mercoledì 31 gennaio 2018

PROCEDE

OK piccolo aggiornamento dalla sala delle torture: mese 1 del nuovo allenamento quasi finito, completamente sod-disfatto! Sicuramente tanta soddisfazione perché comunque mi ha dato un nuovo input per allenarmi con voglia di fare e non tanto per passare qualche ora, sento che sto lavorando molto bene e il regime di circuit training simil-crossfit alternato al secco classico mi piace parecchio, qualcosa di nuovo che comunque non fa fossilizzare il cervello. Ed è importante, l’allenamento per essere efficace deve prima di tutto partire da una sana volontà, passare attraverso la consapevolezza di quel che si sta facendo e arrivare alle braccia. Disfatto perché realmente, mi ripeto, non ho mai lavorato in modo così pesante e impattante sul fisico, le sedute non sono eterne ma davvero estenuanti, mi piace molto lavorare senza carichi esagerati ma molto a corpo libero ed è comunque interessante fare muro per esempio col sovraccarico, credo che ora più che mai il limite tra il sovrallenamento e la sovracompensazione sia davvero labile ma sto cercando di ascoltare il mio corpo e stare sul filo del rasoio… sinceramente non credo, non ho mai creduto e non crederò mai a quelli che ti dicono che è sufficiente arrampicare per migliorare, l’allenamento è essenziale se non hai già un talento innato ed anche in questo caso comunque non basta fare i criceti a cazzo. Poi che ognuno faccia come crede e fuor di dubbio, a me personalmente mi stimola non soltanto il pensare di poter guadagnare un gradino soffrendo ma la stessa sofferenza, mi piace spingere a fondo indipendentemente dal guadagno finale. Il nostro corpo è una bella scatola che va mantenuta ma al contempo utilizzata senza remore altrimenti resta vuota e fine a se stessa.
Per quanto riguarda l’arrampicata poche novità, anche perché non posso averne tante ora come ora. Siamo tornati, un bel gruppone, da “The legend” dopo parecchio tempo: non che sia andata malissimo, sicuramente peggio di st’autunno, ma purtroppo la fiacca e il fatto di dover ripristinare la methode non ha aiutato. Andre, ma non avevo dubbi in merito, ha passato un paio d’ore a provarlo e poi è tornato per stamparlo, mentre noi più o meno in 2 pezzi lo facciamo ma credo che non ci stiamo dando tanta regolarità, per mille motivi chiaramente. Mi piace, ci torno sempre volentieri, ma in questo momento non riesco a passarci molto tempo sopra, devo farmene una ragione. Invece mi diverto come un matto sulla plastica! Non solo a casa, sul moonboard dove i segnali di calo ci sono e anche parecchi essendo molto specifico ed estenuante alla fine ho notato un significativo peggioramento anche se perlopiù ora come ora lo utilizzo come riscaldamento, ma soprattutto in palestra. Siamo stati alla Bigwall, sempre divertente, pulita, ben gestita, e all’Escape, che una volta di più diventa la palestra di riferimento per tracciatura e competenza. Domenica è stata dura, la giornata stupenda non ha aiutato il morale, ma ci abbiamo passato qualche ora a demolirci come dio comanda e ci siamo divertiti come bambini. Alla fine di tutto ho realizzato che più di ogni altra cosa m’interessa il gesto, il movimento in se, non tanto se sia su roccia o meno, quantomeno in questo momento. E mi va bene così davvero, voglio seguire i miei ritmi senza forzarmi a far qualcosa che non mi va e direi che ci sto riuscendo perfettamente!
E infine realizzazioni del momento. Martin Keller e Ninjia Skills. Oltre 80 giorni di tentativi, oltre 1 anno e mezzo, in ogni condizione, notte e giorno… perché alla fine a cercare e fare le linee più facili o che si adeguano meglio alle nostre condizioni è troppo facile, quest’uomo (non climber pro!) merita tanto rispetto. E magari anche qualche riflessione…

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