mercoledì 19 febbraio 2014

STRANI VIAGGI

Come spesso mi accade in diverse contesti, dall’arrampicata alla vita lavorativa, quando raggiungo un obiettivo e mi guardo indietro godo più del percorso fatto per conquistarlo che del finale positivo. Dalle cazzate di sempre, come quando il venerdì sera nel momento stesso che esco dall’ufficio e ripenso al lunedì provo rammarico quasi se il week end prima ancora di iniziare fosse già terminato, oppure come quando alla fine riesci su un blocco tanto provato e rimpiangi di aver “rotto” irreparabilmente il giocattolo, di non poterti più allenare per, di dover trovare ad ogni costo una nuova asticella da superare, un nuovo problema che ti coinvolga e possa far ripartire il motore della passione. “Per qualche perversa ragione, è spesso più divertente desiderare qualcosa che averlo”, giusto per mettere una citazione che riempie la bocca ma che in realtà mi si addice al 110%. E in ogni caso devo ancora trovare chi, per dire, preferisca il giorno di Natale alla vigilia…

Tutto questo perché non mi spiego del tutto alcune meccaniche mentali che mi torturano, prima fra tutte il piacere enorme di allenarsi, di portarsi al limite ogni sera quando il 90% delle persone farebbe altre cose decisamente più interessanti per poi arrivare al momento della pratica vera e trovarsi spiazzato perché magari non hai neanche voglia di arrampicare… strano ma mi capita e ultimamente neanche tanto raramente. Allora mi chiedo quale sia il senso del “viaggio” quando poi le mete interessanti son poche, non è forse meglio viaggiare sempre senza sosta? In realtà mi preparo, considero l’allenamento come una crescita non solo fisica ma soprattutto interiore, perché cerco di superare la mia soglia non tanto per migliorare “in funzione di” ma per capire fin dove posso arrivare a livello mentale e per quanto tempo posso sostenere questa condizione. E poi spesso sbotto perché mi rendo conto che il tutto si riduce ad un circolo vizioso infinito! Non riesco, per dire, a far coincidere i miei obiettivi col tipo di train che sto portando avanti ed è questo che mi fa capire che in realtà io mi alleno più per il gusto di farlo che per migliorare ed è forse anche questo che mi ha limitato in tutti questi anni. Se mai dovessi smettere con l’arrampicata (se mai) non credo riuscirei a ridimensionarmi, anzi forse spingerei ancora di più sull’acceleratore e sempre e solo in ambito sportivo; per me non esiste altro che possa indurre quel raro senso di soddisfazione psicologica di “aver creato” che un corpo decisamente stremato e portato al limite, e non credo che le endorfine siano la causa principale di quest’effetto. Come dicevo strane meccaniche mentali...
 

lunedì 17 febbraio 2014

NUOVI CANTIERI

Finalmente un weekend soddisfacente, il tempo almeno sabato non è stato pessimo come annunciavano e ieri nonostante si fosse potuto arrampicare comunque, ne abbiamo approfittato per riposarci e recuperare.

Come dicevo, sabato, dopo parecchi tentennamenti, si è deciso per il Bracco nuovo, anche per cambiare un po’ dai soliti passaggi; dopo aver sbagliato strada quelle 2-3 volte (…) abbiamo raggiunto Ale e Claudia accompagnati da un piacevole sole, tanto svacco ed un’aderenza che non era affatto male! Giornata per quanto mi riguarda dedicata ad eventuali cantieri nuovi per Elena, quindi riscaldamento relax e giretto contemplativo del posto, che avevo visto solo una paio di volte e pure di sfuggita. Alla fine decide di dedicarsi a “Tai chi” un passaggio che io avevo sempre snobbato un po’ perché è un traverso un po’ perché decisamente ditoso, su cu invece come parecchie altre volte ho dovuto ricredermi, un gran bel blocco di resistenza e con movimenti continui e piacevoli fino alla sorpresina finale. Un blocco che secondo me le si addice, a parte un paio di movimenti peraltro allenabili che richiedono un po’ più di potenza come la chiusura finale che è la ciliegina sulla torta che arriva dopo che ti trituri le dita nella fessura. Un blocco che potenzialmente è abbastanza allenante per la falesia e viceversa e quindi tanto di guadagnato in questo momento.
La cosa assolutamente buona è che Elena sta entrando nella corretta mentalità per progredire, anche se ancora ogni tanto le parte l’embolo e s’incazza, ma s’interessa a progetti nuovi e soprattutto cerca di superare il suo limite attuale che credo sia davvero l’unico modo, insieme a tanto allenamento, per riuscire a fare meglio, ognuno naturalmente rispetto ai propri standard! Da parte mia nessun problema a tornare su per darle la possibilità di macinarlo, un progettino che mi prende bene ce l’ho pure io da quelle parti... 

Elena sul finale di Tai Chi
 

venerdì 14 febbraio 2014

FUTURO?

Trovo che sia in assoluto una delle citazioni migliori da un film capolavoro di qualche anno fa. Citazione che soprattutto in quest'ultimo periodo mi ronza in testa assiduamente, per svariati motivi...

"Scegliete la vita; scegliete un lavoro; scegliete una carriera; scegliete la famiglia; scegliete un maxitelevisore del cazzo; scegliete lavatrici, macchine, lettori CD e apriscatole elettrici. Scegliete la buona salute, il colesterolo basso e la polizza vita; scegliete un mutuo a interessi fissi; scegliete una prima casa; scegliete gli amici; scegliete una moda casual e le valigie in tinta; scegliete un salotto di tre pezzi a rate e ricopritelo con una stoffa del cazzo; scegliete il fai da te e chiedetevi chi cacchio siete la domenica mattina; scegliete di sedervi sul divano a spappolarvi il cervello e lo spirito con i quiz mentre vi ingozzate di schifezze da mangiare. Alla fine scegliete di marcire, di tirare le cuoia in uno squallido ospizio ridotti a motivo di imbarazzo per gli stronzetti viziati ed egoisti che avete figliato per rimpiazzarvi; scegliete un futuro; scegliete la vita"

Credo d'aver preso molte decisioni giuste in vita mia, alcune anche penalizzanti di cui non ultima la scelta fatta in questi giorni. Me ne pentirò?

mercoledì 12 febbraio 2014

SOSPESO

A volte perdo di vista il vero motivo per cui mi piace far blocchi, lo perdo in nome di un numero, di un nome o semplicemente perchè la routine m'inghiotte . Poi stacco, passo ad altro per un momento e quando ritorno capisco che far boulder per me è la cosa in assoluto più bella del mondo e trovarsi a provare un passaggio, in una splendida giornata di sole primaverile, ti ricompensa di tutti gli sforzi e ti fa dimenticare tutti gli scazzi della vita quotidiana. Ti senti sospeso, distaccato, un po' di musica, te e il blocco e il movimento che ogni volta va via sempre più liscio, semplicemente stupendo. Oggi a Varazze era così...
PS incontrato un certo finlandese che mi sa che è venuto fin qui per provare un po' di Gioia...