lunedì 4 marzo 2019

A VOLTE RITORNANO...

Dai ridiamo respiro a sto blog ormai sul letto di morte. Un paio di mesi dall’ultimo aggiornamento, più o meno il tempo della prima estenuante scheda di allenamento, con qualche sporadica uscita su roccia senza il minimo risultato se non quello che capita ogni santo anno: incazzarsi a morte perché non mi tengo un cazzo. Come volere capra e cavoli. O la botte piena e la moglie ubriaca (e zoccola). Quindi abbandonati tutti i progetti per dedicarsi ad arrampicare senza guardare un numero.
Varazze un paio di uscite, la prima eccellente perché nonostante tutto riesco a far in due parti Alphacentauri, e sinceramente per me è già un gran risultato. Io tutto sto facile in sto passaggio sinceramente non lo trovo, poi OK che la sega son io non chi l’ha detto, però… la parte più devastante è sinceramente tallonare ad altezza palle, lo trovo di una difficoltà fuori logica e mi viene una volta ogni 100 praticamente. Il resto si fa, niente di estremo, ma in continuità ha il suo merdoso perché. E poi chiaramente non mi son fatto mancare una bella bronchite condita da varie schifezze a base di antibiotici e cortisone, come ogni anno, e chiaramente come ogni anno non ho smesso di allenarmi, dandomi da solo del coglione a posteriori.
A parte quest’allegra parentesi ne ho approfittato per far qualche bella camminata al mare col mio topo, stanco della neve e dei soliti posti, e mi è piaciuto un sacco, anche più che arrampicare sinceramente. In settimana, nessun rompicoglioni in giro, meteo scelto e stratosferico, posti fuori dalla (già scarsa) folla, il top! E poi un bel weekend extralusso in Costa Azzurra senza dover pensare a niente se non a magnare, bere e fare un cazzo!
E per finire una gran bella (ri)scoperta. Anni fa ero stato a Cengio, in una di quelle giornate che non invoglia sicuramente l’arrampicata relax: neve, galaverna, nebbia in un posto che con queste condizioni diventa potenzialmente da occultamento di cadavere (e già, i nomi dei blocchi hanno sempre un loro perché…). Invece torno venerdì con la voglia principalmente di svaccarmi e mi ritrovo in un posto top: roccia, blocchi, area, tutto che aiutava a raggiungere il mio obiettivo. Fatti un po’ di passi senza stare a cercare necessariamente la difficoltà mi son stupito di quanto ci si possa ancora divertire anche senza una guida in mano e delle linee in testa, come si faceva una volta (non sempre crescere significa migliorare!). E allora perché non tornare anche la domenica in attesa che i posti “alla moda” tornino veramente in condizioni? Indeciso fino all’ultimo, anche perché non avrei voluto far perdere una giornata ad Elena e Funsu, invece mi son dovuto ricredere ed avere anche la soddisfazione di averli soddisfatti pienamente con una giornata piena e distruttiva al punto giusto: un’area a due passi da casa (per noi potenzialmente la più comoda con ellero, che però mi ha sfracicato un po’ le balle) relax e con dei bei bastoni pure, la maggior parte da domare con tutto il corpo e a dita stese. La Font dei poveretti cuneesi diciamo.
Ora mi resta ancora un mese, il più duro, il più mirato, e poi arrampicata. E basta. Palestra, roccia, moon ma assolutamente niente secco per almeno… un paio di mesi… se resisto…

Cengiando

Davide, tenta sull'Interruttore

Sempre in Liguria, sempre bello!

tenta su Alpha

Mare di Nizza

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Super Nirvana by Gian!

