venerdì 25 settembre 2015

COME UN CRICETO

E ieri sera dopo quasi un anno son tornato in Ellero per circuitare. L'allenamento prevedeva una gran quantità di blocchi medio/facili in sequenza e così ho fatto, quasi una trentina di blocchi in due ore, passaggi sempre piacevoli da ripetere e che soprattutto ora a distanza di anni dalla prima volta che li avevo fatti mi fanno ripensare a quanti giorni avevo speso su ognuna di quelle linee. Stupende, logiche, belle da arrampicare e mai scontate.
Un po' d'amaro in bocca comunque m'è rimasto... era davvero tanto che non tornavo a Rastello, quantomeno per i miei standard dato che gli anni passati ero solito andarci da minimo una volta a settimana a spesso anche 3 o 4; ieri sera mi sarei aspettato minimo un po' di ralla per attaccarmi ferocemente a qualcosa di duro, quella sensazione di "born to kill" che mi prende quando arrivo in un posto nuovo o quando torno da qualche parte che avevo dimenticato per un po', e invece... invece niente di tutto questo. Nei mesi scorsi ho incolpato il fatto che sia un posto dov'è difficile trovare la condizione giusta (e casualmente quando arriva inizia a nevicare...), oppure che in realtà i passaggi più belli e alla mia portata li abbia già fatti tutti, ma non credo sia niente di tutto questo, mi son semplicemente disinnamorato. Più o meno come quando ti rendi conto che una relazione è finita ma non riesci a fartene una ragione e quando arrivi alla nausea è già troppo tardi per metterci una pezza (oh Elena, non iniziare a fare le valigie, era un pour parler!). Non mi vien voglia di attaccarmi ad un progetto nuovo e non so sinceramente perché, ma pace, posti dove boulderare ce ne sono una montagna e prima o poi so che ci tornerò e sarà come ritrovare un vecchio amico.
Lato polemico on, che non manca mai: mi ricordo i primi tempi che si saliva in valle, il timore reverenziale nei confronti dei vari Massari, Tesio, Conterno, i personaggi storici di Rastello ecco, ma anche di quelli "forti" che vedevamo fare cose per noi fuori portata, ci abbiamo messo credo 2 anni prima di salire alla Casa a provare i primi passi. Giusto o sbagliato che fosse per noi, me e Funsu ma anche altri, era così perché sapevamo che quella era la storia che andava rispettata, la gavetta andava fatta. Ieri sera senza troppe velleità ero a fare i miei circuiti sul 6, in piena tranquillità, e mi imbatto in un paio di ragazzini (in confronto a me chiaramente) intenti a bestemmiare su un 7A, uno di quelli che vedi da sotto e ti sembra facile mentre quando ti attacchi di spacca un paio di denti in tipico ellerostyle. Ecco, si girano mi guardano girare sui miei passaggi facili e mi squadrano con un'aria che sembrava volesse dire "povero sfigato"; non che me importi tanto poi, ma mi fa sorridere e anche sentire un po' vecchio trovarmi a pensare che forse per tanti di quelli che iniziano oggi tra plastica e roccia non ci sia differenza e che far blocchi o tirare 2 calci ad un pallone sia la stessa cosa. Sarò elitario e sicuramente anche imbecille a pensare che invece prima di tutto ci vorrebbe una coscienza storica di chi è passato prima di te e che in quel posto ci ha passato anni, di quel posto conosce ogni angolo, ma forse la direzione in cui sta andando l'arrampicata e il boulder in particolare purtroppo è questa e allora ben vengano le linee "mordi e fuggi" e i gradi svaccati perché è quello che si cerca, la linea logica e bella se non è almeno un 7 non ha senso di esser salita e non ha senso arrampicare sui 6 perché ormai sono out... st'acidità sarà anche dovuto al fatto che sto weekend non potrò di nuovo arrampicare?! 
 


