lunedì 6 maggio 2013

FUORI DAL TUNNEL?

Della serie “crederci anche quando sembra impossibile!”: su quest’andazzo s’è svolto quest’ultimo we arrampicatorio. Contro ogni previsione, tra maltempo e malattie varie, son riuscito finalmente a tornare alla roccia per un paio di giorni e tutto sommato non è andata neanche poi tanto male.
Sabato il meteo ha tenuto alla grande: l’aderenza non era il massimo, ma si stava abbastanza bene in Ellero per poter provare qualche singolo su Kenshiro. Riscaldamento veloce (ma molto veloce) e poi su da Petra, ognuno coi suoi progetti: affollamento sull’Assedio, gran passaggio che avevo salito lo scorso anno, a mio parere il più bello sul suo grado a Rastello, e poi tentativi miei su Kenshiro e di Ale su Raoul, ma senza grandi risultati. Senza troppi problemi invece Ale è poi passato sul sit del 7A centrale di Petra (di cui al momento mi sfugge il nome…) risolvendolo in pochi tentativi. Risultato: sul 7C, ma un 7C un po’ diverso dagli altri, diciamo… un po’ più duro! Da metterci le mani sicuramente perché davvero estetico e poi avendo il livello per poterlo provare seriamente ci sarebbe a questo punto l’allungamento del super traverso di Toky, già 8B+ partendo praticamente stand, che con questo paio di movimenti (molto duri) in più sarebbe completo al 100% ed anche più difficile. Ma questo per me è un altro pianeta…
Nel pomeriggio, con Funsu a completare la banda, ci siamo spostati ai classici ma sempre super passaggi della Casa; qualche tentativo al Cubetto a limare la pelle e poi ad ammazzare la giornata sul sit di Jazz Club, che da un po’ volevo provare. Diciamo che non è andata malissimo, un giro son riuscito ad arrivare anche parecchio in alto, ma poi è scesa tutta di colpo insieme alla pelle che mancava di brutto, quindi a quel punto restava solo più un obiettivo per completare la giornata: una birra fresca!
Domenica: altro giro altra storia! Sveglia presto per cercare di anticipare il maltempo, giro di telefonate con Ale per vedere se l’obiettivo di pulire qualche linea nuova in bassa valle Gesso fosse sempre attuale e poi via. Purtroppo arrivato a Cuneo ricevo una chiamata che mi fa cadere le palle: “qui è tutto bagnato, non se ne fa nulla!”. Merda… il cielo non promette niente di buono, ma ormai sono qui e qualcosa devo almeno provare a farlo, quindi il consulto coi soci è veloce: si punta a Frise, sperando non ci sia più neve e che la strada sia già agibile. Lasciando perdere l’avvicinamento e i guadi del fiume il resto tutto sommato non è poi neanche malaccio: il meteo tiene bene, non c’è la foresta amazzonica estiva e l’aderenza, col venticello che tira, è buona. Quindi il riscaldamento va via veloce e pure a rischio infortuni, con un paio di 6 e un 7 tutti belli psyco (grande Claudia sulla placca di 6B, sporca e alta!), per risvegliare anche la testa, per poi dirigersi verso il masso più bello dell’area, un pannello inclinato con un bel prato sotto, dove mancano solo le prese purtroppo…
Da parte mia mi butto su Intifada, mai provato per bene (e dopo averlo provato ricordo anche il perché…) ma con una linea davvero interessante. La parte sotto va via veloce, anche l’apertura iniziale che ricordavo tossica non mi crea problemi, mentre in alto la situazione si fa critica: da un lato i movimenti sono comunque duri e poi, oltre a lottare fisicamente, ti ritrovi anche a lottare con la testa per tenere a bada il dolore! Ogni presa è come un rasoio e quelle leggermente più buone sono tempestate di aghi che s’infilano nella carne, il tutto in costante strapiombo! Ale fa qualche giro sul prolungamento dello stesso passaggio, con un paio di movimenti iniziali molto estetici che portano poi a raccordarsi alla sit in questione, aumentandone parecchio la difficoltà oltrechè la sopportazione del dolore. Alla fine, dopo qualche ora di tortura, la mia testa si rifiuta di attaccarsi di nuovo e decido che è ora di gettare la spugna. Non so se tornerò a provarlo, perché se da un lato il blocco in se è davvero bello dall’altra ti concede pochi giri buoni, quindi l’idea di martirizzarmi le mani in quel modo non mi stuzzica più di tanto. Comunque grande Paulo che ai tempi l'aveva salito per primo: bell’esempio di caparbietà!
Il we si chiude li e stavolta il meteo c’ha proprio graziati, forse perché fino alla fine ci abbiamo comunque creduto, fatto sta che appena arrivo sull’asfalto inizia a diluviare, ma a sto giro la palestra non mi ha avuto!

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