L'anno è iniziato così...

mercoledì 9 gennaio 2019

Davvero poco da dire su questo fine anno. Disastroso, quello si. Con un paio di settimane di ferie e un meteo meraviglioso per la stagione mi aspettavo davvero di togliermi qualche soddisfazione e invece mi son ritrovato ad allenarmi in anticipo, non potendo far altro.
Prima della partenza per la Svizzera ho fatto qualche puntata ai tetti Lup, incredibile se ci penso essendo inverno e invece mi son ritrovato a passare delle giornate fantastiche, con condizioni super e a scalare in maglietta tanto si stava bene: senza progetti se non la voglia di stare fuori a rilassarmi e su roccia ma soprattutto in valle Gesso che già mi mancava. Non volevo sfondarmi, intanto perché sentivo il bisogno di allenarmi nuovamente un po’ (purtroppo son fatto così non so se sia solamente una questione psicologica oppure reale necessità ma dopo 1 o 2 mesi che non faccio secco sento la forma calare terribilmente e il rischio di farmi male aumentare) e inoltre con Chironico in vista non volevo rischiare. Per la Svizzera abbiamo deciso all’ultimo, c’era in ballo l’Elba ma non avevamo troppe informazioni in merito, c’era in ballo anche Pietra del Toro, ma poca voglia di fare ore di macchina, e c’erano in ballo altri 4-5 posti ma alla fine l’amore vince sempre, e per la Svizzera non puoi che provare sano e onesto amore. Rapido giro di telefonate e troviamo ancora posto, il nostro solito posto a Faido a cui ormai da anni siamo affezionati. Si parte, non vediamo l’ora di spellarci come si deve su quella roccia splendida.
Il primo giorno, mezza giornata alla fine, va via veloce scaldando i motori ma senza strafare. Approccio un paio di linee più facili del mio solito progetto e sento che va bene, ma preferisco tenerle per la settimana tanto fretta non ce n’è (sembrerebbe…); intanto troviamo su anche i vertiginosi in giro per i boschi. Il secondo giorno parto con la ralla giusta: ci troviamo sotto Komilator per Elena che vuol provare un passo li a fianco e io decido di dare una botta alla linea di Nicole nella methode originale (con eliminante), avendola già fatta nella versione più pura, con lo spigolo. Non va male ed Elena nel frattempo trova un blocco li vicino che vorrebbe provare, una linea (bruttina, sinceramente) che segue una fessura orizzontale di dita… decido di farci un giro, per tenermi caldo e provare sul tardi “Freak”. Idea di merda. Per stare dentro il passaggio tiro una lolotte quasi a freddo e sento un rumore seguito da un dolore fortissimo al collaterale laterale. Non mi basta e poco dopo su un passaggio facile ma molto bello tallono, stessa gamba, e mi siedo per andare ad una tacca lontana. Questa volta il rumore è stato talmente forte che anche Elena l’ha sentito, il dolore senza senso mi ha poi tenuto sveglio tutta la notte. Comunque, rapida visita del caso per capire che di rotto non c’era niente, tranne le quelle palle si, vacanza finita al primo giorno… chiaramente restiamo, Elena può scalare e quello che era toccato a lei qualche anno fa ora tocca a me: guardare senza poter far nulla. Fa parte del gioco e ogni tanto va anche male, pace.
Come dicevo le giornate vanno che è un piacere: ottima compagnia, meteo meraviglioso (in Ticino sinceramente mai viste condizioni così…), roccia e passaggi neanche a dirlo. E io zoppicando qua e là mi dedico a capire qualcosa di fotografia. Passato Capodanno torniamo in Italia e non potendo arrampicare decido di buttarmi subito sull’allenamento di Jolly, una garanzia di distruzione che mi serve anche per sfogarmi un po’. E intanto le condizioni continuano a restare fuori da ogni logica per il periodo… fa parte del gioco anche questo.



 


 

lunedì 10 dicembre 2018

LA TENENZA, QUELLA VERA!