mercoledì 23 settembre 2015

VARIE ED EVENTUALI

Riflessioni del mercoledì, il giorno collinetta per eccellenza. Inizia l'autunno, non che ci fosse bisogno di un alert per accorgersene dato che la giornata per il momento è grigia, fredda e merdosa (ma questo prescinde dalla stagione); dovrebbero arrivare le condizioni top, sicuramente il meglio per arrampicare, ma quest'anno di abbandonare l'estate proprio non ne ho voglia... Quando ancora sciavo non vedevo l'ora arrivasse novembre, la neve e il freddo, ora l'avere davanti 6 mesi di giornate inutilmente corte mi crea l'orticaria, a maggior ragione dopo una vera estate come questa.
Altra riflessione fine a se stessa, dopo aver saputo che il socio ha terminato il moonboard (creando di fatto una palestra coi fiocchi, dato che ha già un grottino della madonna oltre ai vari strumenti di tortura): ma quante cazzo di palestre d'arrampicata pubbliche stanno venendo su come i funghi??? Se devo esser sincero visto a posteriori dopo aver fatto il mio muro a casa, avrei evitato volentieri diversi anni di viaggi e serate inutili in palestra, l'avrei fatto molto prima il moonboard! Non c'è paragone per me tra l'allenarsi a casa senza inutili rotture di coglioni e in una palestra, anche perché non sento quel gran bisogno di aggregazione se non tra poche e ben selezionate persone (misantropia galoppante?), quindi OK per qualche anno, 3 o 4, in palestra per capire come funziona il giocattolo ma poi stop. Oltretutto mi chiedo, senza polemica di sorta verso nessuno, quanti di quelli che gestiscono una palestra sono in grado realmente di farlo al 100% e ne hanno le potenzialità? Perché se il tutto si riduce ad una semplice questione economica allora il beneficio che un dilettante può trarne va davvero a farsi fottere... come sia arrivato a questa riflessione onestamente mi sfugge, fatto sta che di palestre negli anni ne ho girate parecchie, non solo in Piemonte, ma in poche ho trovato personale competente e una tracciatura allenante (quello che serve in pratica), quindi ben vengano strumenti intelligenti come il moonboard appunto!
Invece per seguire una sana polemica vecchio/nuovo, noieravamopiùbravi/noiorasiamopiùforti consiglio la diatriba nata sul sito di Grimper tra Tribout e la Ciavaldini: il primo un mito (non senza macchia), l'altra una forte climber-globetrotter (forse un po' esaltata). Interessanti entrambi i punti di vista, anche se io propendo più per uno dei due, ma in ogni caso un po' di sana polemica non può che far bene a questo sport, il buonismo fine a se stesso non porta da nessuna parte (e ha rotto le palle).
E termino con una bloccatrice che mi ha impressionato parecchio, soprattutto ultimamente: Isabelle Faus. Una che senza troppi sensazionalismi alla Puccio continua a macinare blocchi duri, una che si è portata a casa uno dei blocchi di Rocklands che non ha moltissime ripetizioni (Amandla), una che ha uno stile d'arrampicata, che devo esser sincero, mi piace un sacco (a vedere in video quanto meno). E tramite il suo profilo instagram son risalito ad un climber che qualche anno fa per me era uno dei migliori blocchisti in assoluto sulla scena, Ty Landman, che avevo perso completamente di vista (interessante la sua scelta di tralasciare la carriera sportiva per lo studio... controcorrente e il meno che si possa dire!) e con piacere ho rivisto qualche sua recente salita: niente da dire, qualche chiletto in più ma la classe resta superlativa!
Ora basta, a casa a macinare ghisa!

