E siamo quasi a fine anno,
tocca tirare le somme. Un anno controverso, come sempre alti e bassi dal lavoro
allo svacco ma onestamente non posso lamentarmi troppo. Un anno volato, passato
quasi in sordina perché non volevo troppi scazzi, volevo starmene il più
possibile tranquillo e cercare di limare i ricordi terribili di un anno fa e in
parte credo di esserci riuscito. Non dico dimenticare, non sarebbe giusto e
neanche possibile, ma cercare solamente di togliere gli spigoli dolorosi…
E come sempre l’arrampicata è
stata una parte prevalente del mio tempo e sicuramente una buona medicina. A
gennaio son ripartito alla grande, con un bellissimo ricordo di quella giornata
dove in Valdinferno ero riuscito a portare a casa un sogno che da anni credevo
impossibile, soprattutto per me: Gillette e perdipiù sit! Una linea super del
bosco, una delle poche che ancora mi mancava e sicuramente la migliore che è
dura da in piedi, figuriamoci da sotto… e invece quel giorno l’ho quasi
passeggiata ed è stato un gran bel momento, il primo sorriso dopo un mese di
merda assoluta. Poi ho scoperto il masso del lupo, che ancora non conoscevo, in
un posto bellissimo, isolato e tranquillo, l’ideale per passarci dei bei
pomeriggi con topo. Li alla fine penso di averli fatti tutti e tra i tanti
quello che più mi ha dato soddisfazione è stato “Duri a morire”, una bella
linea, scalabile e piacevole da provare, senza eliminanti, un bel passaggio
ecco. E anche lì ho dei gran bei ricordi, si usciva dall’inverno e anche il
morale ripartiva nel senso giusto, alla fine per me si tratta sempre di un
passaggio che mi resta in testa non solo per il grado, la difficoltà o la linea
ma anche e soprattutto per le sensazioni che mi ha lasciato. Così come poco
dopo scoprivo e valorizzavo in parte l’area alta del Lausfer, davvero in quota
e fuori dal caldo opprimente (ma anche piacevole a pensarci ora…), eravamo
quasi a 3.000 metri in un posto che definire splendido credo sia riduttivo, con
Elena e topo a metter mano a blocchi nuovi, enormi, con roccia perfetta, tutte
le linee per noi… “Far beyond driven” è stato davvero il top, forse lato
emozionale il top di tutto l’anno: la linea ha pochi paragoni, alta e dura il
giusto, la roccia, le tacche tutte dove servono, lì mi son reso conto che forse
è vero che madre natura arrampica! Son stati davvero giorni splendidi, partenze
prestissimo, avvicinamenti eterni, sembrava più alpinismo a tratti! Forse
quella linea non verrà mai ripetuta perché giustamente non tutti potrebbero
aver voglia di cammellare dei pad fin là ma son stato contento di aver lasciato
una piccola firma anche da quelle parti. E che dire per esempio di “Cani
sciolti”? Onestamente a posteriori non una delle più belle linee fatte ma anche
lì ho bei ricordi di serate passate a cercare l’aderenza giusta con topo nella
solitudine della valle Gesso, il relax dopo il lavoro e il fatto di riuscire a
farla anche piuttosto velocemente mi han fatto stare bene il giusto, ecco. E
poi naturalmente il Remondino, tutta l’estate su e giù, a volte anche solo dei
pomeriggi infrasettimanali toccata e fuga, un sacco di bei passaggi fatti altri
solo provati, compagnia ottima, lì ci tornerei sempre e comunque, anche non
avessi più niente da provare. E “Rododentro”, anche quella fatta velocemente,
quest’anno non ho mai avuto granché voglia di mettermi seriamente su un
progetto e spenderci tempo, la testa è sempre mancata un po’… ma a quella linea
ci tenevo davvero, non so poi perché dato che si è bella (ma li son tutte
belle) ma non una delle migliori credo, e invece volevo salirla, volevo
togliermi il dente!
E adesso qualche foto dei
migliori ricordi che ho del 2017, per il prossimo anno mi attendono credo delle
gran belle sfide non solo arrampicatorie ma ci provo, come sempre mai mollare!
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Gillette sit, Valdinferno |
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Duri a morire, Lupo |
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Ambiance Annot |
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il Mostro stand (quello non manca mai...) |
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Far Beyond Driven, Lausfer |
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Il più bel trekking dell'anno, lago del vej del bouc |
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Rodo-dentro sit, Remondino |
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Pomeriggi al Remondino con topo, quanto mi mancano... |
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Salendo sul Chersogno |
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