Che weekend ragazzi! Intanto partiamo dal presupposto che io non ho stampato un cazzo, così tanto per … allora uno si potrà anche chiedere perché mi son esaltato? Perché ho visto gente che le trita seriamente e con tanta vera passione!
Partiamo dalla fine, Valdinferno ieri. Da parte mia ce l’ho messa tutta per arrivarci in macchina, tanto che alle 9 ero già in botta di RedBull (che non è servita a un cazzo a sto giro), ho sinceramente e pesantemente esagerato la scorsa settimana tra allenamenti, muro e roccia e il mio fisico ha pensato bene di mandarmi a fare in culo; su il clima era praticamente perfetto, una di quelle rare condizioni in valle dove la roba diventa quasi facile: sole, caldo secco e vento da nord, praticamente le tacche ti entravano nella pelle! Per Elena era quasi un ritorno alla roccia, dopo tanta plastica, e sinceramente non poteva andare meglio: già dal riscaldo le cose andavano alla grande, quando poi le ho fatto vedere qualche linea che poteva diventare progetto e si è esaltata per “Andie MacDowell super sexy” allora ho capito che le cose si facevano serie! Intanto perché non è una linea farlocca, e credo sia importante quando si vuol fare il passo di grado sceglierle vere in modo da non avere dubbi e non farli venire agli altri (laggente è stronza, si sa…), poi perché è storicissima, voglio dire Berhault e non Giangiacomo, e poi perché è bella, davvero tanto! Trita le dita senza senso, ricordo ancora il dolore di quando avevo ripetuto l’extension di Filippo, è già lunghetta e mai scontata oltretutto su roccia fantastica e in un posto della Valdinferno tra i più belli in assoluto. Comunque per un singolo solo non l’ha portato a casa e se non si faceva male… chissà… in ogni caso è andata alla grande, praticamente la partenza fino al singolo merdoso l’ha passeggiata ed è questione solo di mettere insieme tutto e via. Complimenti per le ditina, il massimale non scende mai! E poi niente, da parte mia ricordo solo la serata con tanta carnazza, proteine che mi uscivano dalle orecchie…
Sabato: Varazze con Giorgia e Andrea, condizioni galattiche (sembra che quest’anno, almeno per ora, il vento tiri dalla parte giusta!). Ci scaldiamo all’antro, faccio vedere ad Andrea “Occhi di gioia” spiegandogli i movimenti, ero sicuro che lui con la sua altezza e fisicità lo avrebbe passeggiato… e infatti qualche giro a meccanizzarlo e via in saccoccia un bel 7C varazzese e senza troppo pensarci su! Complimenti, braccino bionico il suo! Io tiro qualche madonna sul “Alpha”, capendo un singolo in più e capendo anche che il movimento a mettere il tallone per me resta davvero ostico: Giorgia mi fa vedere sotto ad andare al rovescino piatto e mi entra ma poi non mi riesce proprio di mettere il tallone nella zanca! Elasticità zero… nel frattempo mettiamo qualche pad anche sotto “Fortunadrago” con Giorgia che continua ad elencarci tutti i cartelli di obbligo, prescrizione, divieto, e io che mi convinco sempre di più che se restassi senza patente ora l’unica soluzione sarebbe andare in bicicletta… lei ci fa qualche giro e nel frattempo ci raggiungono anche Simone e compagna. Io mi alterno tra foto, video e qualche tenta al singolo bastardo di “Alpha”, una situazione davvero figa perché nel giro di pochi passi ognuno ha il suo progetto e tanto svacco! Tempo poco e Simone stampa “Forunadrago” alla grande a suon di madonne e tanta potenza! Giorgia riposa, riflette, si attacca pure lei e dopo qualche falsa partenza con una leggerezza incredibile esce dal blocco come se fosse un 6A! Allucinante, al di fuori di ogni logica, dopo averlo provato brevemente una settimana fa al secondo giorno sale il suo primo 8B con ampio margine, ma davvero tanto margine, e poi come se niente fosse torna a studiare scuola guida… io di mio riesco dopo aver snocciolato i santi dei primi 3 mesi dell’anno a far stare il tallone ed andare alla tacca, ma solo di culo perché nel resto della giornata non capiterà più, per cui capisco che forse, se ho intenzione di continuare su quel blocco (e così è) sarà meglio cambiare methode. E infatti a fine giornata, con le dita bucate e senza più fibra Simone mi spiega la sua di methode e realizzo che forse potrebbe funzionare anche con me! Vedremo… è buio e si riparte, in macchina facciamo un po’ di storia malinconica del boulder nostrano e poi ognuno per i fatti suoi. Bellissima giornata, mi piace andare in giro con sti giovinastri che si tengono davvero e che si fanno poche pippe mentali a differenza di altri che invece non si tengono e di pippe se ne fanno troppe: questi li vedi arrampicare con vera passione ma come se fosse un semplice gioco, può andare bene o meno ma intanto sei li, in compagnia e a fare quello che ti piace realmente. Grazie ragazzi, ho guadagnato 20 anni a stare con voi!

