mercoledì 15 luglio 2015

ACCONTENTARSI E MEGLIO (A VOLTE)

Lunedì pomeriggio, dilemma: dove vado ad arrampicare domani? Averne onestamente di problemi così...
Da una parte son tentato di tornare al colle d'Esischie per cercare di risolvere in tranquillità un altro paio di blocchi già puliti, ma l'idea di risalire alla macchina a fine giornata con 2-3 pad sulla schiena non mi piace poi molto... Remondino, idea vaga e veloce, non ho per niente voglia di sbattermi a camminare. S. Anna di Vinadio, ottimo non fosse che è una pietraia dove cadere senza paratore non è il massimo e tra l'altro Fenrir non potrebbe venire con me. Barbara? Ma si dai è una bella idea, anche se le condizioni non saranno il massimo mi accontento!
Martedì mattina si parte ma non so come sbaglio completamente strada e mi ritrovo verso Cuneo, ho imparato che a volte i segni del destino bisogna prenderli per buoni ed accettarli quindi decido per una puntata svacco al pian della Casa: prenderò le condizioni per quello che sono e soprattutto me ne sbatterò alla grande dei divieti del parco, onestamente da una parte capisco i cani al guinzaglio in alta valle ma qui no. E poi ne ho un po' le palle gonfie di vivere continuamente con restrizioni inutili e incomprensibili, anche e soprattutto in montagna... 
Mi riscaldo tranquillamente godendomi la pace di una giornata infrasettimanale da queste parti, cosa impossibile i weekend di questa stagione. Rifatti per l'ennesima volta un po' di passaggi decido di ributtarmi dopo un anno sui miei due progetti che ancora mi restano da fare: Ambrosia fuori discussione, piatte al sole impossibili da tenere, The Twins è in ombra quindi tanto vale darci una manata, anche se non ho troppe speranze. Però appena metto mano alle prime tacche sento che non son affatto male, l'aderenza è davvero buona e il vento da nord sicuramente aiuta; mi nastro per bene indice e medio destri, per me l'unico modo per provare seriamente sto passaggio senza rischiare di sanguinare alla carne dopo 2 giri, e inizio a rispolverare la méthode di Ale. Dopo qualche giro mi ritrovo con enorme sorpresa alla tacca sotto il bordo, non ci credo neanch'io onestamente tanto che il lancio finale, forse l'unico movimento facile del blocco, lo cicco alla grande: dovrei essere incazzato come una bestia ma invece mi siedo e resto incredulo per qualche minuto... un blocco che adoro, una linea che ritengo essere una delle più pure (e dure) mai viste e provate e ora sento che forse non è più cosi impossibile, che forse ho avuto semplicemente culo o che invece a poco a poco potrebbe avvicinarsi e diventare fattibile! Faccio qualche altro tentativo fino a che anche il nastro non serve davvero più a niente, il dolore è troppo oltre e non riesco più a sospendere la prima tacca dopo la partenza su cui comunque arrivo facile ad ogni giro (e per me già questo è un buon segno).
Adoro questo blocco, 3 movimenti e via, questo per me è boulder allo stato puro ed essenziale del termine, senza eliminanti, senza troppe methode diverse: o così o niente! Al di la del grado, che qui significa tutto e niente, quando e se riuscirò a stamparlo sarà davvero un'emozione indescrivibile per me! Rimandato a quest'autunno, o forse prima sbagliando di nuovo strada... 
 
 

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