lunedì 5 marzo 2018

CAZZEGGIO...

Ancora 4 settimane, ancora 4 e poi basta ma ora devo tener duro e portare alla fine il trimestre più stronzo che abbia mai fatto in allenamento. Duro è poco, estenuante, sempre sul filo del rasoio e farsi male è un attimo, per fortuna che come sempre negli ultimi anni ho scelto di spostare la preparazione invernale avanti a gennaio e visto il meteo di merda di quest’ultimo periodo non mi son sbagliato per nulla. Concretamente credo che sia la miglior preparazione che abbia mai fatto, completa e mirata, ho dato carta bianca in quanto a tempistiche e volume e ora non posso certo lamentarmi ma son davvero stanco…
E come da parecchi weekend a questa parte anche stavolta il moonboard è stato il mio migliore amico. Sabato ho deciso di lavorare in modo massiccio sul massimale, blocchi a oltranza, poca roba chiusa, tanta roba iperdura provata, soddisfatto a pieno perché la pompa da qualche parte c’è. Il problema sarà poi trovarla, come al solito… ieri invece con le fibre bianche a pezzi e i flessori doloranti ho avuto l’illuminazione: circuiti! Mi son ricordato di un post recente di Jolly su Instagram e son andato a prendermi gli ultimi 5 che ha inventato, uno migliore dell’altro, purtroppo (o per fortuna per carità) tutti stampati al primo giro perché avrei sinceramente continuato. Lavorare sulla resistenza al MB è bello, divertente ma soprattutto produttivo, considerato che giri sempre sui 40° e su prese mediamente merdose, senza grossi riposi, quindi anche in questo caso come sui blocchi una situazione parecchio simile alla realtà, in culo al parkour che va tanto di moda. Peccato non avere a disposizione un piccolo cloud con un po’ di percorsi tracciati, sulla falsariga di quanto avviene sui boulder, perché sarebbe una valida integrazione di uno strumento già di suo perfetto. Credo che Ben Moon prima o poi verrà santificato, perlomeno per me dovrebbe avvenire perché se lo merita di brutto: ha scoperto l’acqua calda certo ma l’ha messa a disposizione di tutti, per me può tranquillamente vincere anche il Nobel! Uno strumento che ti permette di allenarti in modo validissimo e reale avendo anche a disposizione poco tempo, lo step successivo in un prossimo futuro da fantascienza sarà acquistare direttamente potenza da iniettarsi ma per il momento mi accontento del moonboard…
Cazzate a parte la cosa che desidero più al momento è la primavera, il sole, caldo (tanto), magari anche un po’ di siccità prematura, ma qualcosa che dia una scossa a quest’ennesimo inverno da vera rottura di palle, che mi tolga da davanti sta neve schifosa, che mi permetta di riprendere i miei pomeriggi infrasettimanali svaccosi col topo. Ho voglia di ripartire, uscire dal letargo e buttarmi alle spalle un po’ di situazioni sgradevoli…
E poi 2 parole sul video del momento, presentazione da oscar e personaggi vari presenti, ovvero “Silence”. Ondra resta Ondra, credo che al mondo non esista un climber sano di mente che possa dire il contrario, il più forte, il più polivalente, il più climber che sia mai capitato sulla terra per certo e credo che ne passeranno di anni prima che qualcuno possa sbalzarlo dal podio. Non ha il carisma di Sharma, per tirare in ballo un altro enfant prodige di qualche anno fa, ma cazzo è impensabile quello che fa e come lo fa! Forse non ci si rende neanche conto, tanto l’arrampicata non sia ancora uno sport a tutti gli effetti, di quanto sta realizzando sto ragazzo, siamo anestetizzati dalle sue salite, ma l’impulso che ha dato alla verticale è stato esponenziale, qualcosa di mai visto. Eppure sto film… eppure sto tiro… mi fanno cagare entrambi, mi sanno parecchio di opera promozionale a tutti gli effetti, senza capo né coda, un qualcosa di “inutile” nella loro complessità. Dai un’occhiata a “La dura dura” o a “First Round…”, per dirne un paio, e ti rendi conto che quei tiri, se avessi la possibilità, vorresti farli pure te, perché sono logici, duri ma prima di tutto belli. Poi vedi “Silence”… io mi son anche chiesto se forse non sia in grado di capirlo sto tiro, se per me sia come un Picasso, ma poi vedi la linea, vedi dove ha piazzato la sosta, vedi i movimenti e sinceramente io non ci ho trovato davvero niente di bello. Zero, noia totale, così come la costruzione del video stesso, soporifero. Sarà che non m’interessano neanche più tanto le logiche giornalistiche con tanto di video e carta stampata, ma se vado a rivedermi Sharma su “Realization” (2001…) mi friggono le mani se invece una notte delle tante non riuscissi ad addormentarmi un’ottima idea potrebbe essere rivedere la noia mortale di sto pacco che è “Silence”. Era necessario? per me no, opinione personale ma ne avrei fatto anche a meno, con tutto il carrozzone mediatico che si è portato dietro con tanto di climber anche di livello che hanno cercato anche in questo caso di leccare dove passa Ondra. Unica nota positiva: ancora una volta, mosca bianca nel panorama italiano, l’associazione Garda Trentino si fa promotrice di un evento di arrampicata di livello internazionale, peccato siano gli unici in Italia ad avere capito ormai da qualche anno che lo sport può essere una validissima fonte di reddito alternativo e che non esista solo il calcio con la sua pletora di tifosi non praticanti, ma temo che resterà una situazione isolata per parecchio tempo ancora…

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