lunedì 21 settembre 2015

IN ATTESA

Settembre si sta dimostrando una vera merda per me lato arrampicata e contemporaneamente invece il meteo continua ad esser favoloso... purtroppo impegni vari mi hanno obbligato (e sarà così ancora per un attimo) a metter da parte i blocchi nel weekend e allora mi son dedicato all'allenamento seriale che al momento mi ha devastato totalmente.
Sabato son salito al pian della casa per una session su "The Twins": condizioni assolutamente buone, posto come al solito fantastico (se solo ci fossero il triplo dei blocchi per me sarebbe il top assoluto), ho dato quanto potevo ma senza grossi risultati, anzi un deciso peggioramento rispetto all'ultima volta, ma me l'aspettavo in realtà. Avendo dato il massimo in queste settimane con la nuova scheda il fisico ne ha risentito non poco quindi non mi aspettavo niente di che, anzi direi che per com'ero messo è andata anche meglio del previsto... comunque ne ho approfittato anche per ripetere alcuni blocchi tanto per far volume: su tutti i sempre stupendi "You sit" (era duro quando l'ho fatto la prima volta, resta duro anche ora, minchia che bastone!), ""Black hole", "King Kong sit" e altri passi più semplici. Ieri invece, dopo essermi mangiato mani, braccia e anche piedi vista la giornata mi son dedicato alla mia nuova pergola nel giardino (no comment)...
Ora mi aspetta l'ultima settimana di train, dopodiché forse riuscirò a dedicarmi un po' di più alla roccia, non nei weekend dato che continuiamo sul trend negativo impegno-scazzo-faràsicuramentebello, me magari qualche pomeriggio ritagliato al lavoro o chissà di notte insieme a Lorenzo! Ho avuto però una bella illuminazione in merito all'allenamento invernale, quest'anno radicale cambiamento rispetto agli anni scorsi vedremo se sarà la strada giusta o meno. 

