venerdì 30 giugno 2017

LAUSFER E FINALMENTE REMONDINO

Poche novità da queste parti, troppo caldo quantomeno almeno fino a questa settimana per poter fare qualcosa di decente fuori e quindi tanto muro e tanto secco. Alla fine negli ultimi 2 weekend ho arrampicato praticamente sempre sul moonboard, tranne un’uscita al nuovo settore scoperto quest’anno in compagnia di funsu ed elena per pulire qualche nuovo passaggio, facili ma davvero belli, e per buttare qualche tentativo a dei nuovi mostri scovati ma senza niente di fatto.
E proprio su questo nuovo settore, per chi fosse interessato a farsi il culo a cercarlo per pulire roba nuova, si trova all’altezza del colle del lausfer lato italiano ma il consiglio è quello di non passare dalla mulattiera classica davvero troppo lunga ma direttamente dal lago di S. Anna costeggiando il più possibile le pareti dove corrono le viette facili. Un 40 minuti-1 ora di camminata per nulla piacevole, son sincero, ma che meritano viste le possibilità del posto; noi sicuramente torneremo, tantopiù che alla fine st’estate saremo in zona quasi sempre.  
Lato novità davvero belle, dopo parecchie mail, rotture di palle, ecc… finalmente il parco delle Alpi Marittime ha aperto la possibilità di percorrere nuovi sentieri con i cani al seguito! La nuova regolamentazione, discussa e approvata durante il mese di aprile scorso, attendeva ancora una firma dalla regione che finalmente è arrivata e da domani (1° luglio) la rete dei sentieri “canini” varierà, inglobando tra gli altri anche il rifugio Remondino. Onestamente non mi son mai spiegato fino in fondo il perché le zone di accesso fossero così limitate quando sovente molti merenderos estivi rompono i coglioni alla fauna e danneggiano la flora più di un animale domestico, ma tant’era, se non volevi farti fuori un centone aggratis era meglio girare il carro da un’altra parte. Motivo principale per cui da anni non ho più frequentato l’area del Remondino, benché ad oggi io sia ancora convinto essere una delle migliori non solo a livello piemontese, ma da domani si riparte! Son davvero felice di questa svolta, son davvero felice di poter tornare lassù insieme al mio compagno preferito, non si meritava di passare le domeniche solo a casa per cui avevamo scelto a malincuore di lasciare perdere, quindi ce lo siamo meritati 2 volte! Qui il dettaglio dei nuovi sentieri percorribili cani al seguito.

martedì 13 giugno 2017

CALDAZZA

Ed è arrivato di nuovo quel periodo balordo dell’anno in cui trovare un posto per arrampicare degnamente mezza giornata diventa improponibile… o sali in quota, ma con poche ore a disposizione è dura, oppure ti alleni come un matto in attesa di temperature migliori. Per me la seconda soluzione resta la migliore!
E quindi si comincia con una nuova scheda per rinfrescare queste serate torride, chiaramente non son restato svacco finora ma per me arrampicare al moonboard non significa allenamento nel senso più stretto del termine, lo considero più un momento di arrampicata che non di secco e quindi finora andavo avanti con 5 giorni di arrampicata a settimana e tutto sommato andava bene mentre da adesso per il mese a venire ho proprio voglia di sfondarmi un po’ le braccia con qualcosa di serio e sfruttare i pomeriggi liberi per fare qualche bella escursione col topo e rilassarmi un po’.
Lato roccia vera finalmente abbiamo iniziato con Elena la valorizzazione della nuova area trovata; la neve sta scendendo velocemente e nuovi massi escono come funghi anche se per ora ci siamo dedicati alle linee che ci hanno preso fin da subito. E allora è nata la prua di Kashmir (abbiamo deciso di dedicare le linee nuove alle canzoni o agli album che più ci piacciono o che comunque in quel preciso istante ci son tornati alla mente), fantastica come il brano dei Led Zeppelin pur nella sua semplicità, con uscita piuttosto adrenalinica ma dolce da arrampicare e ideale per scaldare le braccine. E poi il tetto di Orgasmatron, ignorante ma muscolare come una canzone dei Motorhead appunto, dove parti dal fondo in mezzo al ghiaccio vivo per spuntare fuori al sole caldo. E alla fine la più bella e la più dura (per ora) dell’area, un gioiello come pochi ne ho trovati in questi anni sinceramente, la prua a tacche di Far beyond driven, furiosa e complicata come l’album per me migliore di sempre del gruppo che più adoro, una linea logica ma piuttosto dura, con incroci su tacche furenti e un finale a sorpresa su di un masso che definire perfetto è riduttivo e con uscita alta. La voglia di continuare ci sarebbe anche stata ma sinceramente ero bollito dal sole e stranamente (non patisco quasi mai) dalla quota, sentivo i recuperi infiniti e l’idea di andare a pian della casa il giorno prima diciamo che non ha aiutato… la cosa che più mi ha limitato è stato il fatto di avere un solo pad per ridurre al minimo il peso da cammellare su e inoltre continuava a girarmi per la testa di fare attenzione, di non farmi male, che un problema qui sarebbe stato una vera merda… non so come mai, non mi è mai capitato, quantomeno così… ora voglio tornare ancora un paio di volte per portare avanti altri mostri visti in giro, con corda al seguito perché diversamente sarebbe un suicido provarli dal basso senza ricognizione, e poi iniziare a recensire e rendere pubblico il posto, anche se credo che non ci sarà mai il pienone. Siamo riusciti ad individuare una traccia di sentiero che aiuta nell’avvicinamento, che comunque è lungo sì ma non infinito, ma resta il fatto che per salire li bisogna averne davvero voglia: di sbattersi, di cercare e di non dare niente per scontato. Ovvero, se cerchi il numerino e la prestazione take away forse è meglio non prendere neanche in considerazione quest’area…

