lunedì 5 dicembre 2016

INFERNO STYLE

Valdinferno alla fine è un po’ come il jazz, o lo ami alla follia o proprio non riesci ad ascoltarlo per più di 30 secondi. E poi diciamolo come il jazz è un po’ da “capire” e non solo da ascoltare Valdinferno piace se vuoi prendere si bastoni ma vuoi scalare realmente anche se tocca maneggiare un po’ i gradi medi (almeno), altrimenti proprio non ti va giù. Ma per me Valdinferno rappresenta davvero tanto, forse più della val Ellero stessa dove ho iniziato ad arrampicare, perché la pace che riesco a ri-trovare in quel posto onestamente non la trovo da nessun’altra parte. Puoi muoverti a 1 metro da terra con traversi infiniti o salire con un bel po’ di aria sotto al culo oppure semplicemente ascoltare e rilassarti in compagnia di te stesso.
Sabato mattina, solita solfa del weekend, ti svegli e fa schifo. Nebbia, umido, pioggia, giro di telefonate, io vado ai ciciu, io in ellero, no sto a casa… io provo con la Valdinferno, mal che vada faccio due passi con topo e poi torno a sfondarmi al moonboard. Ceva, Bagnasco, Garessio, tutto fradicio, ormai le speranze son a -20, ma poi inizio a salire e tira un vento del porco e vedo il termometro della macchina che rapido da +8 arriva a +1… mi preoccupo… arrivo al parcheggio e la tipica giornata infernostyle mi accoglie: grigio, freddo, nessuno in giro, un ambiente che un persona normale tenderebbe a rifuggire forse, io invece mi butto con topo nel bosco. Iniziamo ad arrampicare, 1, 2, 3, 4 ore senza sosta, l’aderenza è davvero fuori norma come il freddo d’altra parte, son felice di esser qui, da solo perché a volte serve, con topo a tenermi compagnia, ad un certo punto le campane della chiesa mi ricordano che è ora di scendere. C’è qualcuno dalla grotta, qualcuno che ci ha creduto come me. Stupendo.
Ieri mattina il fisico e le dita chiedevano solo pietà. Invece no cazzo. Colazione svacco, un paio di video al tablet per far capire al fisico che oggi non si sta a casa a fare un cazzo, ti piacerebbe il centro commerciale eh. Invece no! Giro di telefonate, io salgo di nuovo in Inferno, garanzia ragazzi, ci vuole un po’ di sicurezza nella vita… arriviamo primi io e topo e ci godiamo alla grande il sole caldo del mattino, che differenza da ieri… si sta in maglietta, è rilassante. Inizio a scaldarmi e ad arrampicare e nel frattempo sento le prime voci, son Elia e Clara che stanno arrivando, topo si dà da fare ad andarli a prendere. Che bello, era una vita che non li rivedevo! E poi altre voci, oggi c’è un bell’ambiente: arrivano Nic, Ninio, Matteo, Chiara, topo non sa più dove annusare! E passano le ore, svacco, discorsi, risate, Red Bull per svegliarsi, roccia, sangue… bello, questo è fare blocchi come Dio comanda, almeno come piace a me. Si torna a casa, non ce la faccio proprio più adesso, birretta-divano-svacco happy ending perfetto!
 

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