Strizzarle come se non ci fosse un domani, tenta su "Andie MacDowell super sexy" 7B
 


Andrea le chiude su di "Occhi di gioia" 7C

La foto non rende merito, ma ho fatto praticamente solo video... Giorgia prima FFA di "Fortunadrago" 8B

martedì 4 dicembre 2018

Ed è nuovamente quasi quel periodo dell’anno! No, niente Natale e cazzate varie, parlo del trimestre di allenamento di devastazione di cui sento tanto il bisogno quando arrivo a dicembre e che arrivato a marzo odierò con tutto me stesso. Come ogni anno dirò che sarà l’ultimo, che non lo farò più, che non ho più l’età, che non ho più voglia, ma poi come sempre arriverò a gennaio dell’anno successivo con la ralla a 1000.
Quest’anno penso di essermi programmato bene: un primo trimestre davvero distruttivo/creativo, intenso come mai avevo fatto se non i primi tempi all’Anteo a Ceva seguito da Giova, affiancato da Jolly che penso mi abbia fatto una scheda ad hoc davvero ben fatta e completa, certo molto intensa ma a me è sempre piaciuto soffrire in allenamento… dopodiché il resto dell’anno l’ho passato a mantenere, senza carichi eccessivi a differenza degli anni scorsi ma con piccoli richiami di forza e ogni tanto di forza resistenza, puntando però sempre al gesto più che a caricare ad ogni costo. Qualche soddisfazione me la son tolta, altre no ma chiaro che son consapevole di non avere le capacità e il talento che possono far fare il salto di qualità, ma la cosa di cui son contento è che son sicuro di aver dato come sempre il 100% se non di più. Niente da recriminare, si continua su questa linea finché la testa terrà botta poi si vedrà, certo è che non riuscirei proprio più a stare senza stress fisico da allenamento, ormai è una droga che va oltre la semplice abitudine ma mi condiziona psicologicamente 24/24, chi non c’è dentro non potrà mai capire. Se dovessi mai smettere d’arrampicare farei sicuramente altro ma farei comunque perché non potrei più farne a meno. Qualcuno punta al lavoro, qualcuno alla famiglia, io punto su me stesso e su quello che più mi piace fare!
Tanta palestra in questo periodo e poche uscite mirate. Sto cercando di frequentare il più possibile Varazze per diversi motivi. Sicuramente perché il livello dei blocchi, non tutti ma la maggior parte, è davvero alto e i gradi son reali, come piacciono a me; poi perché è un posto in cui per divertirsi bisogna avere un livello un tantino più elevato per cui era inutile andarci ai tempi solo per dire “ho fatto blocchi a Varazze”, i passaggi bisogna chiuderli, punto. Ora le mie soddisfazioni me le sto togliendo. Il primo della stagione a cadere è stato “Occhi di gioia”, devo dire anche abbastanza rapidamente: methode Moroni certo, più consona al mio stile, un blocco non certo favoloso come linea in se ma con movimenti davvero al top. E poi andare li all’antro è stato anche un pretesto per vedere da vicino l’altro progetto della stagione, il più importante, “Alphacentaury” stand, gran bella linea. Domani diamo il via alle danze! E come dicevo tanta palestra, Vertigo, BigUp e soprattutto Moonboard: su quest’ultimo ho variato un po’ l’approccio ultimamente, puntando su tante sedute più brevi con blocchi di riscaldamento e poi concentrandomi su alcune linee per me estreme tenute da parte, pochi movimenti davvero intensi (e spesso neanche chiusi…). Oppure circuiti, trovo che su quell’inclinazione fare 25-30 movimenti senza riposi sia un toccasana reale per poter poi puntare più avanti a far qualcosa di più lungo su roccia, magari pure con la corda.
Quindi ancora 2 settimane di progetti, poi le vacanze di natale che tra un panettone e l’altro mi permetteranno spero di spingere ancora un po’ e poi per qualche tempo remi in barca temo, quelle schede il livello lo fanno scendere brutalmente quantomeno i primi 2 mesi…

Sequenza centrale su "occhi di gioia" con topo a parare...