La bellissima sequenza centrale di "Far beyond driven"








Ma chi cazzo te lo fa fareeeeee?

giovedì 8 giugno 2017

THE TWINS E VARIE

E ieri siamo tornati con topo al pian della Casa per tagliuzzarci ancora un po’ le dita su the Twins. Devo dire che rispetto allo sconforto totale degli scorsi anni, dove più che altro andava di culo quando schiodavo bene, quest’anno sta andando davvero alla grande: pulito per bene da sopra, tastato tutte le tacche per capire bene dove tirarle e via. Aiutato anche da un freddo fuori norma e dal vento tirato da nord, ho fatto dei bei tentativi anche se poi alla fine anche nastrato per poter fare più di 2 giri son riuscito ad aprirmi comunque, ma poco male perché lo sento decisamente meglio! Come detto più volte per me resta uno dei passi più belli della provincia e non solo, un vero blocco di pochi e intensissimi movimenti, duro e ditoso come pochi, un must! E quest’anno voglio provarci seriamente, lasciato da parte il Mostro mi ributto in un’altra sfida by Penna che come sanno tutti non regala niente ma le linee le sa vedere per davvero, quelle che meritano. Non mi piace vincere facile ma voglio la soddisfazione e quindi perché no?!
Per il resto bella notizia da uno dei climber vecchia scuola per me più talentuosi, Steve McClure himself, che alle porte dei 50 si regala una nuova linea con la mostruosa proposta di 9b, da crederci visto che a detta di molti, Ondra in testa, non regala nulla. Un climber di poche parole ma molti fatti, uno dei pochi che sa spaziare da linee/blocco come the Hubble a test di resistenza come Overshadow, aspetto con impazienza la sua biografia tradotta!
E poi sta arrivando la tappa di coppa del mondo boulder più figosa, l’unica secondo me che merita davvero di essere seguita visto il parterre da paura e l’organizzazione che c’è sempre dietro. Vail, l’unica dove gli States fanno scendere in campo uno squadrone della morte con numeri uno anche in outdoor, una bella vetrina per gli atleti stessi e normalmente una gara anche divertente da vedere. Intanto spero che la Puccio quest’anno riesca ad arrivarci alla fine, perché comunque per me resta uno scalino sopra tutte anche sulla plastica e sarà una bella sfida con la Coxsey, poi son curioso di vedere come Margo Hayes e Daniel Woods se la tolgono dopo parecchio tempo passato a Ceuse a far resistenza. E poi vedere la squadra Giapponese maschile, che quest’anno sta facendo scintille ovunque, come battaglierà fuori casa.
E poi spero nel weekend di tornare un po’ in alto a pulire qualche linea nel nostro nuovo parco giochi!

lunedì 5 giugno 2017

HONNOLD IN SOLO SUL CAP!

Impensabile. Onestamente quando sabato ho letto la notizia della freesolo di Honnold su Freerider non solo non son riuscito subito a realizzare la portata dell’impresa ma ancora adesso faccio fatica anche solo ad immaginare che cosa quest’alieno abbia fatto! Leggi la relazione della via dove ti scrivono che per un umano qualsiasi (e neanche tanto, perché comunque parliamo di tiri intorno al 7C a quasi 900 metri da terra sul granito del Cap che a detta di tutti è molto “particolare”) il tempo stimato è di circa 4 giorni poi leggi la notizia di sabato scorso e vedi un tempo di neanche 4 ore per arrivare in cima… onestamente pensavo che il Pesce in solo fosse qualcosa già oltre i limiti del pensabile, anche lì oltre 30 tiri di arrampicata in placca per la maggior parte (anche se dentro c’è anche tanto III-IV), poi il solito Honnold mi aveva fatto sudare le mani col video sul Potrero Chico, dove la qualità della roccia a vedere non sembrava neanche il massimo, ma questa è fuori da ogni logica comprensibile ai più. Come giustamente è stato scritto la portata di quest’impresa, perché di questo si tratta, è paragonabile all’uomo sulla luna (anche come rischio credo): forse non sarà capita da tutti, ci saranno come sempre i soliti detrattori, ma secondo me sarà difficilmente superabile. Non capisco come sia umanamente possibile arrivare a questi livelli di concentrazione, non capisco come si possa annullare in questo modo una razionale paura, non capisco tante cose ma credo che Honnold sia ormai ad un livello di consapevolezza superiore. E tutti quelli che credono che sia semplicemente un suicida fomentati da quell’invidia inconsapevole di non vivere neanche un millesimo di una vita reale mi fanno sinceramente molta pena, limitiamoci a non capirlo che forse è l’unica cosa che si possa ragionevolmente fare. Qui qualche foto.