giovedì 17 settembre 2015

ESISCHIE

Riscoperto quasi per caso in una di quelle giornate in cui sei indeciso se stare a casa a far niente o uscire ma senza particolari obiettivi. Chiaramente di stare a far niente non se ne parla, quindi ad inizio giugno abbiamo deciso con Elena di andare a dare un’occhiata ad un’altra delle perle presenti su boulderdoc da rivalorizzare. Il colle d’Esischie, un po’ defilato dai posti più frequentati della val Grana (Parvo su tutti) ma davvero stupendo, sia paesaggisticamente che in quanto ad interesse per i blocchi di peso medio e facile; si sale dalla valle Grana appunto (la più corta e comoda) oppure dalla valle Stura o dalla val Maira e si parcheggia poco sotto il colle dalla parte della val Maira, circa 200 metri in corrispondenza di uno slargo sulla sinistra. I blocchi sono già visibili in basso nel prato, circa 10-15 minuti a piedi seguendo una traccia di sentiero che scende verso destra; per ora, anche in virtù del fatto che ho frequentato l’area prevalentemente da solo, i blocchi valorizzati sono quelli più evidenti e le linee quelle più logiche, ma molto resta da fare per chi avesse voglia di metterci mano. Oltre a quelle già segnalate con delle frecce gialle, le linee di boulderdoc, ho messo dove possibile delle piccole frecce nere a segnare i nuovi passaggi che però sbiadiranno in fretta, ma comunque come già detto le linee sono evidenti e sempre senza eliminanti. La roccia è una quarzite ottima e rugosa che, come logico, risente del caldo ma dato che qui le temperature son sempre piuttosto fresche o proprio gelide il problema non si pone… le cadute sono da buone a ottime sui massi del pratone mentre nella pietraia chiaramente obbligano a qualche pad in più e magari degli spotter di fiducia a parare il culo! Un grazie enorme a chi ha frequentato il posto ben prima di me, io ho solo seguito; inoltro mi scuso in anticipo per linee che magari erano già state fatte in passato e di cui non ero a conoscenza, rinominandole a mia volta. Ho omesso la maggior parte delle linee vecchie presenti su boulderdoc, son segnalate con frecce ed è impossibile sbagliarsi e sulle difficoltà sono tra il 5A e il 7A (la traversata di Sagozza). Son contento di rendere disponibile il lavoro fatto per chi volesse frequentare il posto, mi sembra il minimo e anche normale chiedere che tutto venga lasciato com’è, alla minima traccia d’immondizia provvederò a togliere il topò e sicuramente le prossime scoperte me le terrò per me… ma confido nel fatto che i boulderisti siano brava gente!
Nel dettaglio qui sotto come individuare i massi e una descrizione dei passaggi di riferimento:
·         Masso del capriolo       enorme ed evidente sul pianoro sopra il pratone, solo una paio di linee segnate e possibilità di aprirne di nuove ed ingaggiose. Cadute da buone a terribili ma comunque sempre molto alte, roccia magnifica; qui la linea è sicuramente “Io testa tu braccia” sit, solo 6C ma di vero godimento con movimenti su tacche di una purezza incredibile.
·         Dado   poco dietro il capriolo, evidente. Cadute ottime, passaggi su muro verticale; la linea più bella è “Meglio diedro” sit, un diedro (appunto) accennato con finale a sorpresa… da fare!
·         Baratro             piccolo masso tra i 2 sospeso sul pratone con un solo passaggio molto facile ma bello per la posizione
·         Riscaldo          scendendo sul prato è il primo che s’incontra con un po’ di passi vecchi segnati ideali per il riscaldamento, tra cui una traversata davvero carina
·         Ottovolante      la scoperta di Elena, piccolo masso sulla pietraia sospeso tra altri 2 massi. Un solo passaggio, fattibile da sotto il tetto oppure più facile dal bordo, divertente e stranissimo!
·         Sagozza           enorme placca divisa a metà da una fessura con cadute alte ma buone. Il passaggio da fare è appunto “Sagozza”, traversata sx-dx con una variante un po’ più dura con uscita prima della placca appoggiata. Molto bello anche “Il travone”, traversata su piatte e tacche con uscita alta e delicata.
·         Riscaldo 2        davanti a Sagozza, ideale per il riscaldamento: facile e carina “Spigola”
·         Placca             addossato poco dietro questo masso offre 2 linee parallele di pura placca con uscite delicate e caduta non proprio buona, belle entrambe
·         Coso peloso    grotta sul prato con un solo passaggio in cui la sit è più facile della stand… il motivo c’è naturalmente: la sit parte da un masso mentre più basso da un verticale di destro e una tacca dolorosa di sinistro c’è la stand. “Aladino”, 7B duro o 6C sit, davvero bello e con uscita alta e piuttosto pericolosa: spotter e almeno 2 pads!
·         Pozzo di neve              più in alto nella pietraia, lato a monte, un passaggio carino su un muro leggermente strapiombante. Possibilità di prolungarlo dal buco…
·         Pannello godurioso      più in basso nel prato, lato a monte, un solo passaggio (“Infrattato” sit) sull’estremità di sinistra con uscita alta e purtroppo ancora sporca, ma non dura. Possibilità di varianti più dure, tacche piccole…
·         La fossa          verso monte, un solo passaggio facile
·         Tetto-ne           salendo nella pietraia, leggermente nascosto, il masso e il passaggio per me più belli dell’area. Un tetto trovato da Elena con prese perfette, non dolorose, e caduta tutto sommato decente; un solo passaggio che parte da un piatto di sinistra e un verticale di destro per uscire dritto per dritto senza possibilità di sbagliarsi, prolungabile da sotto (difficoltà alte…). “Porcelain hearth”, un gioiello che ho avuto la fortuna di liberare, un passaggio di cui sono innamorato tanta la soddisfazione che mi ha dato, di una bellezza incredibile!
Questo posto mi ha dato davvero molto quest’estate, e non parlo solo di arrampicata. Starò diventando vecchio ma la bellezza, la pace, il fatto d’intravedere una linea, ripulirla e poi salirla va oltre il semplice numerino per me e già ora questo posto mi manca. Le possibilità di ampliare ci sono tutte, salendo verso il colle dalla vecchia mulattiera e scendendo ancora sul prato, oppure anche restando dove già valorizzato dove ci sono ancora molte linee da fare sul facile e alcune perle di difficoltà elevata. Con l’autunno alle porte ormai siamo agli sgoccioli, ma spero che la prossima estate qualcuno abbia voglia di andare a buttarci un occhio!
PS ho utilizzato un “nuovo” sistema di gradazione già testato in passato da altri in modo leggermente diverso, dato che per svariati motivi il numero nel boulder ha un significato che può volver dire tutto o niente e la precisione è impossibile. Il B0 corrisponde al range fino al 6A, il B1 dal 6A al 6B+, il B2 dal 6C al 7A+, il B3 dal 7B al 7C+ e infine il B4 per gli 8A e oltre: in questo modo secondo me pur volendo dare delle difficoltà di massima per indirizzare chi non conosce il posto si evita ogni chiacchiera da bar sui gradi sbagliati, sempreché non ci siano errori madornali naturalmente...
 
