giovedì 23 aprile 2015

RITORNO ALLE ORIGINI

Ovvero arrampicare per il piacere di muoversi in verticale e nient’altro. Stare giornate in completa solitudine e altre in compagnia, ma solo buona, senza paranoie di sorta. Senza storie sui gradi, senza false pacche sulle spalle ma in complicità e relax. Finalmente ho ritrovato quello che avevo perso inconsapevolmente ed ora non m’importa molto se mi trovo davanti al mio progetto di sempre oppure su un blocco nuovo, m’interessa arrampicare, stare bene e divertirmi, dando sempre il 110% ma senza pressioni di sorta e arrampicando sicuramente meglio rispetto a qualche mese fa.
Da una parte un grosso merito è del muro casalingo: mi ci diverto un sacco, non mi stanco mai di esser li attaccato, o meglio non mi stanco mentalmente perché poi ogni tanto le braccia si rifiutano proprio… il weekend scorso avevo tempi ristretti e non mi andava di far delle corse inutili per toccar roccia pochi minuti, quindi qualche ora a fondo sul moonboard ed ero contento come un bimbo, ma soprattutto esausto come non mai tanto che domenica la voglia c’era tutta ma neanche un movimento son riuscito a fare!
Dall’altra credo che tanto lo debba ad una bellissima scoperta fatta con Funsu quest’inverno che mi/ci ha dato una gran bella boccata d’ossigeno! Una domenica come tante, meteo ottimo ma stranamente caldo e umido, poca voglia di tornare al Bracco, neve praticamente ovunque, vento sbagliato a Varazze, che si fa? Ci viene in mente un posto visto l’anno scorso sotto la pioggia, un sito descritto sulle guide di Varazze ma che non ha nulla a che vedere, essendo inculato nei boschi sopra Altare: roccia diversa, esposizione diversa, insomma un enorme punto interrogativo che però in una domenica di poca motivazione poteva anche risolversi in merda ma non sarebbe stato un problema. Arrivati sul posto scopriamo un accumulo di massi coperti dal muschio, quindi pochissima frequentazione, ma con un potenziale che era ben evidente; l’inquietudine devo esser sincero quel giorno è stata non poca, con quelle enormi pale sopra la testa, il rumore sempre presente (e opprimente), ma i passi ripuliti e provati hanno fatto salire la motivazione a mille tanto che il mercoledì successivo ero di nuovo lì, da solo, a combattere con nuove linee. Nel frattempo l’inquietudine aveva lasciato spazio al relax più totale, e non avrebbe potuto esser altrimenti: dalla cima della falesia la vista spazia dal mare al Rosa, nessuna presenza umana nei dintorni, tantissimi invece gli animali e alla fine anche le pale non danno più noia.
Ci siamo tornati più volte, armati di corda, imbrago e spazzole, a ripulire dei gioielli senza senso! Linee di una bellezza assoluta, roccia che seppur dolorosissima è fantastica e non risente, come per esempio a Varazze, del vento del mare. I gradi? Per tutti i gusti, Corestyle naturalmente, fino all’8B, ma è sul 7 che credo ci si diverta di più. “The king”, un pannello essenziale a tacche lontane dove parti dal fondo di una grotta buia per ritrovarti ad uscire quasi in cima al caos di blocchi in pieno sole; “Bufera”, una linea stratosferica a cui purtroppo si è rotta una tacca importantissima, ma son sicuro si faccia ancora; “Giada”, pochi movimenti su un pannello bellissimo e divertente; “Not guilty”, uno dei migliori traversi che abbia mai fatto con un’uscita alta, non dura ma su cui non si può cadere assolutamente; “American banana” e “John best in the west”, una coppia di linee che a vedere da fuori sembrano banali ma che regalano belle bastonate; “Time after time” e gli altri passaggi tutti sul 6 su un bellissimo muro verticale con uscite da brivido. E credo che da fare resti ancora molto, senza contare che all’area bassa abbiamo dato uno sguardo veloce ma non ci abbiamo ancora arrampicato, naturalmente dovendo lavorarci a pulire dal verde i tempi si restringono e si fa quel che si può.
La noia dei soliti posti, degli stessi passaggi di sempre, fatti e rifatti o che non verranno mai, l’attesa che in alto torni in condizioni, tutto sostituito da giornate favolose dove non vorresti mai dover abbandonare, dove ogni pezzo di roccia che incontri ti regala una linea nuova. E martedì un’altra stupenda giornata a limar la pelle, una delle ultime li credo visto che ormai sta andando fuori stagione, sicuramente un bel posto dove stare a divertirsi il prossimo autunno!

Lancio finale su "The King", photo by Funsu

Il muro di "Time after time"

Traverso di "Not guilty", con Bufera, Mad Max e Mad World

"American banana"

"John best in the west"

Dal fondo di "The king"

Nessun commento:

Posta un commento