco, passeggiata con topo sulla
merda bianca, pranzo della domenica classico di ogni famiglia italiana, ovvero
alle 11 con una mozzarella e via con Giorgia e Gian direzione Escape a
Collegno. Che divertimento ragazzi! Ok le dita e le braccia ancora mi mandavano
a fare in culo per il giorno prima, ma che blocchi! Nella testa dopo 3 ore
continuava a girarmi il ritornello “ascolta il tuo corpo” (il mio earworm di
ieri), ma stoicamente avanti, fino a che onestamente non ce la facevo davvero
più. Basta. Ma comunque la plastica è davvero meglio della roccia, non c’è
storia. Na na na na na!
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