 
DADO
  • 1 riscaldino B0 sit        facile passaggio su roccia non sempre ottima con uscita aleatoria in diedro
  • 2 lo sgiaglio B1 sit        bel passaggio con inizio di compressione e ristabilimento finale aleatorio
  • 3 di manica larga B2 sit           inizio su bancalata buona e poi lanci laterali e tallonaggi
  • 4 meglio diedro B3 sit (B2 stand)        partenza con allunghi su tacche in diedro accennato fino ad una piatta (da qui parte la stand) e lancione finale
  • 5 lammerda B1 sit        spigolo, singolo su lancio e poi ristabilimento
CAPRIOLO
  • 1 io testa tu braccia B2 sit      partenza su tacche, allunghi su prese buone e poi uscita (expo), fattibile anche stand
  • 2 licheni assassini B1 sit          passaggio non bellissimo su roccia mediocre, sit dalla fessura bassa (expo)   
BARATRO
  • 1 in sospensione B0 sit             tacche su muro verticale e uscita a destra in placca
RISCALDO
  • 1 traversata B1 bella su piatte con uscita in placca alta ma con caduta ottima
OTTOVOLANTE
  • 1 ottovolante B2 da sotto il tetto/B1 dal bordo           inizio strano con pinze e crochet fino a prendere il bordo buono e uscita sul taccone obliquo (expo)
SAGOZZA
  • 1 sagozza variante B2 sit         partenza su tacche su spigolo, allunghi al bordo destro e ribaltamento in placca, uscita alta ma non pericolosa
  • 2 lo sforzo B1 sit         passaggio strano, più facile per i corti: piedi in spalmo e chiusurona alla presa buona, uscita come sagozza
  • 3 banzai B0                 bella placca lavorata con uscita alta
  • 4 il travone B2 sit        bella traversata su bordo, piatti e tacche con uscita non dura ma alta (expo)
RISCALDO 2
  • 1 spigola B0 sit            bel bordo facile, ideale per il riscaldamento
  • 2 s-tacca B1 sit            tacche e allunghi su muretto verticale
PLACCA
  • 1 thayla B0      placca lavorata con uscita alta (expo)
  • 2 fenrir B1       come la precedente ma più dura e aleatoria (expo)
COSO PELOSO
  • 1 aladino B3 stand basso dal buco/B2 sit dalla pietra sotto la grotta             partenza bassa con verticale di sinistro e tacca alta di destro, piedi in spalmo e sparo alla ronchia nel tetto (da cui parte il sit), uscita dal tetto su piatte verso destra e poi ristabilimento molto aleatorio fino alle prese del bordo (expo)
POZZO DI NEVE
  • 1 braccia di gelatina B2 sit      partenza accoppiato su evidente tacca bassa all’uscita del pozzo, poi verso destra e uscita in placca alta, attenzione alle cadute sui primi movimenti (expo)
PANNELLO GODURIOSO
  • 1 infrattato B2 sit       partenza accoppiato su tacca evidente a prendere il bordo di sinistra, poi compressioni e tallonaggi fino al bordo, uscita non dura ma sporca
LA FOSSA
  • 1 sembra duro ma non è B0 sit             facile passaggio con uscita su placca
TETTO-NE
  • 1 porcelain hearth B3              partenza con piatto di sinistro e verticale di destro, su per il tetto con allunghi su prese discrete ma lontane fino al bordo, da li di nuovo allunghi e ristabilimento aleatorio (expo)

BARATRO

CAPRIOLO

CAPIOLO (Licheni assassini)


CAPRIOLO (Io testa...)


COSO PELOSO

DADO (Lammerda)

DADO (Meglio diedro e di manica larga) 

DADO (Lo sgiaglio e Riscaldino)

DADO (Meglio diedro)

LA FOSSA


OTTOVOLANTE

PANNELLO GODURIOSO

PANNELLO GODURIOSO

LA PLACCA

POZZO DI NEVE

RISCALDO 2 (S-TACCA)

RISCALDO 2 (Lisca)

RISCALDO 1

RISCALDO 1

SAGOZZA (Lo sforzo)

SAGOZZA (Banzai)

SAGOZZA (Travone)

SAGOZZA (Original + var.)

TETTO-NE (Porcelain hearth)

lunedì 14 settembre 2015

E TRA UNA GOCCIA E L'ALTRA...

