Non
son mai stato un fan sfegatato del black metal, non tanto per le tematiche a
sfondo di morte, satanismo, chiese bruciate e simpatiche lyrics anticristiane,
cose pur sempre piacevoli, ma per il sound che non mi ha mai preso del tutto.
Chitarre zanzarose, produzioni approssimative in modo più o meno voluto, testi
spesso banali, tutte cose che mi han sempre fatto preferire il death metal
vecchia scuola (tra l’altro genere da cui proprio il black ha preso il via) o
in un secondo momento il deathcore americano. Su un album però devo fare
ammenda, un album imperdibile per ogni vero metallaro che si rispetti cresciuto
a cavallo tra gli 80 e i 90, in quel periodo in cui stava nascendo la seconda
ondata del BM norvegese, ovvero il mitico “Nemesis Divina” dei Satyricon che
proprio quest’anno festeggia il ventennale.
Intanto
la copertina, secondo me tra le migliori mai fatte non solo in ambito BM dove
andavano e vanno per la maggiore i disegni a cazzo che sembrano fatti da un
bambino della scuola media oppure i dipinti di Kittelsen; in questo caso invece
colori forti e caldi in contrasto con una forte simbologia e soprattutto un
richiamo all’antico, al passato. Una copertina che adoro! Poi soprattutto il
pezzo forte, il sound caratteristico norvegese ma impreziosito da una
produzione accurata, tra le migliori mai sentite (per molti fan della scena
questo in realtà è sempre stato un punto a sfavore…); i pezzi non risultano più
monotematici e scontati ma forti di un’impronta medievale ed epica data dall’importante
uso del synth, uno dei primi album di quella corrente che si delineerà come
symphonic black metal. Su tutte, a costo di essere scontato, “Mother north”
forse il pezzo più famoso dei Satyricon e addirittura del genere, una vera e
propria opera d’arte della quale tra l’altro è stato anche fatto un videoclip
(censurato), bellissima nella sua versione originale ma stupenda secondo me
nella versione live fatta con un’intera orchestra al seguito. Non sono un
purista del genere e per questo mi piace molto anche questo live, oltre alle
ultime creazioni della band in questione, per molti però dopo questo album i
Satyricon hanno chiuso un capitolo definitivamente abbandonando il genere…
sarà, a me continuano a piacere, sarà pure che il cantante da qualche anno a questa
parte ha intrapreso una collaborazione con un viticoltore langarolo per
produrre dei rossi importanti…
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