lunedì 17 giugno 2013

NIGHTMARE


Penso che ognuno di noi abbia una bestia nera, un passaggio sul quale, nonostante centinaia di tentativi ed ogni tipo di soluzione possibile ed immaginabile provata, non si riesca a schiodare. Non sto parlando di passaggi oltre il nostro limite naturalmente, dove per forza non passi perché non hai il livello e la tenenza giusta e quindi è inutile accanirsi, ma di blocchi che inconsciamente sai di poter fare ma che per un motivo psicologico o semplicemente morfologico e spesso per un solo singolo movimento non riesci a salire. E normalmente sono blocchi stupendi e su cui ci si intestardisce alla morte perché più non si passa più sale il desiderio di farli, indipendentemente dal grado. Per me quest’incubo si chiama “You”…
La linea: pura e semplice, uno spigolo perfetto su cristalli. La roccia: uno gneiss doloroso e tritacarne. Il posto: pian della casa su un masso stracomodo a bordo strada. Sicuramente non è la linea più bella dell’area, se paragonata per esempio a King Kong, sicuramente non è la più dura, Ambrosia e alcuni progetti sono oltre, ma per me è sempre stata un’ossessione, da quando ho iniziato a frequentare il posto. Arrivando al masso è forse la più logica e nel contempo la più inimmaginabile da salire, ma poi a poco a poco escono le méthodes e un singolo dopo l’altro inizia a farsi strada l’idea di poterla fare, che forse tutto sommato tanto dura non è. Almeno per me è stato così… in piedi ricordo che mi era venuta abbastanza velocemente, seppur già parecchio impegnativa rispetto al grado dichiarato, quindi è stata la volta di tentare da sotto, e allora li è iniziato il vero incubo. Ossessivamente, ogni volta che passo da lì, mi ritrovo alla base del masso seduto sui pad in contemplazione, un tentativo dopo l’altro, ogni volta da 3 estati a questa parte, con ogni condizione meteo, sempre e solo per non venirne a capo. E per un solo, singolo, bastardo movimento! Conosco a memoria ogni cristallo, ogni appoggio, dove recuperare, come uscire e soprattutto dove cadrò al prossimo tentativo. A volte è piacevole, rilassante, altre volte per nulla. E non capisco se ormai è la mia testa che si rifiuta di passare da lì oppure che semplicemente quel movimento non sia il mio, che dovrei cambiare e lasciar perdere. Almeno per un po’… ma poi l’appuntamento si ripete, come se io e quel pezzo di roccia potessimo ormai conversare e tenerci compagnia. Come è stato ieri, io in ripresa da un sabato sera piuttosto “pesante” e lui riemerso da un lungo inverno, ci siamo ritrovati e niente (purtroppo) è cambiato tra di noi, uno di fronte all’altro a guardarci come vecchi amici che non possono stare lontani, ormai non so più neanche io se voglio salirlo davvero oppure solo provarci senza troppa convinzione per la paura di perdere questi momenti. Questo è il mio piacevole incubo arrampicatorio, credo di non essermi mai accanito tanto su un passaggio: normalmente o salgo in pochi giri oppure è fuori portata e quindi tengo lì il progetto per farci un tentativo ogni tanto, ma senza stare troppo a scoglionarmi. Con “You” invece è tutta un’altra storia, ma son sicuro che prima o poi riuscirò a venirne a capo, sono assolutamente sicuro. Anzi magari uno di questi giorni torno a dargli qualche manata…  


 
 





 
 
 
 
 

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