lunedì 11 marzo 2013

UN TRANQUILLO WE DI PAURA

Alcune giornate partono bene, poi prendono una piega schifosa. Fortunatamente alcune di queste poi si raddrizzano e vanno avanti nel verso migliore possibile, proprio come ieri. D’altra parte dopo una settimana di pioggia insistente a bassa quota non potevamo aspettarci altro che un bel po’ di neve in Valdinferno, quindi dopo più di un’ora di macchina l’idea di farne altrettanta per tornare sui nostri passi e risalire la valle Po ci ha scoglionato non poco devo dire… ma come al solito quest’inverno il Bracco ci ha riservato una bella sorpresa.
Questa volta abbiamo deciso per il Bracco nuovo, anche per cambiare un po’ dai soliti passaggi (tanto i progetti in questo momento li ho abbandonati miseramente a favore dell’allenamento… giusto perché avevo detto che per un paio di mesi almeno non avrei più fatto secco…): devo dire che dopo una settimana con meteo da funghi potersi sdraiare sul pad in maglietta al caldo con un panorama da paura davanti non è stato niente male, quelle situazioni dove alla fine della lista c’è la prestazione fine a se stessa! Compagnia come sempre ottima, in giro poi nessuno (?!), la domenica è andata avanti vagando in cerca di passaggi da ripetere e linee nuove, cosa assolutamente necessaria ora come ora; l’idea di provare un passaggio che sai già che almeno sulla carta è fattibile perché già salito, gradato, visionato su youtube in questo momento non è che mi attizzi in modo particolare mentre invece scovare una linea “nuova”, provarla e riprovarla per magari accorgersi alla fine che non è fattibile è decisamente più stuzzicante! Quindi largo alla fantasia, provando movimenti improponibili inframezzati da riposi come al solito inesistenti, avanti per qualche ora fino al tramonto, quelle giornate in cui ti dimentichi anche di mangiare qualcosa per cui torni alla macchina e la stanchezza associata alla fame ti riducono ad uno straccio che si guarda intorno inebetito, subendo il viaggio di ritorno.
Ma sono queste giornate che ti fanno davvero apprezzare l’arrampicata per quello che è davvero e il lunedì quando suona la sveglia sei scazzato in partenza non tanto perché ti aspetta una settimana di totale inutilità personale ma perché pensi che 24 ore prima quel suono aveva tutto un altro sapore…   

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