lunedì 13 maggio 2013

VECCHIO E NUOVO


Finalmente un weekend di meteo stratosferico, buono non solo per arrampicare ma anche per asciugare lo spirito e le ossa. Troppo caldo in basso per cercare di far qualcosa di decente, ci siamo spinti ieri in esplorazione in valle Gesso, in cerca di nuove chicche da pulire e (si spera) salire oppure di vecchie aree da riscoprire in questa vallata che sicuramente racchiude il maggior potenziale del cuneese, in termini numerici e qualitativi.

Quindi veloce ricognizione alle zone già viste, come il masso della colonia ormai tutto praticabile anche se risente parecchio della poca frequentazione degli ultimi tempi, oppure la zona dei tetti Lup, in particolare quella sottostante la strada, che invece sarebbe totalmente da ripulire (operazione che spero di poter fare quest’autunno dato che ora sarebbe del tutto inutile) ma che valorizzata ri-diventerebbe una vera chicca per le mezze stagioni. Poco più in alto ci fermiamo a dare un’occhiata ad un masso che la settimana scorsa ci avevano consigliato, masso che dalla strada sembrerebbe del tutto inutile mentre sulla facciata a monte si presenta come un pannello di 5-6 metri, inclinato a 40 gradi, purtroppo quasi del tutto senza prese: una ricognizione con la corda dall’alto sarebbe d’obbligo, perché qualche linea interessante (e soprattutto molto dura) potrebbe uscire, quindi anche questo appuntato per le prossime volte. Poi visto che ormai siamo in zona decidiamo di andare a verificare l’accessibilità al pian della casa, cosa presto fatta perché si arriva alle terme e poi neve e rami rotti ci bloccano la salita in macchina; credo comunque che non tarderanno a pulire la strada, ma attualmente è off-limits del tutto (pensare che l’anno scorso in questo periodo già si arrampicava al Remondino…)!

Viste le condizioni e soprattutto la mancanza di materiale per procedere con le “pulizie di primavera” con funsu si decide di provare ad arrampicare nella vallata laterale, quella di San Giacomo; naturalmente puntiamo alla zona classica, quella secondo me più bella, ma anche li veniamo bloccati qualche km prima del parcheggio da un’enorme valanga. Sale lo scazzo e gli smadonnamenti vari, anche perché il masso di Bellerofonte poco sotto è completamente fradicio, ma il socio trova la soluzione: sangia gnus, dove io non son mai stato ma che parrebbe, dai commenti sentiti in giro, davvero meritevole. OK si prova! La zona effettivamente non è niente male, la roccia splendida e alcune linee davvero belle, quindi riscaldone veloce e soprattutto fatto a cazzo e poi via di tentativi. La linea che ci attira di più (e che lo stesso funsu mi aveva consigliato) è quella di “the dog sit”: pura, intuibile, con bei movimenti ampi e di controllo. Qualche giro per capire i singoli e poi in saccoccia, davvero meritevole senza stare troppo a sindacare sul grado: è bella e tanto mi basta! Ci spostiamo poco di fianco mentre il tempo inizia a peggiorare abbastanza velocemente per provare il sit di “Walkirie”, anche quello davvero interessante, con le difficoltà tutte concentrate nei primi 3 movimenti. Diciamo che vorrei metter mano a quasi tutti i passaggi, ma il livello iniza a scendere pietosamente (e anche l’aderenza, onestamente), quindi chiudo la giornata con qualche tentativo su “Non chiamarlo”, di cui però non riesco a venire a capo della parte bassa: no problem, sarà per la prossima sicuramente. Un grazie a chi si è sbattutto per pulire e metter a posto questo masso, un gran lavoro e delle belle linee, sicuramente da tornarci anche in autunno per poter provare anche quelle lato fiume che adesso sono in acqua!

E oggi si riparte, con un meteo fuori semplicemente stupendo e con delle previsioni terribili da metà settimana, quindi che fare in questi casi: aspettare questa sera per fuggire in ellero a piallarsi le dita!

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