... pure stavolta l'abbiamo sfangata! Sabato complice il fatto che non ci fosse il sole e per avere un posto a disposizione senza dover camminare ore abbiamo deciso di salire a Sangia Isengard in compagnia di Ale e Claudia che era una vita che non rivedevamo. Loro non c'erano mai stati, io ci torno sempre volentieri, alla fine abbiamo passato una bella giornata a provare passi nuovi e vecchi pur senza contare su un'aderenza decente. In ogni caso la cosa non ha infastidito più di tanto Ale (strano...) perché nel giro di qualche ora e per la maggior parte tutti flashati si è portato a casa nell'ordine: Gandalf, Danny the dog, Tamburo di latta, Bomba a mano, Povero io, Isengard, Gasengard con una nuova fighissima methode (e tra l'altro abbiamo iniziato a provare anche la partenza bassa-bassa o molto sit, dipende dai punti di vista, che è fattibile anche se comunque abbastanza dura). Che dire, una persona normale ne avrebbe per qualche giorno se non mesi...
Da parte mia, decisamente sfiancato dalla scheda di allenamento (anche se dicono sia attivante nell'immediato io di attivo non avevo granché!) e complice il fatto che i passi più belli del posto li ho già praticamente fatti tutti ho provato un po' Tamburo di latta, su cui purtroppo per un singolo dovrò tornare dato che proprio non mi entrava, rifatto qualche passo giusto per scalare un po' e poi finito la biella sulla parte sittissima di Gasengard, niente di eclatante per carità ma comunque ho passato una bella giornata. E, non essendo abbastanza a pezzi, ieri ho finito proprio ogni energia con una bella session di moonboard fino a non riuscire a tenere neanche le ronchie dal dolore alle dita. E oggi chiaramente splende il sole...

mercoledì 9 settembre 2015

ANDIAMO AVANTI...

A volte ci sono giornate che partono in modo sbagliato fin da subito e neanche sai perché, forse è destino che vada così e non puoi farci niente. Ma soprattutto non c'è modo di raddrizzarle, puoi solo metterti da parte, guardare la serie infinita di merda che ti si riversa addosso e cercare per quanto possibile di assorbirla passivamente, meno ti agiti e meno rischi di ingoiarne troppa...
Oggi è una di quelle giornate e purtroppo quando capita così non posso fare a meno di diventare più stronzo del normale, cercare di far barriera contro tutti e tirare avanti fino a sera nel modo più indolore possibile (ovvero: lasciatemi stare e forse non vi piglio a calci in culo!). Ora aspetto di bollare, uscire da sto buco dove ogni minuto che passa è un minuto in più buttato nel cesso e scappare in campagna col topo che, almeno lui, non parla e quindi evita di rompere i coglioni e dire cazzate.
Per tirarci su, un bel pezzo di un disco fuori dagli schemi canonici del black metal by Satyricon, molto thrash volendo e con un bel tiro.
 
 
 
 
 
   

lunedì 7 settembre 2015

COM'E DURAAAAAAAAA

Weekend nella norma quello appena trascorso, niente di particolarmente esaltante dal punto di vista arrampicatorio per quel che mi riguarda ma neanche mi aspettavo più di tanto visto che la scheda in corso mi sta sfiancando non poco. A dire la verità vera poi non avevo neanche più di tanto voglia di sfondarmi...
Sabato piacevole mattinata con Funsu sul moonboard; mi ha fatto enormemente piacere intanto passare qualche ora a chiacchierare del più e del meno tirando un paio di prese e soprattutto vedere che il socio nonostante l'ennesima sfiga continui a darci alla grande: per me è la vera impersonificazione della costanza! Pomeriggio invece passato col topo in giro per langa in cerca di qualche sentiero semi-abbandonato da ripercorrere.
Ieri invece alzataccia per Esischie. A parte l'idea di merda di camallarmi su e giù per il sentiero d'avvicinamento due pads, e non due qualsiasi ma un Mondo e un Triple, la giornata era davvero meravigliosa: il posto come al solito stupendo, colori magici, ma soprattutto è finita finalmente l'estate dei merenderos in giro quindi con me c'era solo un silenzio assoluto! Che goduria! Alla fine dell'arrampicata mi è importato davvero poco, fatto qualche passaggio, abbordato un altro sul pannello evidente, l'avevo adocchiato fin da subito ma volevo aspettare l'aderenza giusta perché già sentivo che non sarebbe stato facile. Ed in effetti è proprio duro, per me ho paura che sia oltre: un pannello inclinato a 30° su cui per ora avevo tracciato una sola linea ma su cui c'è logicissima una traversata sinistra-destra su tacchette infime con caduta tutto sommato buona ma comunque da non affrontare da solo. Abbozzato i singoli ma senza troppo crederci, alla fine mi son dedicato a far qualche foto anche per la prima bozza del topò che spero di riuscire a pubblicare sul blog in settimana.
Invece dal lato di chi prestaziona sul serio complimenti ad Andrea Tallone che ancora una volta riesce a portarsi a casa un blocco di livello assoluto: questa volta su "The Twins", che come ho già scritto più volte per me rappresenta il top non solo del cuneese. Grandissimo, per quel che ne so credo sia la prima ripetizione per ora del blocco di Ale, mi ha fatto venire l'acquolina in bocca in attesa di poterci tornare a dedicare della pelle e del tempo!

