lunedì 17 novembre 2014

ISENGARD

Tra una goccia e l’altra siamo riusciti ad arrampicare anche questa volta! Sabato passato nella sala delle torture a costruire il nuovo pan gullich, sta venendo decisamente bene e assolutamente incazzato ma è definitivamente l’ultima cosa a cui voglio lavorare dopodiché solo allenamento, arrampicata e goduria. Ma purtroppo la pioggia, a parte i vari disastri in giro ben più importanti in senso assoluto delle mie giornate di arrampicata (chiaramente), ha rovinato anche i nostri piani per la domenica; fino all’ultimo indecisi su dove andare, con un risveglio ieri mattina in un ambiente simil-campagna londinese, abbiamo deciso all’ultimo di tornare a San Giacomo settore Isengard, area che da parecchio non frequentavo più. Ho sempre adorato questo posto, un po’ per l’ambiente superlativo soprattutto poi in questo periodo, un po’ per i passaggi, credo che per quantità e qualità di roba medio-facile abbia pochi rivali in provincia; onestamente poi non pensavo di trovare un giornata così ma arrivati ad Andonno si è aperto un cielo blu stupendo, di quelli che ti fanno anche e soprattutto ritrovare un po’ di morale!
Riscaldamento veloce e problematico, freddo allucinante fin da subito, ho rifatto volentieri un po’ di passaggi che già conoscevo tra cui la stupenda prua di “Gandalf”, un vero gioiellino ed una goduria da arrampicare; Elena da parte sua ha scalato poco a causa del freddo, ma ha portato a casa dei bei blocchi, tra cui l’esposta e divertente “Miniere di Moria”. Alla fine stremati, dopo che anche il sole ci ha salutati (o mandati a fare in culo, dipende dai punti di vista…) dietro la montagna, ho deciso di provare la stupenda creatura di Torielli, “Isengard”, su cui già anni fa, quando forse il livello per provarla non c’era ancora, avevo messo mano. Rapida scelta della methode migliore e via, per me assolutamente un must della valle Gesso e per niente regalata direi: movimenti da antologia, a partire dal mono in partenza (doloroso e inusuale su questa roccia), ad arrivare ai piattoni in alto da sfruttare con tutto il corpo! Peccato che alla fine, impietosito dalla sofferenza di Elena, abbiamo deciso di scendere, avrei messo mano volentieri anche su “Gasengard” sit, un passaggio che in piedi onestamente non è una perla di bellezza (secondo me) ma che da seduto sembra stratosferico. La prossima volta, prima che chiudano la strada per l'inverno!
 
Salendo al settore Isengard




La favolosa prua di Gandalf


Verde su verde, Elena invisibile si scalda come i ramarri al sole!

Roccia incredibile e lavorata su Isengard

 

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