martedì 1 settembre 2015

STOP&GO

E si riparte. Settembre è un po' il mese della ripresa e per certi versi il momento in cui si cerca di affinare al massimo per il periodo a venire prima di andare verso i grossi allenamenti invernali. E così anche quest'anno, dopo un'estate di cui non posso assolutamente lamentarmi sia per la qualità che per la quantità dei blocchi provati o fatti, mi son concesso una settimana di pieno riposo e distacco sia dall'allenamento che dalla roccia. E il fisico ha ringraziato, dopo un weekend bellissimo sul lago di Serre- Poncon a far festa a manetta divertendomi come un matto in compagnia di altri pazzi come se non ci fosse un domani per l'addio al celibato del bauscia per eccellenza, ieri sera ho ripreso con l'allenamento in modo piuttosto intenso. Una scheda che mi sfiancherà per bene per il mese di settembre ma che dovrebbe darmi, almeno spero, quel qualcosa in più per il mese d'ottobre sperando nel meteo chiaramente. E oggi sono a pezzi, le braccia che chiedono perdono, la pelle che si era di nuovo ammorbidita (soprattutto dopo il rafting di sabato...) ora è limata per bene ma finalmente son di nuovo rilassato. Si perché la scorsa settimana sembravo un leone in gabbia, ormai l'allenamento mi piace, è la mia droga e non riesco a farne a meno...
E anche Elena sta continuando a darci dentro il giusto. Dopo un bel periodo di pausa, che sotto certi aspetti capisco anche (so quanto possa essere frustrante arrivare ad un passo dal blocco che hai tanto provato e non riuscire a portarlo a casa...) si è decisa giustamente a rimettersi sotto. Come visto in estate non ne ha persa per nulla a livello di dita (genetica) ma per quanto riguarda le braccia era scesa un bel po', non dico ai livelli di partenza di qualche anno fa ma poco ci mancava. Ma la voglia e la costanza la stanno facendo ricrescere il giusto e a suon di trazioni, pan e moonboard sta tornando alla forma che si merita e se quest'anno non riuscirà a portare a casa Tai-Chi nessun problema, spacco ogni singola presa così il gioco è fatto...  
Ogni tanto, devo essere sincero, soprattutto quando mi fermo per un periodo e faccio altro mi chiedo se sia realmente necessario tutto questo sbattimento. Ore rubate allo svacco, di sera, dopo giornate di lavoro in cui già sei costretto ad ingoiare merda a palate, sacrifici che comunque sono solo una scelta personale quando invece avresti solo voglia di fermarti con una birra a fare un beneamato cazzo. La risposta che mi son dato è che no non è assolutamente necessario, forse è anche totalmente inutile e agli occhi di qualcuno può risultare anche stupido ma è esattamente quello che voglio e che mi fa star bene, come passare giornate intere sotto un masso. E fino a che ne sentirò la necessità, fino a che amerò l'arrampicata come da un po' di anni a sta parte sarà l'unica cosa realmente necessaria per me perché non voglio dare 80 quando le mie possibilità son 100 e non voglio arrivare un giorno a pensare che forse avrei potuto fare di più. Adesso è il momento di spingere a tavoletta!